A 25 anni di distanza dall’indimenticabile primo successo, Warner Bros ha deciso di reinventare il suo Space Jam in chiave moderna, chiedendo a LeBron James di replicare l’impatto che, ai tempi, Michael Jordan aveva avuto su un pubblico inebriato da questa inusuale combinazione tra il mondo dei cartoni animati e quello dello sport.
Il primo film, datato 1996, aveva incassato ben oltre i 200 milioni di dollari, a tal punto che la produzione si era subito messa al lavoro per organizzare un sequel. Cavalcare l’onda di un prodotto che aveva convinto ed appassionato le giovani generazioni pareva una scelta, per quanto meramente economica, comunque razionale. Ma Jordan rifiutò di prenderne parte e non se ne fece niente.
A Space Jam: New Legends, è quindi toccato l’arduo compito di portare avanti la serie. La Warner Bros ha comunque deciso di tentare l’impresa, ed i “primi” risultati hanno versato luci ed ombre sul tanto atteso sequel.
Ma prima di affrontare nel dettaglio le tematiche del film e le opinioni del pubblico, diamo un’occhiata a cast e trama del film in uscita il 23 settembre!
Space Jam 2 cast e i doppiatori: da Don Cheadle a Flavio Tranquillo
A differenza del primo capitolo, in Space Jam: New Legends si è cercato di fornire maggiore importanza al contesto familiare dell’indiscusso protagonista. Ed è così che, oltre a LeBron, emerge suo figlio Dom, interpretato da Cedric Joe e supportato dal fratello Malik.
Don Cheadle sarà Al-G Rhythm, un’intelligenza artificiale altamente sviluppata che intrappolerà i protagonisti nel suo universo.
LeBron, spalleggiato alla MJ dai Looney Tunes, dovrà affrontare la Goon Squad composta da: Diana Taurasi, rinomata campionessa della WNBA che interpreterà il White Mamba, Klay Thompson, nei panni di Wet-Fire, Anthony Davis, Arachnneka, interpretata da Nneka Ogwumike, ed infine lo stesso figlio di LeBron nel film, Dominic.
La versione doppiata in italiano presenterà diverse figure del panorama cestistico e non, tra cui: Flavio Tranquillo e Gianluca Gazzoli, a bordocampo per commentare il match decisivo tra Looney Tunes e Goon Squad, Cecilia Zandalasini che doppierà Diana Taurasi, il mitico Carlton Myers nei panni di The Brow (Anthony Davis, ndr), ed infine Fedez che presterà la sua voce a Wet-Fire.
Infine, menzione onorevole per Zendaya, che ha prestato la sua voce a Lola Bunny nella versione originale.
Il tutto verrà orchestrato dalla regia di Malcolm D. Lee, e dagli effetti speciali prodotti in collaborazione con la Lucasfilm, la casa di produzione fondata da George Lucas.
Space Jam 2, LeBron intrappolato nel Server-Verso cerca una via di uscita attraverso la pallacanestro
Il film mostra in apertura un giovane LeBron distratto dal mondo dei videogiochi, incapace di mantenere l’attenzione sulla partita che sta giocando e che perderà per colpa del suo mancato canestro. Assistiamo poi ad un salto temporale, LeBron è ora un campione NBA ma in primis un padre, e rivede nel figlio gli stessi errori da lui commessi in giovane età.
Dom, per l’appunto, proprio come suo padre, è un appassionato di videogiochi e sembra mostrare sempre meno interesse per la pallacanestro. LeBron vorrebbe che il figlio si impegnasse nello sport che lo ha consacrato, così da mettersi in mostra e sfruttare le conoscenze del padre per entrare tra i professionisti. Dominic non desidera tutto questo, anzi, è consapevole, per quanto giovane, di nutrire una forte passione per lo sviluppo dei videogiochi.
Così, mentre il padre cerca di convincere il figlio a seguire le sue orme, i due si ritrovano presso gli studios della Warner Bros. LeBron è stato contattato per una nuova sponsorizzazione, ed è accompagnato in questo viaggio di lavoro dal figlio Dom. Una volta raggiunti gli studios, LeBron discute dell’accordo ma decide in ultimo luogo di rifiutarlo, mandando su tutte le furie Al-G Rhythm.
Quest’ultimo, un algoritmo piuttosto complesso che vive nei server della Warner, intrappola LeBron nel Server-Verso. Il protagonista è ora rinchiuso in un universo parallelo composto da diversi mondi, ciascuno dei quali ospita un volto storico della casa di produzione cinematografica statunitense. Nel mentre LeBron viaggerà di pianeta in pianeta per assemblare la sua squadra, suo figlio Dom verrà manipolato da Al-G Rhythm e convinto a sfidare il padre in un match di pallacanestro.
Nel duello finale, Dom sfida papà LeBron perché si sente in dovere di dimostrare quanto vale. Tuttavia, capisce presto che l’affetto del padre non è legato ai successi sportivi, e si rende conto del suo errore. LeBron vince così il match, riporta a casa sano e salvo il figlio, ed impedisce ad Al-G Rhythm di assumere il controllo totale del Server-Verso.
Come si è giunti a Space Jam 2: la timeline completa
Come detto in precedenza, un sequel del primo Space Jam era già stato annunciato poco dopo il grande successo con Jordan. La leggenda dei Chicago Bulls rifiutò però di prenderne parte, e così la produzione slittò fino ai giorni nostri. Ecco, qui di seguito, una linea del tempo che ne ricostruisce l’evoluzione.
- Febbraio 2014: Warner Bros annuncia di voler produrre un sequel di Space Jam. Viene anche reso pubblico che LeBron sostituirà MJ nel ruolo del protagonista.
- Luglio 2015: SpringHill Entertainment, la casa di produzione fondata dallo stesso James, firma ufficialmente un accordo con la Warner Bros circa Space Jam 2.
- Estate 2019: la produzione del sequel prende il via in California.
- Marzo 2020: emergono in rete alcune foto che anticipano un dettaglio del film: oltre ai Looney Tunes, la pellicola presenterà diverse proprietà intellettuali della Warner, provenienti da film o addirittura universi differenti.
- Maggio 2020: LeBron rivela titolo e logo di Space Jam: New Legends.
Space Jam 1 vs Space Jam 2: le principali differenze
Una prima evidente differenza riguarda il rapporto tra il protagonista e la sua famiglia: mentre Jordan cita i suoi cari solo ad inizio film, senza mai menzionarli o coinvolgerli in seguito, Space Jam 2 vede la famiglia di LeBron, in primis il figlio, fortemente legati alla narrazione.
Per quanto concerne la parte d’apertura, inoltre, sia nel primo che nel secondo notiamo un flashback: tuttavia, mentre il giovane Jordan farà canestro, il piccolo LeBron sbaglierà il tiro della vittoria. Anche le presentazioni dei due personaggi sono simili, dato che entrambe mostrano azioni reali delle due superstar sul parquet NBA.
Una radicale differenza è riscontrabile nell’antagonista: nel primo Space Jam era Mr. Swackhammer, il malvagio proprietario di un Luna Park intento a rapire ed utilizzare i Looney Tunes come attrazione per far crescere gli incassi, da tempo in caduta libera. Nel secondo, invece, troviamo un cattivo del tutto futuristico in cerca di popolarità. Il suo piano è quello di combinare la fama di LeBron con la sua avanzata tecnologia, così da poter avere finalmente i riflettori puntati.
Un’altra importante differenza consiste nel rapporto tra il protagonista ed i Looney Tunes. Nel primo capitolo, sono loro che necessitano disperatamente dell’aiuto di Jordan, mentre in Space Jam: New Legends è LeBron che, intrappolato in questo universo parallelo, deve costruire una squadra e vincere una partita per poterne uscire.
Infine, nei due film sia la squadra di LeBron che quella di Jordan si trovano in svantaggio a metà della partita decisiva. In entrambi i casi, ovviamente, i due protagonisti svolteranno il match a loro favore, ma in modi diversi: nel primo, i Looney Tunes ricorsero al Michael’s Secret Stuff (una borraccia con solo acqua) per aumentare le loro prestazioni, mentre nel secondo, LeBron e compagni vengono incoraggiati dall’apparizione di Michael B. Jordan, attore statunitense comparso anche nella MyCAREER di NBA 2K17.
Quali tematiche affronta Space Jam: New Legends?
Una delle tematiche principali, attorno alla quale si possono poi sviluppare altri filoni narrativi, è il rapporto tra padre e figlio. Nello specifico, in Space Jam 2 assistiamo alle vicende di un padre che cerca di convincere il proprio figlio a seguire le sue orme. In particolare all’inizio, LeBron ci appare poco interessato alle vere passioni del figlio e più convinto a condurlo lungo una strada già scritta.
Con l’evoluzione dei fatti, il film cerca di comunicare come ciascuno debba sentirsi libero di inseguire i propri sogni senza tener conto degli interessi altrui, in particolare se non condivisi.
Al contempo, assistiamo ad un breve percorso di redenzione del padre, che impara a non imporre al figlio di dedicarsi ad un qualcosa che poco lo attira. Infine, Dom si renderà conto che il padre lo apprezza per quel che è, indipendentemente dalle sue passioni, e che il desiderio di dimostrare quanto vale è fine a se stesso, dato che, papà LeBron, è già consapevole del suo immenso valore.
Com’è andato Space Jam al botteghino, e cosa ne pensano i critici?
Il film è uscito nelle sale americane, oltre che in streaming, il 16 di luglio, mentre qui in Italia sarà disponibile dal 23 di settembre. In termini di incassi, Space Jam: New Legends ha generato ben 32 milioni di dollari nella sola prima settimana, subendo poi un notevole calo pari al 70% degli incassi stimati nelle settimane seguenti. Ad oggi, il film dovrebbe aver incassato più di 150 milioni di dollari, ed è possibile che abbia raggiunto o sia vicino ai 200. Per effettuare eventuali considerazioni economiche, non bisogna però tralasciare il budget impiegato, che va dai 150 ai 180 milioni di dollari.
Tralasciando gli incassi, il vero tallone d’Achille del nuovo Space Jam sono le recensioni lasciate da critici ed addetti del settore. Rotten Tomatoes ha riassunto così il film: “Nonostante James ci si metta d’impegno nel far vincere la Tune Squad, Space Jam 2 sostituisce il demenziale umorismo del primo film con uno sfacciato e sfinente esercizio di branding”.
Il New York Times ha invece scritto: “C’è un perseverante sovraccarico sensoriale che fa sentire lo spettatore come Wile E. Coyote dopo essere andato a sbattere contro un muro”.
Ryan Gilbey del The Independent rincara la dose scrivendo: “Space Jam non è altro che un prodotto realizzato da uomini che valutano il successo di un film da quanti peluche genera”, mentre dall’opposizione si fa’ notare Michael Wilmington del Chicago Tribune: “Il suo tempismo è ottimo. Il suo pubblico è una garanzia. La sua tecnica è spettacolare. E possiede una superstar ammirata ed apprezzata quasi in tutto il mondo”.
Sulla stessa linea prosegue Todd McCarthy del Variety: “Simpatico, turbolento, ed in linea generale divertente. Questo intelligente mix di live action, evidenziato dalle abilità ineguagliabili di Michael Jordan, e dalle buffonate animate dei Looney Tunes, sarà un must per i bambini”.
Insomma, opinioni a dir poco contrastanti…
Space Jam: New Legends, considerazioni finali
Cerchiamo di trarre le somme, basandoci principalmente sulle opinioni di chi ha già assistito alla proiezione del film, di questo nuovo Space Jam.
Prima di iniziare, una premessa è necessaria: le due pellicole sono state realizzate a ben 25 anni di distanza, un lasso temporale caratterizzato da forti mutamenti, in primis quello tecnologico. È quindi difficile, proprio perché Space Jam 2 fa’ leva sulle nuove tecnologie, comparare i due prodotti sullo stesso piano. Possiamo però soffermarci su Space Jam: New Legends, e far uso degli strumenti e della sensibilità moderna per sviscerarlo in modo oggettivo.
Sin dall’annuncio del secondo Space Jam, il sentore che la Warner fosse spinta da motivazioni economiche era abbastanza chiaro. Per certi versi, è impossibile sostenere che la creazione di un sequel a più di vent’anni di distanza sia una mossa tutto fuorché economica.
È anche vero che, come spesso accade, la verità risiede nel mezzo. Quindi, Warner Bros è stata in grado di creare un prodotto di qualità senza sfociare in questioni meramente monetarie?
Di primo acchito, la maggior parte dei critici non ha potuto tralasciare l’abbondanza di proprietà intellettuali della Warner inserite nel film. Riferimenti a Matrix, Pennywise, i drughi di Arancia Meccanica, King Kong, e tante altre storiche pellicole della stessa casa di produzione statunitense sono ovunque, palesi ed evidenti.
A questo punto è necessaria una riflessione: Space Jam 2 è chiaramente destinato ad un pubblico molto giovane, quindi perché inserire riferimenti che un pubblico di tale età non può cogliere?
Arancia Meccanica è dei primi anni settanta, Matrix di fine anni novanta, e per quanto anche tra i più piccoli siano riscontrabili semi-cultori del cinema, la maggior parte non può aver colto i riferimenti. Detto ciò, oltre ad una motivazione economica, oltre al solito farsi pubblicità, quale spiegazione si può dare ad una scelta simile?
Capitolo secondo: ogni prodotto cinematografico ha il suo target. Certi film sono destinati ad un pubblico adulto e maturo, altri all’esatto opposto. Identificare la propria nicchia non è solo la lezione introduttiva ad ogni corso di marketing esistente, ma è anche una saggia scelta.
I critici concordano nel dire che Space Jam abbia cercato di accontentare tutti, grandi e piccini, tramite un miscuglio eterogeneo di tematiche e riferimenti non sempre complementari.
Da una parte si vuole sensibilizzare il giovane pubblico discutendo del rapporto padre-figlio, narrato in modo adatto ai più piccoli ma fin troppo elementare per i più grandi. Poi si inseriscono riferimenti incomprensibili alla maggior parte dei giovanissimi, causando l’effetto contrario.
La domanda che sorge spontanea è: in che direzione vuole andare questo nuovo Space Jam? Vuole risvegliare i vecchi appassionati della saga, oppure espandere il proprio pubblico con nuove leve? Un po’ di questo ed un po’ di quello sarebbe la risposta adatta, il che in questo caso non è propriamente un bene.
Inoltre, non è che questi riferimenti lampo abbiano reso alcuni storici personaggi della Warner delle semplici comparse, minimizzandone il patrimonio cinematografico agli occhi dei neofiti?
Dal canto suo, Space Jam 2 riesce nel rielaborare il suo predecessore in una chiave nettamente futuristica. La componente tecnologica è parte fondamentale della trama, e ciò si adatta bene alla sensibilità dello spettatore in cerca del moderno. Al contempo, presenta al pubblico una visione diversa di un’attività spesso disprezzata dalle vecchie generazioni, i videogiochi.
Dom è un appassionato non perché sacrifica la sua vita all’interno di un mondo virtuale, piuttosto perché riscontra piacere nell’ideare e sviluppare videogiochi. Da un punto di vista visivo, Space Jam: New Legends è caotico e colorato, certamente adatto ai più piccoli. Infine, il suo ritmo veloce e, a detta di alcuni recensori, “incalzante“, lo rende un prodotto facilmente fruibile da tutti.