Mancano pochi giorni all’inizio della free agency 2019. Dal 30 giugno infatti i giocatori svincolati della NBA saranno liberi di firmare per qualsiasi franchigia, naturalmente anche per quella in cui hanno militato nell’ultima stagione. In questa sezione verrà stilata una top 10 dei giocatori più ambiti sul mercato con gli ultimi aggiornamenti riguardo il loro immediato futuro. Prima però di scendere nel dettaglio è bene ricordare la differenza tra unrestricted e restricted free agent: entrambi possono ricevere offerte da chiunque ma, a differenza del primo, il secondo può essere trattenuto dalla sua precedente squadra in caso di pareggio (entro tre giorni) dell’offerta ricevuta e accettata dal giocatore.
TOP TEN DELLA FREE AGENCY 2019
KAWHI LEONARD
Il miglior giocatore delle ultime Finals è stato autore di una stagione talmente straordinaria da essersi guadagnato scomodi paragoni con Michael Jordan. Tutte le franchigie farebbero carte false pur di assicurarsi i suoi servigi, ma alla fine solo una tra Toronto e Los Angeles, sponda Clippers, lo metterà sotto contratto. Leonard intanto ha rifiutato l’opzione da 21.3 milioni, come da copione. Il ritorno in patria o il trono del nord? The Claw probabilmente sceglierà gli ultimi giorni. Nessuna delle due parte con il favore del pronostico. E occhio che se alla fine dovesse abbandonare il Canada, la sensazione è che anche Danny Green e Marc Gasol potrebbero fare lo stesso.
KYRIE IRVING
Che tra Kyrie e Boston non sia mai scoccata la scintilla era noto da tempo, ma nessuno si sarebbe aspettato un epilogo cosi crudo. Irving saluterà senza troppi complimenti la città che lo ha osannato negli due anni e testerà la prossima free agency. I Brooklyn Nets sono in prima fila per accaparrarselo, malgrado i Los Angeles Lakers gli offrano, accanto a LeBron James ed Anthony Davis, un contesto assai più vincente. Defilati invece i New York Knicks che, dopo il forfait di Kevin Durant, dovranno rinunciare anche al talento offensivo di Uncle Drew.
KEVIN DURANT
Gli ultimi aggiornamenti danno per certo il rinnovo con i Warriors che il prossimo anno cercheranno di spedirlo nella destinazione a lui più gradita tramite trade in caso di firma a lungo termine (e dopo il recupero dall’infortunio). Un giusto epilogo per entrambi. Durant infatti riceverebbe il massimo salariale e sarebbe libero il prossimo anno di accasarsi ovunque, compresa quella New York che in questi giorni lo sta comunque tentando. Golden State invece otterrebbe giocatori o scelte dalla cessione di KD senza cosi doverlo perdere a zero. Semplice suggestione al momento, ma le vie della free agency spesso sono tanto infinite quanto imprevedibili.
D’ANGELO RUSSELL
L’arrivo di Irving a Brooklyn comporterebbe la partenza di D’Angelo Russell. Troppo simili i due per poter convivere sullo stesso parquet, troppo egocentrici per gestirsi equamente i possessi. Ironia della sorte, se dovesse lasciare i Nets i primi a firmarlo sarebbero i Los Angeles Lakers, la stessa franchigia che lo aveva tradato due estati fa perché “poco funzionale” al progetto. Ora però non ci sono più Luke Walton, Magic Johnson e nemmeno i suoi ex compagni. Inoltre Russell appare finalmente maturato e pronto a giocare affianco a LeBron James. Più defilate le piste Indiana e Minnesota.
KLAY THOMPSON
L’infortunio in gara 6 costa caro al povero Klay: crociato rotto e 6/8 mesi di stop. Malgrado rischi di passare in tribuna la maggior parte della prossima stagione, i Warriors sono intenzionati a rinnovargli il contratto. Le cifre dipenderanno dall’eventuale cessione o conferma di Kevin Durant, ma tra i due è comunque Thompson quello con più chance di rimanere nella Baia.
KEMBA WALKER
L’ultima delle bandiere, o almeno cosi sembra. Malgrado il contesto poco vincente che lo circonda, Kemba Walker ha giurato fedeltà e amore eterno a Charlotte manifestando la chiara intenzione di continuare a vestire la canotta Hornets. Ragioni di cuore e di denaro: Kemba si è guadagnato, con l’inserimento nel terzo quintetto NBA, un aumento del massimo salariale che però percepirebbe solo in caso di permanenza alla corte di MJ. 44 milioni annui sono sempre meglio di 30. La pista Lakers, pur non essendo ancora tramontata, si è decisamente raffreddata.
JIMMY BUTLER
Anche Jimmy Butler, alla ricerca del massimo salariale, non ha esercitato la player option. Impossibile però predire dove giocherà a settembre. Rimanere a Phila è una delle opzioni più accreditate al momento. I Sixers sono disposti a tutto pur di rifirmarlo, anche a costo di perdere a zero Tobias Harris. Sono tra le franchigie con più disponibilità salariale nella lega e possono quindi permettersi di spendere qualsiasi cifra. Se durante la free agency 2019 infine scegliesse di restare nella città dell’amore fraterno, non desterebbe scalpore.
AL HORFORD
Dopo Irving i Celtics si apprestano a salutare anche Al Horford. L’ex Atlanta Hawks, che ha rifiutato la player option, è corteggiato dai Mavs, desiderosi di fargli firmare un quadriennale come da lui richiesto. Al fianco di Kristaps Porzingis e Luka Doncic potrebbe ancora dire la sua e rendere questa Dallas una seria contender al titolo nelle future stagioni. Per ora però non c’è nulla di concreto e i Mavericks non sono gli unici sulle sue tracce. Clippers, Lakers e Rockets (qualora riuscissero a muovere Capela) restano alla finestra.
NIKOLA VUCEVIC
La dirigenza degli Orlando Magic vuole puntare forte su Mo Bamba dalla prossima stagione. Proprio per questo Vucevic, che quest’anno lo ha oscurato a suon di eccellenti prestazioni, pare destinato a lasciare Orlando. In pole oggi restano i Boston Celtics che devono tappare il buco lasciato dall’imminente partenza di Horford. Il centro montenegrino ha dato prova di grande prestanza fisica e sublime tecnica. Non sarà perciò difficile adattarsi al sistema di Brad Stevens, anzi, chissà se lo stesso ex coach dei Bulldogs riuscirà a valorizzarlo ancora di più.
DEANDRE JORDAN
Partito con grande entusiasmo a Dallas, DeAndre Jordan si è poi ritrovato a febbraio nel deserto cestistico di New York. Su di lui sembra ci sia l’interesse dei Celtics, Clippers e soprattutto Lakers. Prima però bisognerà capire se DJ voglia monetizzare al massimo il suo ultimo grande contratto della sua carriera, oppure sposare un progetto vincente a cifre minori. Gli ultimi dubbi verranno sciolti nei primi giorni della free agency.