Le Sweet 16 di quest’anno ci stanno regalando emozioni a non finire. Florida ha vinto contro Wisconsin grazie a una preghiera di Chris Chiozza sulla sirena. South Carolina ha asfaltato Baylor, chiudendo la partita a +20. Il West Regional non è stato da meno. Gonzaga ha superato West Virginia grazie a una tripla di Jordan Mathews nel finale. Arizona soccombe dinanzi a una Xavier che sembra sempre più una predestinata. Zags e Musketeers si affronteranno stasera per guadagnarsi l’accesso alle Final Four.
Zags con carattere sui Mountaineers
Gonzaga torna alle Elite 8 con una prova di forza (mentale soprattutto) contro West Virginia. I ragazzi di Bob Huggins ha dominato a tratti la partita, innalzando gradualmente l’intensità difensiva (16 palle perse alla fine per gli Zags) e guadagnandosi un’infinità di secondi possessi (41 rimbalzi catturati, ben 20 offensivi). Una gestione offensiva non all’altezza non ha permesso però ai Mountaineers prendere il largo nel punteggio. I Mountaineers hanno chiuso infatti a 16/60 dal campo, pari al 26.7%, tenuti a galla (offensivamente) solo da un Jevon Carter strepitoso. WVU può e deve recriminare sull’ultimo possesso offensivo, gestito in maniera… discutibile dallo stesso Carter e compagni.
Nonostante i rimbalzi concessi, i problemi ai liberi e una carestia offensiva nel secondo tempo durata circa 4 minuti, gli Zags l’hanno spuntata. Il loro più grande merito è essere rimasti lì con la testa, quando i fantasmi di un ennesimo fallimento iniziavano a farsi sempre più imponenti. A due minuti dalla fine WVU era in vantaggio dopo due triple di Miles jr. e Carter. La tripla di Mathews con meno un di un minuto sul cronometro ha risolto tutto. Ma la difesa degli Zags, in particolare sull’ultimo tentativo dei Mountaineers, è il vero manifesto della squadra di Mark Few, a un passo dalle prime Final Four nella storia del programma.
Altro che cenerentola, Xavier fa sul serio
Per la prima volta dal 2008 i Musketeers tornano a giocarsi una finale del Regional. Contro Arizona la squadra di Chris Mack ha dimostrato di avere la durezza necessaria per essere considerata più che una semplice sorpresa. La difesa a zona, già efficace contro FSU, è riuscita a limitare anche i lunghi di Arizona. Lauri Markkanen si è fermato a 9 punti con 3/9 dal campo.
Anche Xavier, come Gonzaga, è riuscita a superare un periodo di sterilità offensiva (anche per loro durato circa quattro minuti) per poi andare a vincere. In questo lasso di tempo Allonzo Trier, solo 4 punti nella prima frazione, ne ha segnati 15 di fila trascinando i Wildcats a un vantaggio di 8 punti a circa quattro minuti dalla fine. A quel punto Xavier si è risvegliata, Arizona ha praticamente smesso di attaccare, e il canestro di Sean O’Mara ha chiuso i giochi. L’ultimo tentativo di Trier si è spento sul ferro.
I protagonisti
Trevon Bluiett si è confermato attaccante di striscia, segnando nel solo primo tempo 18 dei suoi 25 punti finali. È stato lui a trascinare Xavier nel momento di maggiore difficoltà. Anche J.P. Macura e Malcolm Bernard hanno avuto un’ottima partita (14 e 15 punti rispettivamente). Bernard in particolare (3/3 da tre punti) ha segnato un paio di canestri nel finale che hanno riportato a contatto i suoi, prima del canestro decisivo di O’Mara.
I Musketeers si sono resi protagonisti di una rimonta eccezionale nei minuti finali. Gonzaga è stata altrettanto brava a mantenere la concentrazione contro una rognosissima WVU. In casa Zags ci si aspetta di più in attacco da Nigel Williams-Goss, che ha chiuso con un misero 2/10 dal campo. Il numero 5 ha comunque l’esperienza necessaria per reagire nella finale di questa notte. Sarà interessante anche vedere Karnowski, big man per eccellenza, contro la difesa di Xavier.
La storia aspetta
Una tra queste due squadre è in procinto di andare alle Final Four per la prima volta nella storia dei rispettivi atenei. Un motivo in più per guardare la partita di questa sera. Entrambe le formazioni sono arrivate a questo risultato tramite progetti che partono da lontano, nessuno farà un passo indietro. Gonzaga-Xavier, a 40 minuti dalla storia.