Stephen Curry ha dominato a suo modo anche da presentatore agli ESPY Awards 2022, non lesinando come promesso battute da master of ceremonies della serata su LeBron James, i Lakers, i Boston Celtics appena sconfitti alle NBA Finals, e vincendo tre premi.
Il primo Steph lo ha vinto nella categoria Best Record-Breaking Performance per aver battuto a novembre il record di triple in carriera di Ray Allen. Il secondo è arrivato nella categoria miglior giocatore NBA dell’anno, in cui ha battuto Luka Doncic, Joel Embiid e Nikola Jokic.
Il terzo lo ha vinto assieme ai suoi Golden State Warriors nella categoria miglior squadra dell’anno, dopo il quarto titolo NBA in 8 stagioni.
Per gli Warriors, anche Klay Thompson ha vinto il premio per la categoria Best Comeback Athlete per il suo rientro dopo due anni di stop forzato per infortunio, con tanto di anello NBA. Klay ha battuto nella categoria la giocatrice WNBA delle Phoenix Mercury Diamond DeShields.
Durante la serata degli ESPY, Curry ha inscenato anche dei “siparietti” con Draymond Green, seduto in platea, e soprattutto sfruttato il palcoscenico e i riflettori per fare assieme a Skylar Diggins-Smith e Nneka Ogwumike un appello per la scarcerazione della star WNBA e delle Mercury Brittney Griner.
“Noi continuiamo a sperare per il meglio, ma ci appelliamo all’intera comunità sportiva globale affinché continui a darle il supporto che merita. Brittney è una di noi, di tutti i presenti qui e di tutti gli atleti del mondo. Una squadra che non ha nulla a che fare con la politica e con i conflitti nel mondo“.
“Sono 153 giorni oggi, che Brittney Griner è detenuta ingiustamente a migliaia di chilometri da casa, dalla sua famiglia e dai suo amici e compagne di squadra“, così Diggins-Smith “E per tutto questo tempo lei è stata nei nostri pensieri e nei nostri cuori anche se sappiamo come non basti minimamente per riportarla qui“.