Secondo la Commissioner Cathy Engelbert, la WNBA ha stilato un elenco di 10 città in cui aggiungere una o due squadre entro il 2025.
Denver, secondo quanto riferito, fa parte di questa lista insieme a Portland, Austin, Nashville, Charlotte, Toronto, Philadelphia e la Bay Area della California.
Sebbene il Colorado ospiti 5 importanti campionati sportivi professionistici maschili, non ha squadre sportive professionistiche femminili, nonostante abbia prodotto alcune delle più grandi stelle dello sport femminile.
La Engelbert andrà quindi a Denver, per incontrare un gruppo di investimento.
Il gruppo ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni, ma una fonte interna ha confermato che la commissioner sarà in città per incontrare gli investitori e visitare le palestre dove la squadra potrebbe giocare e allenarsi.
Il team di investimento comprende Robert Cohen, presidente e amministratore delegato di IMA Financial Group; Navin Dimond, CEO e co-fondatore di Stonebridge Companies, una società di sviluppo alberghiero e di ospitalità, e sua figlia Ashley Dimond, che lavora come direttrice della strategia di Stonebridge.
La Engelbert sarà accompagnata da Todd DeMoss, vicepresidente associato delle operazioni di basket della WNBA. I due visiteranno la Ball Arena (sede dei Nuggets e degli Avalanche), e la Magness Arena, che si trova nel campus dell’Università di Denver.
Bill Hanzlik, ex giocatore dei Nuggets e fondatore dell’organizzazione sportiva giovanile Gold Crown Foundation, ha detto di essere stato coinvolto dagli investitori come potenziale partner no-profit.
Ha quindi dichiarato al The Post di non conoscere dettagli specifici, ma che la WNBA vorrà sapere come i potenziali investitori intendono partecipare alle attività di beneficenza nelle loro comunità.
“Ci piacerebbe avere una franchigia WNBA” ha detto Hanzlik. “Sarebbe fantastico. Le ragazze nello sport sono una nostra grande priorità”.
Non è chiaro quanto denaro sarà necessario agli investitori per acquistare una squadra. La lega non rivela i prezzi di vendita quando una squadra passa da una mano all’altra.
In ogni caso però, la Engelbert ha riconosciuto che l’aumento del numero di franchigie darebbe a più donne l’opportunità di giocare a livello professionistico negli Stati Uniti.
Ogni roster della WNBA ha infatti un massimo di 12 giocatrici, quindi non è insolito che le donne selezionate vengano tagliate prima dell’inizio della stagione.
