Il dominio delle Las Vegas Aces ha raggiunto la fine, senza troppe cerimonie.
Coach Becky Hammon ha descritto gli ultimi momenti della partita come un “arrampicarsi sugli specchi”. Ha chiamato anche un timeout ad un minuto dalla fine, ma non c’è stato nulla da fare.
Subito dopo la partita, non era ancora pronta per parlarne, avanti, perché la sconfitta contro le New York Liberty (per 76-62), che ha posto la parola fine alla stagione delle Aces, era ancora troppo fresca.
Questa è stata una stagione storica per A’ja Wilson, che è diventata MVP ad unanimità di voto (cosa che non succedeva dal 1997), ha messo a referto ben 1.000 punti solo in questa stagione e ha stabilito il record di rimbalzi.
Coach Hammon si è commossa quando le è stato chiesto quale fosse la parte più brutta della sconfitta, e ha confessato che fa ancora più male se si pensa a ciò che la Wilson ha realizzato quest’anno.
Ma non è l’unica cosa che l’ha fatta riflettere.
Il contratto di Kelsey Plum non è stato prolungato. Mentre tutta la squadra si dirigeva verso il centro del campo, dopo la fine della partita, per abbracciarsi, la Plum ha abbassato la testa per nascondere il suo volto, pensando che quella potrebbe essere stata la sua ultima partita a Las Vegas.
New York ha usato le Aces come motivazione durante tutta la stagione. E in questa partita le hanno messe a nudo.
La Wilson ha avuto bisogno di aiuto per affrontare il frontcourt di Liberty, che comprende Breanna Stewart e Jonquel Jones. Entrambe le giocatrici hanno totalizzato 33 punti e 20 rimbalzi domenica.
Le Aces hanno giocato in maniera inconsistente anche dal backcourt, e non aiutato neanche il fatto che Chelsea Gray ha avuto bisogno di più tempo per recuperare dall’infortunio al piede subito nelle WNBA Finals dello scorso anno.
Jackie Young ha realizzato solo uno dei 10 tiri che ha tentato, e la Plum ha tirato con solo un 5 su 16. New York, invece, ha tirato di più da tre (con il 41.7% complessivo).
Hammon non ha potuto che meravigliarsi del fatto che le Liberty abbiano seguito il copione che solitamente seguono proprio le sue Aces, ovvero allargare il campo e tirare da tre, a raffica.
“Abbiamo cambiato il modo di giocare” ha detto. “È una cosa di cui la nostra squadra può essere orgogliosa. Abbiamo accelerato e spaziato. Penso che sia stato un bene per il nostro gioco”.
Ora, le Aces si avviano verso l’offseason con molte cose a cui pensare, dalla dirigenza alle giocatrici. E, forse, con meno pressione addosso. Non sono più l’obiettivo delle altre squadre. Il prossimo bersaglio ora sarà la squadra che vincerà l’anello.
Ma coach Hammon dovrà gestire i contratti delle sue giocatrici. Perché ha riconosciuto che, se Las Vegas vuole tornare in forma, la società non può restare ferma.
“Non abbiamo mai fatto riunioni per quella questione” ha detto. “Quindi dovremo riunirci e trovare una soluzione, ma ovviamente dobbiamo anche migliorare. Dobbiamo guardarci allo specchio e vedere bene quali sono i nostri difetti. Bisogna fare le mosse necessarie, qualunque esse siano, per realizzare il miglior prodotto possibile. Probabilmente l’anno prossimo non ci sarà lo stesso gruppo di giocatori. E questo mi rattrista. Ma se è necessario, lo faremo”.