Brittney Griner, la star WNBA detenuta in Russia da ormai 137 giorni per sospetto possesso di sostanze stupefacenti, ha scritto in occasione della festa del 4 luglio in America una lettera al presidente USA Joe Biden, in cui si dice “terrorizzata dalla paura di dover restare qui per sempre“, e chiede “di non essere dimenticata“.
Un appello a Biden, in cui Griner scrive: “So che lei ha così tanto da fare, ma la prego di non dimenticarsi di me e degli altri detenuti (…) faccia tutto ciò che può per riportarci a casa. Sono seduta qui, nella mia cella in Russia da sola con i miei pensieri, e senza la protezione della mia famiglia, di mia moglie, dei miei amici. Della mia maglia della nazionale olimpica, senza tutti i risultati di una carriera, e ho il terrore di dover restare qui per sempre“.
Gli avvocati di Brittney Griner hanno voluto diffondere alcuni passaggi della lunga lettera scritta a mano dalla giocatrice delle Phoenix Mercury al presidente USA. L’avvocata Lindsay Kagawa Colas ha spiegato che la lettera è stata consegnata lunedì, il 4 luglio.
Il processo per possesso e tentativo di introduzione in Russia di sostanze stupefacenti (alcune cartucce con olio di hashish per una sigaretta elettronica) a carico di Griner è iniziato giovedì scorso e la prima udienza è stata subito aggiornata perché uno dei testimoni non si è presentato, i lavori riprenderanno giovedì. Durante la prima udienza, Brittney Griner si sarebbe dichiarata “per il momento non colpevole”, alla richiesta del giudice, secondo Mediazona, un’agenzia di stampa russa indipendente.
Secondo gli esperti USA, Griner è detenuta in Russia come “ostaggio” per il gioco diplomatico tra Washington e Mosca, in mesi in cui il paese guidato da Vladimir Putin è in guerra contro l’Ucraina, sostenuta finanziariamente e militarmente dal blocco occidentale, Stati Uniti in primis. Secondo gli osservatori USA interpellati sul caso, “meno dell’1% dei processi in Russia” finisce con l’assoluzione dell’imputato, e la miglior strategia processuale da seguire in un caso del genere sarebbe quella di “dichiararsi colpevole” nella speranza di una pena mite, e nel frattempo far lavorare le diplomazie.
In un altro dei passaggi resi pubblici della lettera di Britrney Griner a Joe Biden, la giocatrice racconta: “La prego, faccia tutto il possibile. Nel 2020 ho votato per lei e ho votato per la prima volta. Io credo in lei. Posso dare ancora tanto e fare ancora tanto se riuscirò a riavere la libertà. Mi manca mia moglie! Mi manca la mia famiglia! Mi mancano le mie compagne di squadra! Mi uccide ora il pensiero che tante persone stanno soffrendo per me. Le sarò grata per qualsiasi cosa riuscirà a fare per me, per riportarmi a casa“.
Brittney Griner era stata arrestata lo scorso 17 febbraio all’aeroporto Sheremetyevo al suo arrivo da New York, dopo che le autorità avevano rilevato nella sua borsa delle cartucce da svapo contenenti olio di hashish, in seguito a una perquisizione.