La rapida diffusione del Sars-CoV-2 ha causato una serie di complicazioni a livello globale, compromettendo anche il proseguimento della stagione NBA 2019\20. Tale minaccia ha costretto la lega ed il suo comitato giocatori a sospendere tutte le attività legate alla pallacanestro, prima solo per un mese, e poi a tempo indeterminato fino ad ulteriore aggiornamento. Il crescente numero di contagi sul suolo statunitense e nel resto del mondo, ci ha consentito di comprendere, almeno in linea generale, le modalità con cui bisognerà agire ad operazioni riprese.
In questi giorni, alcune franchigie hanno riaperto le porte delle loro palestre, così da consentire ai giocatori di poter finalmente praticare il gioco all’interno di strutture regolamentari. Altre società, al contrario, hanno deciso di mantenere ed imporre queste ferree regole di isolamento ai loro atleti per un altro po’ di tempo, la cui durata è oggi ancora sconosciuta, nella speranza che il virus diminuisca la sua efficacia. Per coloro che hanno abilitato l’accesso alle cosiddette facilities d’allenamento, sussistono ancora dei criteri da seguire cautamente ai fini della massima salute dei propri membri operativi.
Il passo successivo, per la lega NBA, consisterebbe nell’effettiva ripresa della stagione, addentrandosi probabilmente già nella corsa al titolo. Svariati atleti, nel corso di questo lungo periodo d’isolamento, hanno espresso il loro punto di vista in relazione alle modalità con cui la grande macchina di pallacanestro statunitense dovrebbe riprendere. Inizialmente, viste le terribili controversie che gran parte della nazioni sparpagliate nel mondo hanno dovuto affrontare, si ipotizzava una chiusura definitiva almeno per questa annata, tuttavia, ad oggi, la situazione generale è leggermente migliorata, ed il commissioner Adam Silver ha iniziato a depositare sul tavolo i diversi piani di ripresa a cui ci si dovrà attenere per proseguire in completa sicurezza.
Come riportato da ESPN, secondo Larry Nance Jr., ala dei Cleveland Cavaliers, la ripresa delle attività e l’incoronazione di un campione per il 2020 è un obiettivo che la lega dovrà assolutamente raggiungere. La franchigia dell’Ohio non potrà competere, per quest’anno, all’interno dei playoffs, avendo terminato la stagione regolare con un record di 19 successi a fronte di 46 sconfitte, peggiore prestazione generale e di squadra della Eastern Conference. Nonostante ciò, l’ex Los Angeles Lakers ha voluto comunque condividere le sue opinioni a riguardo.
Larry Nance Jr: “Per alcuni giocatori può voler dire perdere un anno”
Per i Cavaliers, la pandemia ha posto fine ad una stagione alquanto negativa, simbolo dell’intenso processo di ricostruzione che il gruppo capitanato da coach J.B. Bickerstaff ha dovuto affrontare. In quel di Cleveland si pensa solo ed esclusivamente al futuro, complice un presente piuttosto instabile e poco promettente, ed un passato glorioso in compagnia di LeBron James oramai abbastanza lontano.
Eppure, questi momenti di transizione vanno affrontati, e Larry Nance Jr. sta cercando di cimentarsi proprio in questo compito. Il prodotto dell’Università del Wyoming ha lasciato da parte il suo ego, ed ha cercato di mettersi nei panni di tutte quelle superstar le quali stavano militando al meglio delle loro capacità, così da poter garantire alla loro squadra un ritaglio nella seconda fase di stagione.
“Noi (i Cavaliers, ndr) non siamo in posizione per poter ambire ad un anello quest’anno, ma, se fossi Giannis Antetokounmpo, LeBron James, o Kawhi Leonard, o tutte quelle squadre che avevano condotto una buona stagione fino alla chiusura generale, sarei al loro posto molto irritato per quel che sta succedendo. E’ davvero difficile, all’interno di un panorama cestistico sempre più equilibrato, vincere in modo costante, e quindi questi avvenimenti rischiano di sottrarre un anno fondamentale dalla carriera di un singolo giocatore”.
Nance Jr. è stato uno di quegli individui che ha dovuto agire, durante questo periodo di isolamento, in modo molto più attento rispetto ad altri. Ciò è dovuto al fatto che il ventisettenne è costretto a convivere con il morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell’intestino le cui cure richiedono medicine immunodepressive. La controindicazione di tali medicinali è proprio una maggiore vulnerabilità al Sars-CoV-2. D’altro canto, però, il nativo di Akron ha potuto utilizzare questi momenti come un’occasione da spendere con il proprio padre, all’anagrafe Larry Nance, ex cestista in attività dal 1982 al 1994 con gli stessi Cavaliers ed i Phoenix Suns.
I due hanno speso un po’ del loro tempo a recensire la nuova serie The Last Dance, a tema Chicago Bulls, coinvolgendosi a vicenda in un dibattito su chi sia il migliore giocatore di pallacanestro di sempre. Le due opzioni, molto semplici e comuni, contemplavano nient’altro che lo stesso James e Michael Jordan. Purtroppo, ed a malincuore, non è stato reso pubblico l’esito di questa discussione esistenziale.