Nella notte tra venerdì e sabato, alle ore 3:00, è iniziato il LXVII (sessantasettesimo) Week end dell’All-Star Game, con il classico Rising Star Challenge, dallo Staples Center di Los Angeles, California. Per il quarto anno consecutivo, la partita d’apertura di questo prestigioso Week end ha visto sfidarsi i rookie e i sophomore degli USA contro quelli del Resto del Mondo. Il team USA era composto da Brandon Ingram (F, Lakers), Kyle Kuzma (F, Lakers), De’Aaron Fox (G, Kings, sostituisce l’infortunato Lonzo Ball), Kris Dunn (G, Bulls); Dennis Smith Jr. (G, Mavericks), Jason Tatum (F, Celtics), Jaylen Brown (G-F, Celtics), Taurean Prince (F, Hawks), John Collins (F-C, Hawks), Donovan Mithcell (G, Jazz) e Malcolm Brogdon (G, Bucks, infortunato, non ha partecipato). Il team World invece, ha avuto come protagonisti Lauri Markkanen (F, Bulls), Ben Simmons (G-F, 76ers), Dario Saric (F, 76ers), Joel Embiid (C, 76ers), Dillon Brooks (F-G, Grizzlies), Bogdan Bogdanovic (G, Kings), Buddy Hield (G, Kings), Jamal Murray (G, Nuggets), Frank Ntilikina (G, Knicks) e Domantas Sabonis (C-F, Pacers). I quintetti titolari che si sono sfidati sono stati SImmons, Saric, Embiid, Hield e Murray da una parte, Ingram, Brown, Collins, Mitchell e Smith Jr. dall’altra. La partita si è conclusa 155-124 per il team World; andiamo a vedere un po’ più nel dettaglio come sono andate le cose.
1) DOMINIO INCONTRASTATO
Non è una novità che il team World abbia vinto l’edizione, dominando dall’inizio alla fine la partita. Infatti per la rappresentativa del Resto del Mondo è stato il terzo successo su quattro manifestazioni USA contro World. Insomma, mica male per loro. La presenza di tre giocatori del “processo” di Philadelphia, come Embiid, Saric e Simmons, è stata sicuramente una grande componente, anche se poi i tre non hanno fatto registrare punteggi eclatanti, ma comunque hanno dato il loro contributo. 11 punti, 13 assist e 4 palle rubate per Ben, 18 punti e 5 assist (con 4/7 da 3 punti) per Dario. Di Joel parleremo più nel dettaglio nel punto 4. Alle loro aggiungiamo anche i 21 punti, 6 rimbalzi e 7 assist di Murray. L’MVP del Rising Star Challenge dello scorso anno non ha ripetuto la grande prestazione precedente, ma comunque ha fatto la sua figura. Bene anche Markkanen, che mette a referto 15 punti e 6 rimbalzi, ma solo 1/4 da 3 punti.
2) DIFESE DA “ALL-STAR GAME”
I grandi punteggi sono, però, stati favoriti da difese “poco attente”. Come da prassi, infatti, la difesa durante questi eventi è il fondamentale più trascurato di tutti. La spettacolarità la possiamo comprendere quando il top-scorer della partita, Jaylen Brown, mette a referto 35 punti e 10 rimbalzi, con almeno 7 schiacciate autoritarie, così come Kyle Kuzma mette 20 punti dalla panchina. 29 punti per Hield, con un 5/14 da 3 punti. Ma questo è un concetto ormai risaputo e constatato negli anni: bisogna far divertire il pubblico, bisogna fare giocate spettacolari che diano un senso al prezzo del biglietto.
3) GIOCATE SPETTACOLARI
Chiaramente, più che per le statistiche, i giocatori hanno pensato a dare spettacolo. Possiamo dire che ci sono riusciti. Ecco gli highlights della partita, dove troverete tante giocate che ci hanno fatti alzare dal divano.
4) BOGDANOVIC MVP, EMBIID RIPOSA
26 punti, 6 assist, ma il dato importante sono le 7 triple messe dal rookie serbo, che gli sono valse il titolo di MVP della partita. Per l’ex-Fenerbahce una prestazione buona sia dal punto di vista realizzativo, che dal punto di vista dello spettacolo, componente che conta come non mai in queste partite. Una nota dolente, se vogliamo, è stata la poca presenza di Embiid: il camerunense ha giocato solo 9 minuti, collezionando comunque 5 punti e 2 assist, ma visto il suo impegno anche nella gara dei “grandi”, è stato fatto riposare. Inoltre, Joel ha partecipato anche alla Skills Challenge, uscendo in semifinale contro il vincitore Spencer Dinwiddie. Insomma, Trust the process a tutto tondo.
5) STANOTTE I GRANDI
Stanotte ci sarà senz’altro il “vero” spettacolo. Se abbiamo avuto un antipasto con il Rising Star Challenge, nell’All-star Game vero e proprio ci sarà da divertirsi. Quest’anno poi, con l’abbandono del tradizionale scontro Ovest-Est, per aumentare le combinazioni disponibili tra le stelle, e la scelta delle squadre affidata ai due capitani (che non potevano che essere Stephen Curry e LeBron James), le squadre sono diventate molto interessanti. Da una parte, per il team Steph, abbiamo Embiid, Harden, DeRozan, Antetokounmpo, tra gli altri, mentre per il team LeBron abbiamo i vari Durant, Irving, Davis, Westbrook e non solo. Insomma, se il Rising Star Challenge ci ha offerto uno spettacolo assolutamente da non perdere, l’All-star Game dei “grandi” ci dà moltissime aspettative. A stanotte, per vedere se saranno rispettate.