Era la fine del terzo quarto di Gara 2, tra i Boston Celtics e gli Orlando Magic.
Pochi istanti prima, Kristaps Porzingis aveva ricevuto una violenta gomitata in faccia da Goga Bitadze, mentre i due lottavano per un rimbalzo.
Non appena è stato colpito, Porzingis ha immediatamente appoggiato entrambe le mani sul taglio che gli avevano procurato sulla fronte, cercando apparentemente di tamponare una ferita che avrebbe poi richiesto 5 punti di sutura.
Successivamente, il centro dei Celtics ha voluto valutare il danno. Ha sollevato le mani e, mentre il suo viso si sporcava sempre di più, ha alzato lo sguardo verso il sangue che ricopriva i palmi delle mani e le dita.
Porzingis si è diretto verso gli spogliatoi, con un asciugamano in testa, mentre il sangue gli colava dal naso. E, poi, ha paradossalmente sfoggiato un sorriso da orecchio a orecchio e ha indicato la folla, mentre i tifosi si alzavano in piedi ed esplodevano in un tifo assordante.
Perché? Semplice, ha ripensato a un momento di poche settimane prima, una partita giocata in casa all’inizio di aprile, quando aveva ricevuto una gomitata sul naso da un avversario. Anche in quell’occasione il sangue gli scorreva sul viso e Porzingis, appassionato di wrestling, si è goduto il momento senza pensare troppo al dolore. Anzi, si era alzato in piedi e ha incitato i tifosi dei Celtics.
Dopo una revisione ufficiale, per Bitadze è stato chiamato un flagrant di tipo 1 e, poco dopo, Porzingis è tornato in campo per tirare i liberi, con strisce di sangue secco sulla testa e una grande benda che gli copriva la fronte.
Dopo la partita, il centro si è rivolto ai giornalisti con i punti di sutura freschi sulla fronte, offrendo un sorriso e molti commenti scanzonati.
“Onestamente, come potevo pensare di non tornare in campo?” ha detto. “Le mie gambe funzionano, tutto il resto funziona, quindi ovviamente sarò in campo. E mi conoscete. Mi piacciono questi momenti. Amo tornare in campo e ricevere un po’ di affetto dal pubblico. Queste cose succedono e non devono fermarmi. Amo i momenti WWE. Sapevo già che, se mi avessero colpito di nuovo, se mi avessero fatto sanguinare di nuovo, il pubblico si sarebbe divertito. Nella mia carriera ho avuto molti alti, ma anche molti bassi. Sono stato spesso fermo per infortunio quindi, quando posso giocare, cerco di farlo e godermela. Sorrido, mi diverto, cerco di coinvolgere i tifosi. Mi viene abbastanza naturale, soprattutto qui a Boston. Per me non c’è posto migliore. Questo è ciò che sognavo. Ed è ovvio che mi godo ogni momento sul parquet”.
Il momento ha fatto capire bene l’andazzo di una serie che è diventata rapidamente fisica. Domenica, in Gara 1, Wendell Carter Jr. e Kentavious Caldwell-Pope si sono scontrati a mezz’aria con Jayson Tatum, facendolo cadere a terra e procurandogli un infortunio al polso destro, che lo ha fatto fermare in occasione di Gara 2. Non a caso, Al Horford ha criticato la giocata, affermando che i Magic (in particolare Caldwell-Pope) hanno oltrepassato il limite.
“Non permetteremo a nessuno di punirci” ha detto Porzingis a proposito. “E ci aspettiamo che le squadre facciano questo tipo di cose per entrare nella nostra testa, per cercare di provocarci, per cercare di ottenere una qualche reazione da parte nostra, qualche tecnico o altro. È una partita emotiva, quindi non siamo sorpresi, ma non abbiamo intenzione di accettarlo. Ciò significa che li colpiremo a nostra volta”.