Adesso che la lottery si è delineata, anche gli scenari futuri in ottica draft si fanno sempre più interessanti. Tra squadre sorprendentemente arrivate molto in alto e altre rimaste inevitabilmente deluse, l’imprevedibilità di questa classe di prospetti rimane, e si protrarrà fino a poco prima dell’inizio delle varie chiamate.
Gli Orlando Magic saranno destinati ancora una volta a porre gli occhi sulla prima scelta assoluta, e, considerati i precedenti, (Shaq nel 1992 e Dwight Howard nel 2004) sono convinto che ancora una volta non ci deluderanno. Molto bene è andata anche agli Oklahoma City Thunder, che hanno ottenuto la seconda chiamata, degno premio del rebuild sfrenato compiuto nelle ultime due stagioni. Jabari Smith e Chet Holmgren dunque si ritroveranno in due ambienti sicuramente molto interessanti, pieni zeppi di giovani, e desiderosi di puntellare ulteriormente il roster per tornare piano piano in alto.
Tuttavia, ciò che manca in entrambi i contesti è una chiara idea di futuro e una vera spinta di entusiasmo e stimoli, che rischia spesso di rovinare la crescita dei tanti prospetti. Il nostro Paolo Banchero sembra invece proiettato verso Houston, dove molto probabilmente prenderà il posto di Christian Wood (destinato ad altri lidi) come 4-5. Lo spazio lo troverà, e sono sicuro che, con tanti giovani promettenti accanto ed una squadra poco ambiziosa, avrà tempo di affinare i suoi punti deboli e crescere ulteriormente.
Da qui in poi ci sarà a mio avviso grande indecisione sull’ordine di chiamata, a causa dei tanti nomi interessanti disponibili sul piatto. Tuttavia, per quanto riguarda il reparto centri, colui che più di tutti ha destato stupore ed attenzione è stato il giovanissimo Jalen Duren, una vera forza della natura proveniente dai Memphis Tigers di Penny Hardaway. Nonostante l’inesperienza e la non brillante stagione del suo team, Duren ha dimostrato di possedere enormi qualità, che si sposano alla perfezione con la combinazione di fisico, atletismo e dinamicità che possiede. Proviamo dunque a tracciare il profilo e a descrivere meglio gli aspetti di quello che si prospetta essere il secondo miglior numero 5 della classe draft dopo Holmgren.