La scorsa notte, nella sconfitta dei suoi Portland Trail Blazers contro i Nuggets, Carmelo Anthony è tornato a Denver, la città in cui è iniziata la sua carriera. Tornare in Colorado, anche a tanti anni di distanza, per lui è sempre un’ esperienza unica. Il nativo di Brooklyn ha passato a Denver un periodo non indifferente della sua vita e della sua carriera. E proprio lì si è consacrato come uno dei giocatori più forti degli ultimi venti anni.
Il prodotto di Syracuse, infatti, è stato scelto dai Nuggets nel 2003 ed è rimasto in quella franchigia fino al 2011, quando poi è approdato a New York. Anche la Grande Mela rappresenta per Anthony un pezzo di cuore: lì ha giocato dal 2011 al 2017 vivendo uno dei suoi periodi più sfolgoranti soprattutto nei primi anni. Nel 2013, tra l’altro è arrivato terzo nella corsa per il premio MVP dopo una stagione in cui ha toccato numeri notevoli.
In una recente apparizione aveva dichiarato infatti che sarebbe stato orgoglioso di vedere la sua maglia ritirata e appesa al Madison Square Garden. “Ognuno vorrebbe quella opportunità se si presenta l’occasione. Vedremo se quel momento arriverà. Spero che appenderanno quella maglia numero 7 da qualche parte”.
Ma la scorsa notte, dopo l’incontro, ha espresso il suo desiderio di vedere la sua maglia appesa anche al Pepsi Center. “Per essere onesti, qui è dove dovrebbe essere ritirata. E’ solo la mia opinione. La storia è qui, dove tutto è iniziato”.
C’è spazio quindi anche per un Melo nostalgico che guarda al passato col sorriso. Senza dubbio i periodi di Denver e New York sono stati i più luminosi e non ci sorprenderemmo se le due franchigie pensassero di ritirare la sua canotta.
Ora Anthony, dopo la chiamata inattesa dall’Oregon, si sta riscattando a Portland dove è stabilmente in quintetto titolare. Le sue prestazioni stanno aiutando i Blazers ad uscire dal gorgo in cui sono, nel tentativo di raggiungere un posto per i playoffs. La squadra di Lillard e compagni ha perso in questo avvio di stagione la fiducia che aveva dimostrato nella passata stagione. Ciò è avvenuto anche alla luce dei numerosi infortuni che stanno martoriando il gruppo di coach Terry Stotts.
I due lunghi Jusuf Nurkic e Zach Collins dovrebbe rientrare solo a febbraio. Per di più si sono infortunati anche il giovane Little e Rodney Hood: per lui stagione finita dopo la rottura del tendine d’Achille. I Blazers, secondo Shams Charania, hanno già richiesto la disabled player option per il giocatore. Tale possibilità permetterà alla franchigia di risparmiare il 50% del salario del giocatore durante la stagione.