Doveva essere il tallone d’achille degli Indiana Pacers ’15-’16 date le partenze di Roy Hibbert e di David West, invece il nuovo frontcourt ha stupito tutti con una consistenza inaspettata diventando il reparto che da più soddisfazioni ad allenatori e tifosi.
La scelta dei due nuovi lunghi da affiancare a Ian Mahinmi e Lavoy Allen la dice lunga sulla competenza di Larry Bird: Myles Turner, scelto al draft con la 11^ chiamata e Jordan Hill, firmato in estate, vanno a completare a meraviglia un reparto lunghi formato da quattro giocatori con caratteristiche profondamente diverse.
Andiamoli ad analizzare meglio:
– IAN MAHINMI (24.8 minuti | 8.6 punti, 7.1 rimbalzi, 1.4 assists, 1.0 stoppate, 59.2% dal campo) dopo la partenza di Hibbert si è guadagnato di diritto un posto tra i titolari. Forza, protezione del ferro, rimbalzi e pick&roll sono i suoi punti forti. Possiamo tranquillamente dire che è quello che più si avvicina alle caratteristiche di un lungo “classico”. Con Turner al suo fianco sembra aver trovato l’equilibro che gli sta permettendo di giocare la migliore delle sue 8 stagioni in NBA.
– MYLES TURNER (21.9 minuti | 10.7 punti, 5.1 rimbalzi, 0.5 assists 1.5 stoppate, 52.9% dal campo) colpo da maestro di Larry Bird, scelto con la 11^chiamata all’ultimo Draft. Le medie stagionali non gli rendono giustizia essendo stato fuori alcune settimane con un pollice rotto, è in costante crescita e ha dimostrato di potersela giocare con i suoi due “compagni di Draft” Karl-Anthony Towns e Kristaps Porzingis. Giocatore dotato di una mano fantastica: il suo mid-range jumper e il suo fadeaway hanno già battezzato parecchie squadre, e oltre a questo è uno stoppatore micidiale. Ha gravi lacune in difesa sul perimetro, ma con un allenatore come Vogel è in buonissime mani. E’ la ‘metà mela’ perfetta di Ian Mahinmi: insieme formano uno dei frontcourt più sottovalutati e più in crescita dell’intera NBA.
– JORDAN HILL (21.5 minuti | 9.1 punti, 6.6 rimbalzi, 1.3 assists, 0.5 stoppate, 50.6% dal campo) arrivato in estate dopo essere scartato dai Los Angeles Lakers, che per una casualità hanno poi firmato il nostro ex Roy Hibbert. Ancora una volta mossa azzeccata di Bird: J.Hill in uscita dalla panchina porta punti con il suo ottimo jumper, tanti rimbalzi ed energia. Va a completare perfettamente le mancanze del suo compagno di reparto, ovvero il prossimo che stiamo per analizzare.
– LAVOY ALLEN (21.1 minuti | 5.6 punti, 5.6 rimbalzi, 1 assists, 0.6 stoppate, 51.4 % dal campo) in seria difficoltà nelle partite in cui Vogel lo ha schierato titolare (a causa dell’infortunio di Turner) ha invece ritrovato ritmo uscendo dalla panchina. E’ uno dei migliori difensori della squadra ed è dotato di un IQ fortemente sottovalutato: molto raramente lo si vede in una posizione sbagliata, e la sua presenza a rimbalzi offensivi ne è la conferma. Non è un buon attaccante ma è consapevole dei suoi limiti e riesce a selezionare bene i tiri. Quando c’è da fare il lavoro sporco Allen risponde presente.
A inizio stagione tutti i tifosi chiedevano a gran voce una trade per portare un lungo dominante in Indiana, ma questi 4 ragazzi hanno dimostrato ‘on the hardwood’ che l’alchimia tra compagni è ben più importante di un nome blasonato.
Il frontcourt degli Indiana Pacers è 10° in NBA per efficienza offensiva, 5° per efficienza difensiva, 6° per punti segnati, e soprattutto è l’unico insieme al frontcourt dei San Antonio Spurs in cui tutti i giocatori di quel reparto hanno una percentuale di tiri realizzati superiore al 50%.