Arrivato in Italia a soli 14 anni, ha fatto parte due anni delle giovanili del Crabs Rimini, prima di firmare nel 2007 per la MontePaschi Siena. Nika Metreveli, lungo di 211 cm classe ’91, può essere considerato una mina vagante alla ricerca della sua esplosione, o meglio, della sua identità.
Cittadino italiano a tutti gli effetti, egli fa parte della nazionale georgiana da quando era un ragazzino considerato la prossima all-star del basket europeo, fino ad oggi in cui si ritrova ad errare in patria alle spalle di gente del calibro di Giorgi Shermadini, Tornike Shengelia o di quel fenomeno di nome Zaza Pachulia, descritto tale solo perchè gioca in quella tanto prestigiosa lega americana chiamata NBA…
Motivo di questa digressione? Si possono avanzar solo delle ipotesi. Sarà stato perchè chi lo ha avuto in mano negli anni non è riuscito a valorizzarne le doti, sarà stato che nessuno ha avuto troppa fiducia in lui facendo leva sui pregiudizi, o semplicemente si è incappato in ambienti mai a lui favorevoli.
Fatto sta che un giocatore considerato ottimo prospetto da adolescente, ora a quasi 25 anni vede sempre più chiudersi le porte di una carriera dignitosa, anche se c’è da dire che nulla è perduto e che se lui riuscirà a trovare le condizioni necessarie per il rilancio, non è detto che questo non avverrà.
Come già detto, nel 2007 la Mens Sana aveva messo gli occhi su Metreveli senza però avere particolari pretese, nè di rendimento nè riguardo la garanzia di poterlo schierare con continuità in prima squadra. Qualche mese dopo diventa MVP a Parigi del “Basketball without Borders”, la manifestazione organizzata dalla NBA per i nuovi prospetti mondiali, ma nulla si muove. Fino all’estate 2009 rimane in terra toscana, assaggia per due volte l’esordio in Eurolega (che però non si concretizza), e si allena agli ordini di coach Pianigiani, perdipiù in qualità di rincalzo dei lunghi, vedendo il campo solo in 5 occasioni in Serie A.
Qui inizia la girandola di prestiti che vedono il nativo di Tbilisi prima a Ferentino in B, dove in 18 gare viaggia a 10 punti e 8 rimbalzi di media, poi il ritorno a Rimini, società nella quale era in parte cresciuto e con cui fa il suo esordio in Legadue senza però mai partire titolare. Allora, la Dinamo Sassari gli dà l’opportunità del ritorno in Serie A. In quell’annata va una volta in doppia cifra e gioca 6.9 minuti di media, prima di passare al Nuovo Napoli Basket dove non mette piede in campo per il fallimento del club.
Nel dicembre 2012 rescinde con Siena e firma un contratto di sei mesi con la Fulgor Omegna, in terza serie. Al termine della stagione, risulta il miglior marcatore della sua squadra e secondo rimbalzista. Nel 2013-2014 non cambia campionato e si accasa a Roseto, dove viene impiegato per la prima volta come “4” tattico in grado di sfruttare il suo buon tiro da fuori e di liberare spesso in area il pivot Luca Bisconti. Questa intrigante coppia di lunghi non permette però agli abruzzesi di accedere ai playoff. Infatti, la sconfitta dell’ultima giornata in casa di Ferrara spegne i sogni di post-season di Metreveli&compagni.
Nel 2014 inizia l’annata con l’Azzurro Napoli ma successivamente torna in Georgia per una breve parentesi al MIA Academy di Tblisi, con cui vince il campionato nazionale. Una settimana fa, dopo voci che lo volevano a Jesi o addirittura un ritorno a Sassari, Nika ha firmato un biennale con l’Orlandina, in terra di Sicilia. Un gruppo molto interessante quello guidato da Giulio Griccioli, che ha saputo riportare in Italia Vlado Ilievski e si affida all’esperienza di capitan Sandro Nicevic per la stagione avvenire. In questo contesto, sarà decisivo anche l’apporto di Nika Metreveli? Anzi, la sua mina potrà finalmente esplodere?
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Per Serie A Beko Passion,
Lorenzo Prodon (@ProdonLorenzo on Twitter)