In queste prime quattro sfide dei play-in, valide per l’accesso alla post-season vera e propria, abbiamo finalmente visto il livello di gioco incrementarsi, e tra le varie franchigie sembra finalmente esser tornato quel sano spirito di competizione e combattività che in questa regular-season avevamo notato solamente a piccoli sprazzi. Nella Eastern Conference in particolare, tre squadre che hanno disputato i recenti i play-in avevano piani ben diversi, ma, tra infortuni e vicissitudini varie, si sono trovate costrette a giocarsi tramite gare secche l’accesso ai playoffs.
I Brooklyn Nets, protagonisti loro malgrado di una sfortunatissima stagione determinata anche dai malumori di James Harden, con i rientri a pieno organico di KD e Kyrie Irving, sembrano esser tornati quella macchina di gioco infermabile di inizio stagione, e rappresenteranno un’autentica mina vagante, a partire dalla prima e sentitissima serie al primo turno contro i Boston Celtics. I Cleveland Cavaliers, usciti sconfitti e malconci dalla sfida del Barclays Center, si sono ritrovati a giocarsi il tutto per tutto questa notte in casa contro gli imprevedibili Atlanta Hawks di Trae Young e soci.
Nonostante la tanta grinta e il cuore gettato ben oltre l’ostacolo, Cleveland non ha retto, uscendo sconfitta per 107-101 al termine di una combattutissima sfida, durante la quale si era trovata avanti anche di 15 lunghezze e che sembrava poter avere in mano. Davvero un peccato che tutto si sia concluso così, anche perché i Cavs quest’anno hanno disputato una splendida stagione, che ha segnato finalmente la rinascita della franchigia dopo le tante annate buie. Purtroppo i tanti, troppi infortuni hanno fatto precipitare la squadra dal terzo all’ottavo posto ad Est, ma il futuro in Ohio appare adesso chiaro e raggiante, consapevole di aver a disposizione un roster giovane ma funzionale e pieno di talento. In The Land si aspetta quindi con ansia l’inizio della prossima stagione, per poter sperare di raggiungere traguardi sempre maggiori.
Atlanta invece, nonostante una pessima regular season chiusa al nono posto, riesce a tornare ai playoffs per il secondo anno consecutivo, trascinata da un gioco di squadra e da una circolazione della palla che a tratti ricordava quella della scorsa stagione. Nonostante un inizio da shock, con i Cavs sempre avanti ed in pieno controllo della partita, la scossa avviene a cavallo tra il terzo ed il quarto periodo, quando Trae Young decide di caricarsi sulle spalle la sua squadra, e inanellare una mostruosa prestazione delle sue. Sono 38 i punti per Ice Trae, che, nonostante non sia in serata di grazia al tiro, risulta essere straordinariamente cinico e decisivo, contribuendo anche con 9 assist in totale. Inoltre, come vedete nel video, la straordinaria tripla dal logo a 3 minuti e 30 dalla fine della partita risulterà essere il canestro decisivo che caricherà Atlanta verso la vittoria.
In particolare, dopo l’infortunio al ginocchio di Clint Capela, capitato poco dopo l’inizio del terzo quarto, nella testa di Trae qualcosa sembra esser cambiato. Il numero 11 infatti, rendendosi conto che le condizioni del lungo svizzero fossero tutt’altro che buone e che non sarebbe riuscito a tornare in campo per il resto della partita, decide di caricare maggiormente i compagni, cambiando completamente anche la sua mentalità. Fino a quel momento infatti, Young aveva messo a referto solamente 10 punti, tirando malissimo e concentrandosi più sulla sua dote nascosta di assist-man. Da lì in poi qualcosa succederà, e per la star degli Hawks saranno 28 i punti, con un 3 su 7 da tre ed una solidità mostruosa. “Trae ha grande confidenza nelle sue abilità e nel suo gioco” dichiara coach Nate McMillan a fine partita “oggi, nonostante il pessimo inizio, non ha mai smesso di essere aggressivo, e quello che non riusciva a fare nel primo tempo lo ha fatto nel secondo”.
I Cavs invece, che sembravano straordinariamente lucidi e compatti nella prima metà di gioco, dopo aver subito la rimonta di Atlanta sono crollati psicologicamente, non riuscendo più a reagire e subendo quindi la sconfitta. Non basterà un Darius Garland mai come ieri sera in modalità trascinatore e che sarà l’ultimo ad arrendersi.
l numero 10 infatti ha disputato quest’anno comunque una straordinaria stagione, e sarà destinato a diventare il futuro volto della franchigia. Purtoppo invece stanotte la lacuna più grave si è verificata nel reparto lunghi, dove sia Evan Mobley, (troppo spento nel secondo tempo) che Jarrett Allen (visibilmente non in forma e poco aggressivo) non sono riusciti a dominare sotto canestro come loro solito, facendosi sovrastare dai lunghi di Atlanta e crollando in fase difensiva negli ultimi due parziali di gioco. Cleveland resterà attaccata alla partita grazie solamente alle triple di uno strepitoso Lauri Markkanen, autore di 26 punti con un 6 su 12 dall’arco, e, come abbiamo detto, alla mentalità e al carisma di Garland, che però stanotte non era davvero in serata al tiro (9 su 27 totale e 1 su 7 da tre). JB Bickerstaff plaude comunque i suoi a fine match, dichiarando di essere molto soddisfatto della stagione compiuta dai suoi ragazzi. “Perdere così non è mai facile, ma la partita oggi è stata bellissima e combattuta fino all’ultimo. Questo gruppo è stato comunque fantastico, ed il clima instauratosi dentro e fuori dal campo è qualcosa di indescrivibile. Ognuno ha dato il massimo quest’anno ed io sono fiero di essere stato il loro allenatore.”
Per gli Hawks adesso ci saranno i Miami Heat, autentica corazzata soprattutto in difesa, arrivati primi ad Est ed autori di una splendida stagione, soprattutto in virtù del fatto dei tanti infortuni capitati ai migliori giocatori nel corso della regular-season. Atlanta però ha dimostrato più volte di saperli mettere in difficoltà, e per questo si preannuncia una sfida bellissima fino all’ultimo colpo, nonostante Miami parta nettamente favorita. Trae Young si sente fiducioso e contento nel poter affrontare una squadra così forte. “Quest’anno arrivare ai playoffs è stato più duro del solito, ma adesso che ci siamo continueremo a combattere. Domani ci rimetteremo nuovamente al lavoro, e poco importa se loro sono più riposati di noi. La nostra imprevedibilità e la voglia di continuare a vincere saranno fattori fondamentali.”
Vedremo un po’ quanto questo entusiasmo sarà destinato a durare, ma gli Hawks adesso, consapevoli comunque di essere arrivati fino in fondo, potranno godersi con spensieratezza questo pur durissimo primo turno dei playoffs. Saranno però da valutare le condizioni di Capela, che sembra comunque aver subito un infortunio non da poco ed appare in dubbio per gara 1. Se lo stop dovesse rivelarsi più lungo del previsto, per Atlanta sarebbe comunque un bruttissimo colpo.