I New York Knicks non rappresentano probabilmente il test più probante che si possa desiderare, ma i Milwaukee Bucks continuano a macinare avversari e vittorie, e la non competitiva contro i disastrati Knickerbockers è la dodicesima ni fila.
Giannis Antetokounmpo impiega soli 22 minuti per segnare 29 punti, ai quali aggiunge 15 rimbalzi e 3 tiri da tre punti, su 4 tentativi (6 su 11 dalla lunetta). Khris Middleton segna 16 punti e 7 rimbalzi in appena 18 minuti, e D.J. Wilson da Michigan fa buon uso del tanto spazio a disposizione e chiude con 19 punti, 8 su 9 al tiro, e 5 rimbalzi.
I New York Knicks sono un disastro. Un calendario impietoso li ha portati in rapida sequenza sui campi di Philadelphia 76ers, Toronto Raptors e Bucks, al Madison Squadre Garden sono passati Boston Celtics, di nuovo i Sixers, ed i Brooklyn Nets per il derby stracittadino. La resistenza degli uomini di coach David Fizdale dura nemmeno un quarto, i Bucks segnano 72 punti nel solo primo tempo, e la partita di fatto non inizia.
Nel garbage time, per i Knicks si rivede Allonzo Trier, uno degli epurati dalle vorticose rotazioni di Fizdale assieme a Kevin Knox (1 su 9 per 5 punti in 23 minuti). Mitchell Robinson (prima in quintetto base, poi in panchina, poi ancora in quintetto base, poi in panchina…) cattura 14 rimbalzi, Julius Randle con 19 punti è il miglior realizzatore. Assenti per infortunio inoltre Frank Ntilikina e Marcus Morris, leader emotivo della squadra.
“Siamo scesi in campo con l’idea che non avremmo mai potuto vincere contro di loro” Così Fizdale “E questa è una cosa preoccupante. Hanno fatto ciò che volevano, quando volevano, e noi non ci siamo opposti. Giannis? La NBA è in buone mani con uno come lui, l’ho visto parlare e guidare i suoi compagni“.
Dopo un anno, e dopo la partenza di Malcom Brogdon, i Milwaukee Bucks sono ancora lì, al primo posto con il miglior record (18-3) della NBA: “Facciamo il nostro dovere, dal coaching staff al leader in campo” Così Giannis Antetokounmpo “Non entriamo in campo pensando alla striscia di vittorie, entriamo in campo pensando a come fare al meglio il nostro lavoro. Lo abbiamo fatto per 12 partite, sappiamo che stiamo giocando bene, ma questo è già passato. Dobbiamo ancora crescere, migliorare e diventare una squadra più forte, perché dovremo tradurre quanto di buono fatto in risultati, più avanti“.
Le 12 vittorie consecutive sono la serie positiva più lunga dalla stagione 1982\83 per in Milwaukee Bucks, come riportato da ESPN. Il network americano ha interpellato un illustre ex per descrivere la situazione dei Bucks: Kareem Abdul-Jabbar, che in Wisconsin e col nome di battesimo di Lew Alcindor vinse l’unico titolo NBA della storia della franchigia.
Sono davvero felice di vedere i Bucks così in alto, così competitivi. I tifosi hanno atteso per tanti anni una squadra vincente qui, ed oggi pare proprio che ne abbiano una. Speriamo possano fare anche quell’ultimo passo