Quando si inizia un nuovo ciclo è evidente che nell’ambiente di ogni squadra si crei un rinnovato entusiasmo, che è destinato ad aumentare se le cose cominciano ad andare secondo il verso giusto. Tra i migliaia di encomi sui social rivolti alla franchigia del momento, ovvero i nuovi Philadelphia 76ers di James Harden e Joel Embiid, ce ne sono alcuni che parlano di un nuovo felice ciclo per la città, che potrebbe culminare nella vittoria del tanto agognato anello, altri della creazione di una nuova coppia destinata a durare per molti anni.
Sicuramente gli spunti, dopo aver visto le ultime due partite giocate da Phila, sono molti e per la maggior parte positivi, ma io aspetterei prima di cantar vittoria. Innanzitutto perché di fronte c’erano due franchigie tutt’altro che temibili come i Minnesota Timberwolves e i New York Knicks, che figurano anche tra le peggior difese della lega. E poi c’è da considerare il fatto che le grandi sfide devono ancora arrivare, e se dovessero non andare per il verso giusto qualcosa già potrebbe rompersi. Anche anno scorso infatti, dopo il suo arrivo a Brooklyn, il Barba si era dimostrato contento e voglioso di mettersi in gioco, collezionando prestazioni record e ritrovando lo stimolo per arrivare al titolo. Sappiamo tutti poi come è andata a finire, ed è sembrato di rivedere la stessa storia di Houston; un Harden demotivato, irriconoscibile e misteriosamente sempre ai box per infortunio. Ci andrei quindi molto piano con gli elogi, perché sappiamo tutti che l’ex Rockets è uno che si stanca molto facilmente dell’ambiente in cui si trova e che desidera sempre essere trattato come una prima donna, fattore non di poco conto per una squadra che ha ormai battezzato The Process come suo beniamino. Tuttavia soltanto il campo ci darà se questa sarà finalmente la volta buona. Nel frattempo proviamo ad analizzare e a mettere in mostra i punti focali di queste prime due uscite dei nuovi 76ers.
Già 28 assist in 2 partite, James Harden sembra essere tornato ai suoi standard con i Sixers
Pur essendo ancora molto scettico sui futuri sviluppi di questa nuova coppia, devo ammettere che in queste due partite abbiamo visto davvero molto poco di negativo. Anzi, l’impressione per alcuni istanti è stata quella che i due si conoscessero da tempo, trovandosi quasi a memoria.
Con l’arrivo di un giocatore completamente ball-dominant come Harden, Embiid per il momento sembra essersi accontentato di tener meno la palla in mano e giocare più da lungo perimetrale, pur naturalmente concedendosi le sue classiche giocate e continuando a viaggiare a grandi cifre. Sembra quasi impossibile infatti chiedere al lungo camerunese di adattarsi a un ruolo non suo, in particolare quest’anno che ha ancora maggiormente sviluppato le sue impressionanti doti di play-making e di ball-handling, entrando ufficialmente nel prime della sua carriera. Su questo Doc Rivers dovrà sicuramente lavorare, ma in queste prime due partite i due si sono in qualche modo compensati a vicenda. Il Barba infatti si è concentrato in particolare sulla sua mortifera abilità di assist-man, categoria per il quale è secondo in assoluto nella lega, con 10.3 di media a partita. Nella sfida di questa notte al Garden ha chiuso il match con una incredibile tripla-doppia fatta di 29 punti, 10 rimbalzi, 16 assist con ben 5 recuperi, trascinando i suoi.
Se a tutto ciò si aggiungono i 27/8/12 della partita giocata al Target Center contro Minnesota, che ha segnato il suo debutto con la canotta di Phila, ci si accorge che il barba in entrambe le sfide è arrivato a mettere a referto 25 punti e 12 assist, vero e proprio record. E sul fronte infortunio? “Mi sento bene” dichiara Harden “Era da molto tempo che non provavo queste sensazioni. Devo continuare a lavorare e spingere forte”. Dunque sarà stato davvero un recupero così fenomenale o era solo un segnale lanciato a Brooklyn per essere ceduto? Lascio immaginare a voi la risposta.
James Harden
— NBACentral (@TheNBACentral) February 27, 2022
29 PTS – 10 REB – 16 AST – 5 STL
Joel Embiid
37 PTS – 9 REB – 4 BLK – 23/27 FT
Scary minutes ? pic.twitter.com/3gX1y6RgVX
Dall’altra parte invece Embiid ha affinato ancora di più i suoi attacchi al ferro e i suoi movimenti sul pitturato e, soprattutto nelle giocate in movimento, è apparso davvero infermabile. Grandi miglioramenti anche sul fronte difensivo, visto che Joel ha chiuso la recente sfida contro i Knicks con ben 4 stoppate a referto e muovendosi molto bene. Inoltre, il fattore che stupisce tutti è che c’è stato anche il tempo di provare e mettere a segno un pick and roll, cosa che il numero 21 non ha mai gradito. Tutto ciò è un segnale di come anche le cose ormai date per scontate e certe possano facilmente stravolgersi. Lo rivedremo anche in futuro? Non lo possiamo dire, ma di certo Joel ha capito che per vincere il titolo e chissà forse anche l’MVP, deve fidarsi di più dei suoi compagni e non dare mai nulla per scontato.
Un dato curioso da riportare è che in totale nelle ultime due partite Embiid si è guadagnato ben 38 tiri liberi, di cui 27 solamente questa notte al Madison. Anche questo è un fattore da non sottovalutare, con le squadre avversarie che, non riuscendo per il momento a fermarlo, ricorrono nel commettere moltissimi falli. Questa notte sia Mitchell Robinson che Jericho Sims, i due lunghi dei Knicks, hanno concluso in anticipo la loro partita per averne commessi entrambi 6. Ma questo incremento sotto canestro ha notevolmente tolto qualcosa ad Embiid sul fronte del tiro dell’arco, specialità che, prima dell’arrivo del barba, aveva notevolmente affinato. Questa notte The Process ha chiuso infatti con uno 0 su 4 complessivo dalla lunga distanza. “Mi sembra ovvio che non si possa avere tutto e questa notte naturalmente ho tirato da 3 poco e male, non come al solito. A volte le cose non si possono mischiare, ma è un mio impegno provare anche in questo caso a farlo. Ci sono molti fattori da considerare; chi e come ti marcano in particolare. Posso dirvi però che in queste due partite ho giocato comunque molto aggressivo e concentrato.” Dichiarazioni molto precise e che sottolineano come non tutto possa andare bene, e che diverse questioni dovranno essere maggiormente affrontate.
"that's good" pic.twitter.com/WhLXHMEHen
— Philadelphia 76ers (@sixers) February 26, 2022
Rimangono ancora poco più di 20 partite di regular-season e poi via con i playoffs, che quest’anno soprattutto a Est si preannunceranno molto scottanti. I Sixers hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, ma dovranno considerare molti fattori, primo tra i quali quello di affrontare e saper reagire anche agli incidenti di percorso, che sicuramente capiteranno. Da tutto ciò si capirà di che pasta sono fatti e soprattutto verrà fuori se puntare subito all-in e sacrificare tre buoni giocatori e scelte future per arrivare ad una seconda star sia stata davvero una buona mossa. Ma se l’entusiasmo rimarrà identico a quello che Embiid e Harden dimostrano nel tweet, questa squadra farà davvero molta paura a tutti.