Scafati, 6 marzo 2024. Al margine dell’allenamento della squadra, Julian Gamble ha risposto ad alcune domande di NBAPassion.com.
Come hai trovato i primi mesi qui a Scafati? E cosa stai provando a migliorare per la seconda parte di questa stagione, individualmente e collettivamente?
“Direi che all’inizio non è stato difficile inserirmi e aiutare la squadra. Non in termini di leadership, ovviamente. Ma in campo, nel pitturato e su entrambe le metà campo sì. Penso che abbiamo iniziato molto bene per quanto riguarda questo aspetto. Recentemente abbiamo avuto più difficoltà, ma è normale. Succede ogni stagione. Quindi, ora, dobbiamo trovare il modo per essere più efficaci. Noi come squadra e io come individuo. Per aggiustare, in questa parte molto importante della stagione, dei dettagli che ci porteranno al livello successivo. E siamo vicini a raggiungere un grande obiettivo, non solo per noi come individui, ma per tutta la società e la città. Raggiungere i playoff sarebbe un risultato enorme, e credo che ci siamo molto vicini. Ma, a9 partite dalla fine della stagione, dobbiamo fare qualcosa di importante”.
Hai lasciato l’Herzliya e la lega israeliana ad ottobre, dopo l’attacco di Hamas. Poi sei ritornato a casa, a Raleigh, negli USA. Puoi raccontarci cosa hai provato in quei giorni, in quanto giocatore di basket e in quanto parte della comunità locale?
“Quando è iniziato l’attacco eravamo in Qatar. Quindi non ero in pericolo. Ma sapendo che stavo per tornare in quel Paese e non mi sentivo a mio agio al 100%. Avevo la mia famiglia a casa, e ovviamente ho prestato molta attenzione alle notizie. Anche se non mostrano tutta la verità, ne mostrano una parte, ed è sicuramente preoccupante, soprattutto per uno straniero. Quindi la decisione che ho preso non è stata facile, perché stavo per vincere 2 titoli con la squadra e mi piacevano tutti i ragazzi che ho conosciuto e con cui sono ancora in contatto ancora oggi. Quindi, ho dovuto prendere una decisione difficile, ma alla fine ho ritenuto che fosse la cosa migliore per me e per la mia famiglia, per garantire loro sicurezza e il tempo libero. Ma mi è piaciuto molto il periodo che ho trascorso lì”.
Chi pensi sia il miglior centro della Serie A italiana… a parte Julian Gamble?
“Ovviamente ho abbastanza fiducia in me stesso da poter dire che ho giocato partite in cui ho dimostrato di essere uno dei migliori, ma ce ne sono alcuni molto bravi per me. Kyle Hines è ancora uno dei migliori per il suo percorso e per quello che ha offerto al gioco europeo nel suo complesso. Essere un vincente va oltre i numeri e i punti che segni o i rimbalzi che prendi. E’ importante avere un impatto positivo sulla squadra. Poi direi anche Tessitori. Abbiamo giocato 2 anni insieme. Sta continuando a migliorare, è molto forte sotto canestro”.
Si ringrazia la società per la possibilità, e l’intervistato per la cordialità dimostrata.