Nei Knicks a far parlare sono sempre loro due: Phil Jackson e Carmelo Anthony. Questa volta però a tenere banco non è la possibile trade di Anthony verso una contender o le offese non troppo nascoste di “Coach Zen” ai suoi ex giocatori o i rookie provenienti da quella o questa università, ma il ruolo della stella dei Knicks all’interno del team.
“Una delle ragioni per cui è stato preso Robin Lopez è quella di far giocare Melo da “4”. Con Lopez Anthony può giocare tranquillamente da power forward, avendo come centro un ottimo difensore come Robin. Avessimo preso ad esempio un giocatore come Monroe, che non ha la stazza e le capacità difensive di Lopez, non sarebbe stato lo stesso”
Queste le parole di Jackson di questo venerdì. Ennesimo rilancio di una franchigia con, l’ormai, gettonatissimo small-ball: dopo Paul George, dopo Kobe, ecco che anche Melo potrebbe giocare gran parte della sua stagione da “4”. In realtà questa non è una novità per i New York Knicks: nelle ultime stagioni Carmelo era già stato provato come power forward e con ottimi risultati: con Anthony da “4” i Knicks, secondo quello riportato da 82games.com, hanno battuto gli avversari di 5.7 punti per 48 minuti; con Anthony da small forward i Knicks sono stati vinti di 7.2 punti per ogni 48 minuti.
Nel modo in cui e la posizioni ove giocherà Carmelo sono ancora da vedere, ma, nonostante le parole di Jackson, è probabile che la “Melo Power Forward’s Version” sia il modo che i Knicks useranno per contrastare eventuali small-ball, non lo schema fondamentale di New York. A farlo capire sono le scelte fatto questa estate: la firma di Kyle O’Quinn e (soprattutto) la scelta al draft di Kristaps Porzingis fanno pensare ad un Anthony più da small che da power forward. Ma in caso di small-ball e di Melo da “4”, chi giocherà da small forward? La risposta è sempre nel mercato estivo fatto da Jackson: Derrick Williams.
“Il motivo fondamentale per cui abbiamo fatto di tutto per portare a casa Williams è stata per la sua duttilità: un 6-8 capace di giocare sia da small che da power forward, potendo così aiutare Melo nel processo di evoluzione del suo gioco nello small-ball, potendo sia sostituirlo, sia giocare insieme a lui”
Stiamo parlando di Carmelo Anthony, uno dei tre giocatori offensivamente più forti della Lega: l’ex Nuggets ha le capacità offensive per poter giocare contro chiunque, anche player ben più alti di lui e, forse, lo stesso si può dire anche per la fase difensiva. Carmelo non è mai stato insignito di premi e di elogi per il suo modo di difendere (spesso non tra i più dediti della lega), ma spesso e volentieri Anthony è riuscita a fare ottime cose, specialmente contro i lunghi avversari. Carmelo è sempre stato più bravo a difendere power forward lente ma capaci ad attaccare a canestro rispetto a small forward perimetrali che in velocità o con step back lo hanno spesso lasciato sul posto.
“Una delle chiavi per fare bene in NBA è la difesa, e noi dobbiamo lavorare proprio su questo: dove stanno andando le difese in NBA, noi dobbiamo andare. E questa la sfida di Melo e dei Knicks”
Nel pensiero di Phil Jackson v’è tutta la voglia di adattare i Knicks alle più grandi squadre. V’è però un problema sulla questione “Melo da 4”, ovvero lo sforzo fisico. Carmelo Anthony è un giocatore dell’84 ed ha appena terminato la sua dodicesima stagione in NBA, In questa stagione Melo, nonostante tutti gli infortuni di quest’anno, ha giocato una media minuti altissima, rispetto ai parietà seconda solo a quella di LeBron James. In più bisogna aggiungere che Melo è al secondo dei cinque anni del contratto da 124 milioni di dollari firmato un anno fa con i Knicks. Un giocatore dell’età, dal contratto e dalla fisicità di Carmelo non può essere spremuto tutta una stagione da power forward.
Per Nba Passion,
Simone Scumaci, @Simo_Spaulding