Fino alla scorsa settimana erano 4 i giocatori quarantenni capaci di segnare almeno 25 punti in una partita NBA: Micheal Jordan, John Stockton, Robert Parish e Kareem Abdul-Jabbar. Lunedì scorso, però, se ne è aggiunto un quinto: Emanuel Ginobili. 26 punti in 27 minuti con 6/9 da oltre l’arco (season high), dopo che nella gara precedente ne aveva messi 21 in 19 minuti. Senza dubbio il miglior Ginobili degli ultimi anni.
Si dice che il tempo per tutti è tiranno, ma a quanto pare non per Manu: in questa stagione sta viaggiando a 10 punti, 2.3 rimbalzi e 2.5 assist di media a partita. La sua condizione fisica è inevitabilmente calata, ma la tecnica e l’intelligenza cestistica non hanno perso il loro valore. Perché solo con un talento sopraffino unito ad una conoscenza enciclopedica di questo sport puoi regalarti stoppate spettacolari e buzzer beater decisivi.
Tripla decisiva in step back contro una delle migliori difese della lega.
Il Genio della Bahia Blanca ha trascorso 15 anni nella lega, sempre con la casacca dei San Antonio Spurs, sempre in uscita dalla panchina. Stiamo infatti parlando di uno dei più forti sesti uomini della storia NBA, autore probabilmente della miglior stagione mai disputata da un panchinaro. Nel 2007 Ginobili divenne infatti il primo giocatore, insieme a Dennis Rodman, ad essere inserito in un quintetto All-NBA pur partendo dalla second unit. Stabilì inoltre una serie di record per una riservavnelle seguenti voci statistiche: Win Shares* (dodicesimo nella lega al pari di Duncan), VORP** (quarto con 5.9 punti di media) e Box Plus-Minus*** (terzo con 8.1 punti di media). Sfortunatamente quell’annata si concluse con una cocente sconfitta in finale di conference contro i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant.
Il suo attuale palmarès recita 4 titoli NBA, un oro olimpico vinto ad Atene ai danni dell’Italia, 2 mondiali e, inoltre, una Eurolega, conquistata in maglia Virtus Bologna; senza tralasciare i vari riconoscimenti individuali tra cui un Six Man of The Year e l’MVP delle Olimpiadi 2004. Ora, nonostante la veneranda età, Ginobili continua a regalare magie sul parquet divertendosi e facendo divertire il suo pubblico. Non a caso nelle votazioni per l’All-Star Game è la quinta guardia della Western Conference, davanti a gente come Carmelo Anthony, Damian Lillard e Jimmy Butler. Malgrado l’ASG tolga energie preziose che in questo momento della stagione valgono oro, la partecipazione se la meriterebbe per la carriera disputata. Questa potrebbe essere la sua ultima stagione NBA e la speranza di tutti gli appassionati di basket è che alla fine decida di proseguire: perché ha ancora qualcosa da dare a questo sport, perché non è ancora pronto a dirgli addio, ma, soprattutto, perché non lo siamo noi.
* numero di vittorie che il singolo giocatore produce per la propria squadra
** numeri di punti in più su 100 possessi a cui contribuisce un giocatore
*** impatto di un giocatore tramite il suo Box Score rispetto alla media della lega