Undici squadre sopra il 50% di vittorie. Tante compagini distanziate da uno scarto minimo.
Chi si aspettava un andazzo più conforme alle ultime stagioni, si è dovuto ricredere di fronte all’evidenza dei fatti. La Eastern Conference della campagna corrente, almeno per quel che concerne la regular season, è del tutto incodificabile. La sensazione più evidente è di una ricalibrazione dei valori, cosa che negli anni del fermo potere dell’impero lebroniano, difficilmente si poteva ipotizzare.
Dalla sua dipartita nel 2018, il livello si è progressivamente alzato, portando allo stato attuale, più di dieci franchigie a giocarsi un posto ai playoffs.
Dello stesso parere, in forma più generica, è il coach dei Brooklyn Nets Steve Nash, il quale è stato incalzato sul tema dall’ottimo Peter Botte del New York Post.
A margine della sconfitta domenicale contro gli indomabili Bulls di inizio stagione, per l’ex Phoenix è stata l’occasione di riflettere su una certezza diventata oggetto delle più variopinte analisi degli insider americani.
“Non ci sono squadre materasso”(…) Anche l’Ovest è fantastico e ha alcune grandi squadre in cima, ma l’est è profondo. Ogni notte sembra una battaglia. Penso che sia un bene per l’equilibrio della lega”
Coach Steve Nash è apparso alquanto “aziendalista” nella sua visione della questione, velando quello che è a tutti gli effetti un ostacolo in più per le mire di titolo della squadra newyorchese.
Millsap: “Harden non deve incolparsi, questo è uno sport di squadra e tutti possiamo sbagliare”
In conferenza stampa è intervenuto anche il veterano Paul Millsap, che ha preso le difese del compagno James Harden protagonista domenica, di una scialba serata al tiro, terminata con modesto 5 su 21. Un incidente di percorso più che presumibile in una cavalcata di ben 82 incontri.
“Non può incolpare se stesso. È un lavoro di squadra. Non importa quello che succede nel corso di una partita, lungo il tratto, chi ha perso una marcatura, chi ha mancato un tiro. Tutti abbiamo mancato alcuni tiri che normalmente segniamo. È una sfortuna. Lui ha avuto uno di quei giorni, ma dobbiamo continuare ad aiutarci l’un l’altro e supportarlo al fine di soverchiare questi momenti “.