Le Finals NBA si stanno avvicinando sempre di più, mancano poche ore alla prima palla a due alla Oracle Arena. Tutti stanno aspettando questo terzo capitolo tra i padroni della Western Conference, Golden State Warriors, e quelli della Eastern, Cleveland Cavaliers.
Tutto molto bello, il talento in campo non mancherà di certo e men che meno lo spettacolo.
Vero, ma un po’ il caso e un po’ la sfortuna, quest’anno la NBA ci ha messo di fronte ad un intreccio davvero particolare: coach Mike Brown dovrà guidare i Warriors contro i ‘suoi vecchi’ Cavs, visti i problemi alla schiena di Steve Kerr.
I PRIMI PASSI DI MIKE BROWN
Mike Brown nasce da secondo allenatore, dove incomincia ad imparare i primi trucchi del mestiere.
Nel biennio 97-99 ai Washington Wizards sotto Bernie Bickerstaff, poi a San Antonio Spurs sotto Gregg Popovich – dal 2000 al 2003, anni in cui porta a casa il suo primo titolo e un maggiore imprinting – ed infine agli Indiana Pacers, sotto un altro grande come Rick Carlisle (2003-05).
Conclusa la sua esperienza ad Indianapolis, ne comincia una nuova, ma questa volta non più da vice, bensì da capo allenatore.
MIKE BROWN – CLEVELAND: È SUBITO AMORE
La squadra che l’ha scelto è la più perdente di sempre, ma che da due anni ha cominciato a sognare e sperare in qualcosa di grande.
Stiamo parlando dei Cleveland Cavaliers che annoverano tra le proprie fila la prima scelta assoluta del Draft del 2003: il chiacchieratissimo LeBron James. I miglioramenti nel biennio precedente, con Paul Silas in panchina, sono stati discreti, ma non sufficienti e soddisfacenti.
È arriva così il momento per Mike Brown di entrare in maniera definitiva nel mondo NBA.
Le responsabilità sono aumentate e le aspettative di una città che non ha mai vinto nulla sono pressanti.
Sin dalla sua prima stagione ai Cavs dimostra di esserne all’altezza soprattutto grazie ai consigli e agli insegnamenti ricevuti negli anni in cui era assistant coach.
Mike Brown – a seguito anche dell’esplosione definitiva di LeBron James – per cinque anni consecutivi si qualifica per i playoffs e nel 2007 addirittura raggiunge le Finals poi perse 4-0 contro gli Spurs, troppo più forti.
Le prime finali da capo allenatore se le è dovute giocare proprio contro Popovich e San Antonio, un caso?
Il titolo però non arriva nemmeno nel biennio 2008-10 quando Cleveland pareva aver un roster all’altezza.
Nonostante la delusione del successo non raggiunto, LeBron James, i Cleveland Cavaliers e Mike Brown si sono amati e anche tanto.
GLI ANNI BUI DI MIKE BROWN
Nell’estate del 2010 sappiamo tutti che James si è trasferito ai Miami Heat abbandonando (momentaneamente) gli amati Cavaliers.
La stagione 2010-11 è un disastro (19-63) e la dirigenza di Cleveland al termine della regular season decide di sostituirlo con coach Byron Scott.
Mike Brown trova subito un’altra sistemazione, ai Los Angeles Lakers, dove però non va oltre al primo turno di playoffs (contro gli Oklahoma City Thunder).
Anche in California la pressione è tanta, non c’è altro risultato oltre la vittoria e dopo un brutto inizio nella stagione successiva viene esonerato. Mike Brown non ha smesso di amare Cleveland e Cleveland non ha smesso di amare Mike Brown, infatti nel 2013 riprovano a ricongiungersi. L’esperimento non funziona e si conclude con un’altra stagione senza playoffs.
Ecco, questo è il momento più buio della carriera dell’allenatore di Columbus.
MIKE BROWN VICE AI WARRIORS
Mike Brown dopo la chiusura del secondo capitolo a Cleveland, decide di prendersi un paio d’anni lontano dai campi NBA. Nell’estate del 2016 però i Golden State Warriors lo assumono come vice allenatore di Steve Kerr.
I californiani li conosciamo tutti, sono la contender e la favorita assoluta – soprattutto dopo il ricco mercato con Kevin Durant – per la conquista del titolo 2017.
Anche a Golden State ovviamente l’unico risultato accettabile è la vittoria dell’anello, ma questa volta il suo ruolo è più marginale.
Rimane tale per tutta la regular season, ma ai playoffs Steve Kerr è costretto ad ‘abbandonare’ i suoi ragazzi per seri problemi di salute.
LE FINALS: CHE INTRECCIO PER MIKE BROWN E I CAVS
Per tutta la postseason, Mike Brown è stato a tutti gli effetti l’head coach dei Warriors. È ritornato a gestire una squadra che punta fortemente al titolo e che incontrerà sul suo destino proprio i Cavs di LeBron James.
Ecco allora la sfida nella sfida di queste meravigliose – e quanto mai incerte – Finals che ci apprestiamo a seguire.
Padre Mike Brown, figlio LeBron James, e la famiglia dei Cleveland Cavaliers si ritrovano: si sono amati e sono diventati grandi insieme.
Ora però non è tempo per i ricordi e i sentimenti passati. Mors tua, vita mea!