L’offseason dei Los Angeles Clippers non è stata delle migliori. L’addio di Paul George pone la squadra di Tyronn Lue in una posizione dove deve dimostrare tanto, al fine di non rimpiangere l’All-Star ex Indiana Pacers. Il primo che vuole dimostrare a tutti che i Clippers possono dire la loro è proprio coach Lue che spiega: “Non vedo l’ora di dimostrare che tutti si sbagliano”.
Clippers, la voglia di rivalsa di Tyronn Lue
Lue, intervistato da Ohm Youngmisuk di ESPN spiega: “Quando si perde un giocatore del calibro di Paul George, subito si pensa “non possono vincere” o “Non saranno competitivi”. Ma questo mi mette ancora più alla prova. Ok, le persone ci danno per spacciati o non pensano che saremo bravi. Questo mi dà una dose extra di motivazione. Non vedo l’ora di dimostrare che tutti si sbagliano”.
Il periodo trascorso come assistente allenatore di Team USA alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha motivato Lue che ora si dice pronto a rimettersi al lavoro. Dalla sua avrà un altro grandissimo giocatore come James Harden sul quale dice: “Dover imparare al volo come utilizzarlo al meglio è stata dura. Quello che ci ha dimostrato è che possiamo gestire un pick-and-roll… attaccare rapidamente al ferro, costruire il gioco su tutti gli altri, rendere facile il gioco per tutti”.
Non potrebbe essere altrimenti. Quando hai a disposizione James Harden al top della condizione anche la squadra gira al meglio. Non a caso, le medie dell’ex Houston Rockets parlano chiaro: 16.5 punti, 5.1 rimbalzi e 8.5 assist. E avere un giocatore che a 35 anni viaggia quasi a una doppia doppia di media è un qualcosa che torna molto utile.
Il punto della questione è sempre lo stesso per i Clippers: la salute di Kawhi Leonard. Se l’ex Toronto Raptors starà bene sin da subito, se ci sarà una migliore profondità del roster e se Jeff Van Gundy lavorerà bene sin da subito come assistente principale e coordinatore difensivo, i Clippers possono fare veramente bene.