Articolo di Carlo Conforti.
I Miami Heat sono senza ombra di dubbio una delle squadre più chiacchierate dell’intero panorama NBA. Sia per la loro “HEAT CULTURE”, che inevitabilmente porta grandi pressioni alla franchigia della Florida. Sia per alcuni comportamenti dei componenti del roster di Spoelstra.
Basti pensare al mancato rinnovo in questa off-season di Jimmy Butler, inevitabilmente l’uomo chiave di Miami, e alla decisione di temporeggiare e portare il proprio contratto in scadenza. Ma Jimmy e Miami ne hanno passate tante, insieme hanno raggiunto due Finals, entrambe perse contro Lakers e Nuggets. Una squadra quella di Miami, che da due anni non riesce a superare il settimo posto nella Eastern Conference e di conseguenza è entrata nella post-season tramite i play-in.
Butler, ad inizio stagione, sembrava concentrato sulla sua stagione a Miami, senza lasciar trapelare nulla sul proprio futuro.
Eppure, la stagione degli Heat non è iniziata bene, vincendo le partite con le piccole e faticando con le contender.
Da evidenziare le tre sconfitte consecutive contro Nuggets, Suns e Kings che hanno portato Miami a un cambio rotta.
9-5 di record dopo quel periodo cupo, che ha riportato gli Heat sulla retta via. Una Miami galvanizzata dal proprio momento di forma, reduce da tre vittorie consecutive di cui l’ultima contro i Cavs.
Ed è proprio contro Cleveland che il morale è aumentato ulteriormente. Una squadra che sembrerebbe aver ritrovato la propria alchimia guidata da un solidissimo Tyler Herro, criticato in passato per la propria incostanza si sta dimostrando il vero leader della franchigia. “Sembra che stiamo davvero andando bene” ha dichiarato Herro nel post gara: “Tutto sta andando nella giusta direzione per noi su entrambe le estremità del campo“.
Le statistiche sono tutte dalla sua parte, fino ad ora: 24.2 punti, 5.4 rimbalzi e 5 assist di media, la guardia di Kentucky sembrerebbe aver ritrovato fiducia nei propri mezzi.
Lo stesso head coach di Miami, Erik Spoelstra, si è espresso sul momento della sua squadra, lanciando un segnale importante. Ha ammesso che la vittoria contro una squadra come Cleveland, reduce da un momento di forma invidiabile, fosse soltanto un punto da dove partire e non di arrivo. “Non la considero necessariamente come una dichiarazione d’intenti. Dallo spogliatoio si evince chiaramente che la squadra vede le possibilità che ha davanti a sé: dobbiamo solo continuare ad andare avanti“. Ha poi aggiunto: “Non che qualcuno nella lega riconoscerà ciò che abbiamo realizzato negli ultimi due giorni. Tuttavia, voglio che la nostra squadra veda cosa è possibile aderendo alla nostra identità e con prestazioni costanti. Potrebbe non sempre portare alla perfezione, ma ci posiziona favorevolmente per vincere“.
Miami, oltre alle cifre insensate di Herro nell’ultimo periodo, può contare sul rendimento di Bam Adebayo, elogiato in precedenza dal suo coach che lo ha definito “speciale” sottolineando l’attitudine del centro di Kentucky. Lo stesso Adebayo protagonista di una stagione più che positiva: 16 punti e 13 rimbalzi contro Cleveland e che in stagione sta collezionando una doppia doppia da 16 punti e 10.1 rimbalzi di media. “Penso che sia collettivamente, stiamo semplicemente giocando un
ottimo basket. Ci siamo concentrati sul correggere i nostri errori e ora siamo in ripresa. È incoraggiante vedere la palla entrare nel canestro mentre giochiamo a basket in modo efficiente“.
Miami dopo questa vittoria, è quinta ad Est con un record di 12-10. L’entusiasmo e la consapevolezza ritrovata da parte degli Heat potrebbero essere la chiave per il proseguo della propria stagione.