Probabilmente, il mondo WNBA si renderà davvero conto che Sue Bird si è ritirata quando (tra 4 mesi) inizierà la prossima stagione, e le Seattle Storm inizieranno un nuovo percorso, prive di quella che è stata forse la migliore guardia della storia della lega.
Formalmente, le Storm diranno addio alla Bird l’11 giugno, quando la onoreranno ritirando la sua canotta n°10 alla Climate Pledge Arena, prima di una partita contro le Washington Mystics.
La giocatrice si affiancherà quindi a Lauren Jackson, che è stata una sua compagna di squadra per molto tempo, oltre che l’unica altra Storm la cui canotta è stata ritirata. Le due hanno infatti vinto insieme nel 2004 e nel 2010, mentre la maglia n°15 della Jackson è stata ritirata nel 2016.
Seattle si unisce invece alle Los Angeles Sparks (Lisa Leslie e Penny Toler), Minnesota Lynx (Seimone Augustus, Rebekkah Brunson e Lindsay Whalen) e Phoenix Mercury (Jennifer Gillom, Bridget Pettis, Penny Taylor e Michelle Timms) come squadre WNBA con più maglie attualmente ritirate.
“So che ritireremo la sua maglia, ma perché fermarsi qui?” ha dichiarato la capo allenatrice delle Storm, Noelle Quinn. “Dovrebbe esserle dedicata una statua fuori dal palazzetto per quello che ha fatto non solo per questa franchigia, ma anche per questa lega, questo sport e questa città. L’ho detto più volte, Sue è un’esempio, ed è stata un riferimento non solo per il basket femminile, ma per lo sport in generale, per oltre vent’anni. Incarna la pallacanestro perché l’ha giocata nel modo giusto ogni giorno”.
Prima scelta assoluta del Draft 2002, proveniente dall’Università del Connecticut, la Bird ha giocato tutte le sue 19 stagioni WNBA a Seattle, arrivando ad un totale di 640 partite giocate (come mai nessun’altra è riuscita a fare nella lega), 4 titoli vinti e 13 All-Star Game giocati.
La giocatrice ha annunciato di pensare al ritiro lo scorso giugno, iniziando un tour di addio che è stato seguito da migliaia di fan, impazienti di assistere alle ultime partite della Bird.
“Il tour di addio è stato incredibile” ha detto la diretta interessata. “Non sapevo a cosa andavo incontro e non potevo prevedere come sarebbe stato, ma non avrei potuto chiedere un addio migliore. Tanto amore, persone che indossavano la mia maglia o le mie scarpe o che avevano fatto dei cartelli. È stato incredibile”.
La Bird è considerata la migliore playmaker della storia della WNBA, e lascerà sicuramente un’eredità impressionante per la lega, in quanto il suo impatto va oltre le Storm.
“Ad un certo punto mi guarderò indietro e mi ricorderò di tutto” ha detto la Bird. “Ci sono così tante cose a cui pensare. Più di tutto mi mancheranno le persone con cui ho giocato, gli allenatori, il pubblico e i tifosi che mi hanno davvero accolta. Sono troppe le cose da elaborare ora. Ma in futuro avrò la possibilità di farlo. E sarò comunque presente. Non me ne andrò definitivamente”.