Umana Reyer Venezia (#2) – Acqua Vitasnella Cantù (#7)
Solitamente l’incrocio fra la seconda e la settima lascia ben poco spazio alla fantasia, con la squadra meglio classificata ad avere tutti i favori del pronostico. Quando però di mezzo ci sono due società come Venezia e Cantù, protagoniste storiche della nostra pallacanestro, non si può dare nulla per scontato. L’unica cosa certa è che lo spettacolo non mancherà, basti pensare alla presenza in campo di un campione NBA come Metta World Peace o a quella di Pietro Aradori, aggiunta di lusso in casa Umana. La serie si preannuncia quindi come una fra le più equilibrate, nonostante che i veneti abbiano vinto entrambe le sfide di regular season.
Venezia: La squadra di coach Recalcati arriva a questi Playoff sull’onda dell’entusiasmo, grazie ad un secondo posto più che meritato. Risultato storico per gli orogranata, mai così in alto dal ritorno nella massima serie. Come se non bastasse, la dirigenza ha pescato il jolly dal mazzo, firmando quel Pietro Aradori emigrante di lusso e grande protagonista dei Playoff degli anni passati. Uno strano scherzo del destino per la guardia azzurra: l’ultima maglia vestita in Italia è stata proprio quella biancoblu di Cantù. L’aggiunta di un pezzo da novanta come Aradori non può che portare ulteriore entusiasmo in un ambiente già di per sé affamato di grande basket.
Leader: Peric (14.7 PPG e 5.9 RPG), Goss (13.7 PPG e 3.6 APG).
Punti di forza: La Reyer è una squadra completa in tutte e due le metà campo. Quinto miglior attacco (80.0 PPG) e quarta miglior difesa (74 punti concessi a partita): un equilibrio figlio della sagacia tattica di un allenatore navigato come Charlie Recalcati e della duttilità di un roster che non prevede un centro di ruolo, ma tanti “falsi” 5 come Ress, Ortner, Nelson e Peric, pronti ad aprire l’area per le penetrazioni degli esterni. L’esperienza degli ex Siena, di Goss, del neo arrivato Aradori e di coach Recalcati sarà sicuramente un’arma in più, insieme ad un fattore campo come il Taliercio, dove l’Umana quest’anno ha perso solamente tre volte. L’annata straordinaria di Peric, classificatosi terzo nella classifica del MVP del campionato, e la ciliegina sulla torta Aradori sono ulteriori buoni motivi per il popolo veneziano per credere nel sogno di centrare (come minimo) una Finale che avrebbe dello storico. La società e Recalcati sanno benissimo però che la strada è lunga e che fondamentale sarà pensare partita dopo partita, senza porsi obiettivi o limiti.
Punti deboli: Il rovescio della medaglia di non avere un pivot di ruolo è la sofferenza nel pitturato e a rimbalzo, con il risultato di patire il gioco spalle a canestro dei lunghi avversari e di avere scarsa protezione del canestro. Ciò potrebbe indurre coach Recalcati ad utilizzare in diversi momenti la zona, per limitare i vari Shermadini e Williams. Inoltre l’aggiunta di Aradori potrebbe creare un effetto boomerang: non solo grande entusiasmo, ma anche tanta pressione e una rottura dei meccanismi ormai oliati degli orogranata.
Cantù: I brianzoli si sono qualificati alla postseason dopo un’annata turbolenta, vissuta fra le belle prestazioni europee e le delusioni in campionato. Il doppio impegno ha sicuramente pesato sull’andamento in Serie A della squadra di coach Sacripanti che ,dopo l’eliminazione dall’Eurocup, ha infatti cambiato marcia. Il vero punto di svolta è stato però l’acquisto di Metta World Peace che, sia dal lato sportivo che da quello del marketing, si è rivelato essere un vero e proprio crack. Cantù è diventata improvvisamente l’ombelico del mondo della pallacanestro italiana, richiamando l’attenzione dei media nazionali e stranieri. L’apporto dell’ex Ron Artest è stato però decisivo anche sul parquet (5 vittorie su 8 dal suo arrivo), dove ha trascinato i nuovi compagni con leadership, difesa e punti, smentendo prontamente chi lo considerava un semplice turista. Con il “sacco di Roma” all’ultima giornata, i brianzoli hanno centrato non solo l’accesso ai Playoff, ma anche un isperato settimo posto, evitando il temuto accoppiamento con Milano.
Leader: Johson-Odom (13.9 PPG e 4.3 APG), Feldeine (12.3 PPG e 2.9 APG)
Punti di forza: L’innesto di Metta World Peace ha creato grande eccitamento nell’ambiente canturino, ribaltando di fatto il pessimismo che aveva caratterizzato l’annata fino al suo arrivo. Il suo inserimento è stato assorbito gradualmente dalla squadra, grazie all’umiltà con cui l’ex Lakers si è presentato, e adesso la sua esperienza potrebbe rivelarsi decisiva. Un ruolo fondamentale lo avranno i due centri, Shermadini e Williams, chiamati a fare la differenza contro una squadra priva di veri pivot: i rimbalzi potrebbero essere la chiave di volta in favore dei brianzoli. Se anche gli esterni biancoblu sapranno fare meglio di quelli orogranata, allora il il sogno di passare del turno potrebbe diventare realtà. La pressione è tutta sulle spalle dei giocatori dell’Umana, mentre Cantù arriverà col vento in poppa grazie alle ultime uscite vittoriose.
Punti deboli: Ciò su cui coach Sacripanti si sarà concentrato in questi giorni di avvicinamento alla sfida con Venezia sarà stata sicuramente la difesa, vero tallone d’achille dell’Acqua Vitasnella. I 78.5 punti di media subiti a gara sono troppi per una squadra che vuole far strada nei Playoff: troppe volte infatti gli esterni vengono battuti in palleggio. Non basta in questo senso l’inserimento di uno dei migliori difensori All-Time NBA come Metta World Peace. Gentile e Johnson-Odom dovranno fare un salto di qualità per contenere i vari Goss, Viggiano, Jackson e l’ultimo arrivato Aradori. Inoltre coach Sacripanti dovrà trovare un giusto equilibrio fra i suoi due play, spostando magari Johnson-Odom nel ruolo di guardia. La coesistenza fra i due sarà l’ago della bilancia del futuro di Cantù.
Pronostico: 3 a 2 Venezia.
Per NBAPassion,
Francesco Bocchini.