L’NBA pronta a rivedere il suo regolamento? Sembrerebbe di si, stand a quando riportato da Tim Bontemps e Kevin Pelton di ESPN. La lega avrebbe formalmente avviato un’analisi per capire se sia necessario rivedere il regolamento, al fine di garantire un miglior bilanciamento fra attacco e difesa.
A sottolineare questa necessità c’è Joe Dumars, executive vice president of basketball operations dell’NBA che ha spiegato: “è un qualcosa che stiamo monitorando. Vogliamo capire bene quest’evoluzione per assicurare di fare il miglior lavoro possibile”.
Prima di capire bene perché si vogliano fare questi cambiamenti, bisogna partire da un dato: 115.4, cioè i punti segnati di media in una singola partita da una squadra NBA questa stagione. Ma come si è arrivati a ciò? Come spiegano Bontemps e Pelton, dopo la stagione 2003/04 dove i team segnavano di media 93.4 punti a partita quella stagione, l’NBA ha apportato molti cambiamenti sulle difese, il che ha portato a un immediato aumento del punteggio, anche se relativamente modesto rispetto ai numeri di oggi.
Il duo di ESPN spiega anche che la crescita dei punti per partita è dovuta più che altro al fatto che le squadre sono diventate molto più intelligenti nel modo di attaccare le difese. Il record NBA di percentuale effettiva di tiri dal campo (ad oggi del 78.3%) è stato superato ogni anno in otto delle ultime nove stagioni, poiché le squadre si concentrano su una maggiore percentuale di tiri. Su questo si è schierato l’allenatore dei Philadelphia 76ers Nick Nurse: “Un maggior numero di tiri da tre, porterà a un maggior numero di punti. La maggior parte di loro ha scelto questo come tema di gioco”.
Una delle persone che più di tutti condividono questo modo di giocare è Chauncey Billups. L’allenatore dei Portland Trail Blazers, giocatore facente parte dei Detroit Pistons in quel 2004/05, ha raccontato: “Le Finals del 2005 hanno cambiato il gioco. Perché se si arriva all’apice e gli ascolti sono così bassi, qualcosa deve cambiare. E questo è ciò che abbiamo visto. Ed è per questo che l’attacco è così intenso. Ed è questo che fa vendere i biglietti”.