Il 2017 NBA è stato un anno ricco di emozioni, prestazioni storiche, record battuti e partite al cardiopalma. L’augurio cestistico per il 2018 è che sia ancor più soddisfacente per il mondo del basket. Raccogliere le immagini più importanti di un intero anno non è facile e ovviamente restano fuori molte cose come: il ritiro delle maglie di Kobe, i 30 mila punti di Dirk, le 900 triple raggiunte dal Beli ecc. Ecco i 10 momenti indimenticabili dell’anno NBA appena trascorso.
9) INFORTUNIO HAYWARD
Il 17 Ottobre incomincia la stagione NBA e si parte con i botti con la sfida tra Boston Celtics e Cleveland Cavaliers. Kyrie Irving che affronta il suo passato, ma non è lui o LeBron James a marchiare a fuoco la serata, bensì il tremendo infortunio di Gordon Hayward. Il prodotto di Butler era stato il free agent su cui avevano deciso di puntare maggiormente e perderlo così avrebbe potuto avere ripercussioni enormi, ma a Boston non ci si arrende e si è fatto di necessità virtù.
8) BOOKER 70
La guardia dei Phoenix Suns il 25 Marzo è stato il protagonista di una prestazione storica, divenendo il sesto giocatore di sempre, e il più giovane, a segnare 70 punti in una gara NBA. È la miglior prestazione dell’anno e la migliore dagli 81 di Kobe Bryant nel 2006. Con 21/40 dal campo, 24/26 ai liberi e 4/11 da tre, Booker ha segnato una partita pazzesca, anche se a onor del vero quella partita l’hanno vinta i Boston Celtics e negli ultimi minuti Devin ha marcato una quantità di punti impressionante, però con il risultato già chiuso e gli avversari praticamente fermi. L’esultanza sui social del giocatore di Phoenix ha anche scatenato polemica con i Celtics che lo additavano di celebrare una partita persa mentre lui rispondeva di non poter essere marcato da loro.
7) BIG BALLER BRAND
La prima scelta assoluta del draft non ha potuto esprimersi in questo 2017 e allora il rookie più chiacchierato è stato Lonzo Ball (probabilmente lo sarebbe stato anche senza l’infortunio di Markelle Fultz). Dalle grandi prestazioni a UCLA, alle sparate del padre LaVar, passando per la tripla doppia ‘più giovane’ di sempre in NBA, l’arresto in Cina del fratello, le sue percentuali pessime al tiro, gli sfottò con Joel Embiid e le scarpe ZO2 da 500 dollari. Il 2017 è stato un anno particolare per la famiglia Ball e in special modo per Lonzo che è stato un chiaro protagonista del basket.
6) KawOUT
Nel 2016 la finale della Western Conference sembrava scritta, Golden State Warriors vs San Antonio Spurs. Invece OKC riuscì ad eliminare i texani (a ripensarci che sliding door). Con un anno di ritardo abbiamo avuto quella serie, Golden State era strafavorita potendo contare su un Durant in più, ma alla fine del primo tempo gara 1 alla Oracle la banda di Pop era avanti di 20. Poi c’è stato l’infortunio di Kawhi Leonard per il contatto con Zaza Pachulia: da lì in poi gli Warriors hanno avuto vita facile. Verosimilmente si sarebbe andati sullo 0-1 e la forza casalinga degli Spurs è nota, non sapremo mai che finale di conference sarebbe stata. Magari con un altro anno di ritardo…
5) SALUTARE CON STILE
L’addio al basket giocato di Paul Pierce ha vissuto un momento magico, nell’ultima apparizione al TD Garden (il suo playground) il pubblico lo invocava a gran voce e nel finale ha segnato una tripla per far esplodere tutti i tifosi. L’amore di PP e i Celtics è davvero immenso e a Luglio (a contratto finito) ha firmato per un giorno con Boston, per ritirarsi da Celtic. Once a Celtic, forever a Celtic
4) PAZZO MERCATO
Il mercato NBA 2017 è stato incredibile: Jimmy Butler a Minnesota, DeMarcus Cousins che lascia Sacramento per andare a New Orleans, CP3 a Houston, la reunion Wade-James, Danilo Gallinari ai Los Angeles Clippers che diventa l’atleta italiano più pagato, Paul George ad OKC insieme a Melo.
3) La morte della sorella di IT.
15 Aprile muore in un tragico incidente stradale Chyna, la sorella di Isaiah Thomas. Il 16 Aprile lui sceglie di scendere in campo e giocare. Già questo si meriterebbe la menzione in questa top 10, ma lui non solo ha giocato, ha segnato 33 punti. Giorni dopo contro gli Wizards ha marcato addirittura 53 punti in una partita decisa all’overtime che ha dato il 2-0 a Boston ed è significata un passo abbondante nella finale di conference. Quasi dimenticavo, Thomas sarebbe anche altro 170 cm circa, però ormai non stupisce più e questa forse è la sua più grande vittoria nella carriera. Piccolo grande uomo.
2) King vs Potus
Uno dei protagonisti assoluti del 2017 è stato Donald Trump. Il mondo dello sport americano è stato parecchio critico con la sua presidenza e LeBron James il 23 settembre ha aggiunto il carico su Twitter. Dopo la scelta di non andare al consueto appuntamento alla Casa Bianca da parte dei Golden State Warriors (in quanto campioni in carica), Trump ha criticato fortemente questa decisione e allora il mondo NBA si è esposto in favore di Curry e compagni. In campo avversari, fuori partner. James ha twittato appellando il presidente con “u bum” che può significare “fannullone”, ma anche “cog***ne” e dicendo che andare alla White House era un onore prima che ci fosse lui. Nel media day LeBron si è concesso ad una conferenza lunga e incentrata quasi esclusivamente su questo tema, spiegando ed argomentando le sue posizioni. La storia dello sport è piena di esempi di grandi atleti esposti su temi sociali-politici, il Prescelto e molti altri colleghi non si stanno tirando indietro ultimamente, pronti a recitare un ruolo importante nelle battaglie sociali che stanno loro a cuore
1) MVP
42 triple doppie in una singola stagione, 31.6 punti, 10.6 rimbalzi e 10.4 assist di media, capocannoniere della NBA, 47 vittorie stagionali con i Thunder praticamente raggiunte quasi solo grazie alle sue prestazioni monstre, canestri clutch a non finire, la diatriba con Durant, i cori “MVP, MVP MVP” cantati anche in trasferta e la statuetta di MVP in braccio a fine anno. Il 2016-17 di Russell Westbrook è stato devastante e nonostante non fosse l’unico a meritare quel premio, lui è indiscutibilmente uno dei massimi protagonisti del 2017.