Non esiste giocatore, appassionato e tifoso NBA che non sia contento di aver rivisto finalmente in campo Klay Thompson, che domenica notte contro i Cavs ha fatto il suo esordio stagionale con gli Warriors dopo 941 giorni di assenza.
Tra i più felici c’è Danny Green, oggi ai Philadelphia 76ers e che alle NBA Finals del 2019 fu avversario ai Toronto Raptors dei Golden State Warriors. E fu Green che nel terzo quarto di gara 6, tentando di fermare il tentativo di schiacciata di Thompson lo sbilanciò in volo causandone la brutta caduta sulla gamba sinistra. Caduta che costò a Klay la rottura del legamento crociato anteriore e l’inizio del proverbiale calvario.
“Se potessi tornare indietro e non fare quell’intervento, lo rifarei“, dice Danny Green a Chris Haynes di Yahoo Sports “A nessuno piace vedere i grandi giocatori farsi male così, e nessuno certo vuole essere la causa di un infortunio. naturalmente non fu intenzionale, sono solo contento di rivederlo in campo. Klay è mancato al basket“.
Green tentò nel 2019 di stoppare Thompson, saltato per schiacciare a due mani il canestro dell’85-80. Un intervento non scorretto né violento, che ebbe però l’effetto di sbilanciare la star di Golden State.
“Al momento avevo pensato a una stoppata pulita, poi l’ho visto a terra e ho capito che si era fatto male (…) di rimostranze ne ho subite parecchie dopo quella partita, erano tutti un po’ contrariati diciamo. Ma io avevo solo tentato di andare sul pallone. Seppi dell’infortunio solo dopo la partita e fu un colpo duro. Ne sentii tante dopo ma non ho mai fatto la vittima, ero solo preoccupato per Klay. Il suo rientro? Non ne ho mai dubitato, è un grande giocatore e un vero guerriero. E ora non vedo l’ora di vedere quando Klay tornerà il giocatore di sempre“.
Green e i Raptors avrebbero poi vinto gara 6 e il titolo NBA alla Oracle Arena, gli Warriors terminarono quelle finali senza Klay Thompson e Kevin Durant, che si era infortunato in gara 5 al tendine d’Achille della gamba destra dopo appena 11 minuti di gioco, e al suo rientro da uno stiramento al polpaccio accusato a playoffs in corso.