Seconda vittoria di fila per gli Houston Rockets, che aprono la loro road trip con un successo per 131-124 sul campo dei Minnesota Timberwolves. Nonostante abbiano ormai recuperato Karl-Anthony Towns, autore di una doppia doppia da 30 punti, 12 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate col 52% dal campo (12/23) e il 40% da dietro l’arco (2/5), i padroni di casa incassano l’ottava sconfitta consecutiva, un trend negativo iniziato proprio contro i Rockets lo scorso 11 gennaio.
Tra le file dei Lupi di Minneapolis si mette in mostra anche Andrew Wiggins, che fa registrare 28 punti, 5 rimbalzi, 3 assist e una palla recuperata col 58% al tiro (11/19) e il 43% dalla lunga distanza (3/7). In totale sono quattro i giocatori in doppia cifra, con Robert Covington – fino a qualche settimana fa nel mirino degli stessi Rockets – e Josh Okogie che fanno compagnia a Towns e Wiggins: il primo mette a referto 10 punti, 7 rimbalzi, un assist e 2 stoppate con appena il 31% dal campo (4/13) e il 25% da dietro l’arco (2/8), il secondo chiude a quota 17 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e 3 palle rubate col 67% al tiro (6/9).
“C’è una ragione se Russell Westbrook e James Harden sono quello che sono e i Rockets sono così pericolosi. Se uno dei due non è in serata, ci pensa l’altro a risolvere la situazione. Mi è piaciuto il nostro atteggiamento, ma ovviamente non sono contento del risultato finale.”, ha commentato coach Ryan Saunders. “Abbiamo lottato con grande carattere, peccato per la sconfitta. Siamo stati a tratti molto bravi in difesa, ma Russ ha segnato tanti canestri importanti, soprattutto nel secondo tempo. È stato MVP per un motivo.”, le parole di Karl-Anthony Towns.
I Timberwolves provano a combattere ad armi pari e, dopo un primo quarto chiuso sul -10 (36-26), rientrano con gran personalità e convinzione nel secondo, portandosi alla pausa lunga sul -3 (63-60). Nel secondo tempo, però, Minnesota fatica a contenere le sortite offensive dei Rockets, trascinati da uno scatenato Russell Westbrook: per lui doppia doppia da 45 punti (season-high), 6 rimbalzi, 10 assist e una palla recuperata col 59% dal campo (16/27).
Il numero 0 dei Rockets diventa così la prima guardia a segnare così tanti punti senza nemmeno un tentativo da dietro l’arco negli ultimi 13 anni: l’ultimo a riuscirci, infatti, fu Dwyane Wade nel 2007. Prestazione più che convincente anche per Eric Gordon, che in uscita dalla panchina mette a referto 27 punti, 5 rimbalzi e 3 assist col 46% dalla lunga distanza (6/13) in poco meno di 36’.
Rockets ok a Minneapolis, Westbrook da applausi
Beast Mode#PhotoOfTheGame | @rokit pic.twitter.com/0FkmBEHugo
— Houston Rockets (@HoustonRockets) January 25, 2020
“Questo è il Russ in versione MVP!”, le parole di Mike D’Antoni in merito alla prestazione da applausi dell’ex point guard degli Oklahoma City Thunder, vincitore del premio di MVP nella stagione 2016-2017: nelle ultime sette partite, il classe ‘88 viaggia a medie di 33.6 punti, 8.7 rimbalzi, 9.1 assist e 1.9 palle recuperate col 55% dal campo.
Delude ancora una volta James Harden, che non va oltre quota 12 punti (minimo stagionale), 4 rimbalzi, 5 assist e 3 stoppate con pessime percentuali al tiro (23% dal campo con 3/13 e 0/6 da dietro l’arco), così il Barba lascia che sia Westbrook a prendersi la scena. Harden non segnava 33+ punti in meno a un suo compagno in quintetto dal 2 febbraio 2011, quando indossava ancora la maglia degli Oklahoma City Thunder (43 punti per Kevin Durant, 7 per Harden).
“I miei compagni stanno giocando molto bene ed è ciò di cui abbiamo bisogno. Russ ha trovato il ritmo giusto, Eric ha messo tiri importanti e Austin ha fatto una buona gara. La nostra è stata una gran bella vittoria di squadra.”, ha dichiarato James Harden al termine della gara.
Danno il loro apporto alla causa anche Clint Capela (18 punti, 9 rimbalzi e 5 stoppate con 9/12 al tiro) e Austin Rivers, che in uscita dalla panchina si rende autore di 16 punti e 2 recuperi con l’87.5% dal campo (7/8) e il 67% dalla lunga distanza (2/3) in 19’.