L’NBA oggi, 20 aprile, festeggia il compleanno di due attaccanti tanto straordinari quanto sfortunati dei nostri giorni: Allan Houston e Danny Granger!
College Years
Allan è nato nel ’71 a Lousville , Kentucky dove vince il titolo statale 1988 con la sua HS : la Ballard. Houston viene invitato a giocare per l’università del Tennessee dove viene allenato da suo padre Wade e dove diventerà il miglior marcatore di sempre. Nei 4 anni passati in quello che fu l’ateneo di Bernard King, Houston dimostra di essere un mortifero tiratore da 3 punti (346 centri con 42% di realizzazione) e efficace dalla linea della carità (85%) e le sue ottime medie (22 punti, 4 rimbalzi e 3,6 assist) lo portano in NBA : i Detroit Pistons spendono infatti spendono la chiamata n° 11 del draft 2003 per acquisire la guardia oggi 45enne.
Danny nasce nel ’83 a New Orleans, Louisiana, oltre ad essere un buon giocatore a livello di HS (candidato All America) si distingue anche in ambito accademico, totalizzando un ottimo 30 su 36 al test ACT (test di intelligenza adottato nel 1959) che gli varrà una chiamata dalla prestigiosa università di YALE. Granger è però determinato a diventare un professionista e declina l’offerta per giocare con i Bradley Braves. In entrambi i suoi 2 anni nell’Illinois, Granger guida la sua squadra per rimbalzi catturati (7,1 e 7,9) e risulterà essere il miglior realizzatore al suo secondo anno (19,2) . Il suo apporto però non risulta essere sufficiente a qualificarsi per il torneo NCAA (21 – 38 il record totale). La scarsa qualità della squadra e l’incrinato rapporto con il coach dei Braves, Jim Les (accusato di eccessive tattiche intimidatorie nei confronti dei suoi atleti) portano Danny a spostarsi per le stagioni 2003-05 all’università del New Mexico , dove però non potrà giocare fino al gennaio del 2004 . Con i Lobos disputa 52 partite totalizzando medie di 19 punti 9 rimbalzi 2,3 assist e 1,8 recuperi e stoppate. Granger, è l’unico giocatore dell’università del New Mexico capace di chiudere una stagione con almeno 60 assist, 60 recuperi e 60 stoppate. Nel 2005 viene scelto dai Pacers con la 17esima chiamata del draft.
Primi anni NBA
Houston spende i suoi primi anni da PRO a Detroit dove è costretto spesso a partire dalla panchina, chiuso dai veterani Joe Dumars e Sean Elliott. Nel 95-96, grazie all’arrivo di Doug Collins in Panchina e agli infortuni di Dumars, Allan viene promosso in pianta stabile a guardia titolare e, grazie al Sophomore Grant Hill, riporta gli ex Bad boys ai playoff dopo un’assenza di 3 stagioni. I Pistons vengono sbattuti fuori al primo turno dai Magic di Shaq in appena 3 gare , Houston disputa la sua ultima partita a Detroit da titolare, non lasciando mai il campo, segnando 33 punti . Nel’estate ’96 , da free agent, viene firmato dai Knicks.
In totale a Auburn Hills, Allan gioca 237 partite (134 da titolare) totalizzando medie da 14,3 punti , 2,5 rimbalzi 2,2 assist 384 triple segnate col 40%
Danny, nei suoi primi 2 anni alla corte di Bird trova un buon minutaggio (28,4 e 74 partenze in quintetto) ma il suo apporto offensivo è basso (10,8 punti ). La consacrazione, gli ALL STAR GAME, gli infortuni
Al suo arrivo ai Knicks, Houston trova una squadra reduce dell’eliminazione al secondo turno dei playoff da parte dei Bulls di Jordan e affamata di vittorie. Al suo esordio contro Toronto mette a referto 28 punti (3/5 da 3 ; 11/12 ai liberi) 5 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate e 1 stoppata. Chiude l’anno con 14,8 punti aiutando NY a totalizzare 56 vittorie nella regular season. i Knick vengono nuovamente eliminati al secondo turno in 7 gare da Miami.
Le cifre di Houston sono costanti nell’arco dei suoi 9 anni passati al Madison Square Garden e lo portano agli All Star Game del 2000 e del 2001 (16 punti e 5 assist totali) e che aiuteranno New York ad approdare alle finali del 99 , perse poi con gli Spurs del trio Duncan – Robinson – Popovich . Allan , inoltre, nel 2000 viene convocato per le olimpiadi di Sidney dove vince l’oro (8 punti di media dalla panchina)
Nel gennaio del 2004 si infortuna al ginocchio , salta 32 partite e i playoff. In estate decide di non operarsi e di tentare di rientrare ugualmente in campo. Gioca appena 20 partite nella sua ultima stagione e il 19 gennaio 2005 chiuderà la carriera con 12 punti nella sconfitta con i Raptors.
Destino purtroppo simile è quello di Danny Granger: dalla sua terza stagione in Indiana con le partenze di Stojacovic e Stephen Jackson, trova un posto fisso in quintetto e le sue cifre decollano, andando costantemente sopra i 20 punti (204 volte in RS tra il 2007 e il 2012) e lo portano all’all star game del 2009 (2 punti e 2 recuperi in 11 minuti) Nel 2010 fa parte della nazionale USA che vincerà i mondiali in Turchia (4,1 punti in poco meno di 10 minuti di media) . Indiana, con Granger in campo, arriva ai playoff 2011 e 2012, non andando oltre il secondo turno. Salta quasi interamente la stagione 2012-13 a causa di una lesione al tendine rotuleo che lo costringerà a giocare appena 5 gare.
Il 20 febbraio 2013, dopo 29 partite, Granger lascia i Pacers approdando a Philadelphia in cambio di Evan Turner e Lavoy Allen. Non gioca neanche un minuto per i Sixers, che lo tagliano appena una settimana dopo. Chiude la stagione con 25 partite ai Clippers (12 di RS e 13 di Playoff)
Nel 2013-14 gioca 30 partite per Miami . Viene mandato prima a Phoenix e poi a Detroit, non giocando in nessuna delle franchigie.
Statistiche
Allan Houston: 839 partite 17,3 punti 2,9 rimbalzi 2,4 assist 1305 triple col 40% e 86% ai liberi
Danny Granger : 586 partite 16,8 punti 4,9 rimbalzi 1,9 assist 1 recupero 1 stoppata