I Golden State Warriors hanno perso la loro terza partita stagionale sul campo dei Denver Nuggets di un sempre più convincente Danilo Gallinari. La truppa del coach ad interim Luke Walton è uscita con le ossa rotte dal Pepsi Center, grazie anche ad un irresistibile Gallinari, che ha contribuito alla vittoria dei suoi Nuggets mettendo a referto 28 punti e 5 rimbalzi.
Per la terza volta in questa regular season i Guerrieri devono deporre le armi, rimanendo tuttavia solidamente al comando della Western Conference avendo il miglior record della Lega.
Il leader di questi Warriors, quel mingherlino che risponde al nome di Stephen Curry, ha provato a prendere per mano i suoi, segnando 38 punti conditi da 9 assist e 5 rimbalzi, tirando con oltre il 50% dal campo. Golden State, quando Curry in passato ha segnato almeno 30 punti, ha vinto 24 partite consecutive prima della sconfitta subita mercoledì notte a Denver. Si tratta della striscia più lunga dai tempi di Jamaal Wilkes, quando l’ex Warriors e Los Angeles Lakers, con i suoi team, fu capace di infilare 28 vittorie di fila segnando almeno 30 punti. La serie di Wilkes si interruppe il 5 Gennaio del 1983, quando segnò 36 punti nella sconfitta subita per mano dei Philadelphia 76ers.
È chiaro a tutti come l’Mvp della scorsa regular season stia giocando un basket fuori da ogni logica, sfornando prestazioni sempre più sorprendenti e che hanno poco in comune col pianeta terra. Curry sta confermando e migliorando quanto di buono fatto lo scorso anno, basterà un super numero 30 per riportare Golden State sul tetto del mondo? San Antonio Spurs, Cleveland Cavs e Oklahoma City Thunder sembrano le squadre più accreditate per dare filo da torcere ai campioni uscenti. Hanno i mezzi per spodestare dal trono Curry e compagnia?