La scorsa settimana, Diana Taurasi stava per imbarcarsi su un volo per New York, quando suo figlio di 7 anni, Leo, le ha chiesto: “Andare in pensione è triste?”.
Per le quattro ore successive, l’ex stella delle Phoenix Mercury ha riflettuto sulla domanda.
Diana ha annunciato ufficialmente il suo ritiro il 25 febbraio, dopo ben 20 stagioni passate a giocare a Phoenix. Ed è riuscita a parlarne pubblicamente per la prima volta solo in questi ultimi giorni.
La capocannoniera di tutti i tempi della WNBA ha detto di aver pensato “seriamente” di tornare a giocare nel 2025, ma che poi ha capito di non volersi sottoporre al vigoroso regime di allenamento che seguiva per prepararsi a un’altra stagione.
“In cuor mio sapevo che non ero in grado di fare quella preparazione di 4 mesi che di solito faccio prima di una stagione. Non ne avevo più voglia e mi andava bene così. Però, per rispondere a Leo, è triste” ha detto durante la conferenza stampa sul suo ritiro, presso la sede delle Mercury. “Sono triste. Non lo do a vedere, ma lo sono. Non mi piace mostrare la mia tristezza all’esterno, ma lo sono. È lo sport che ho praticato da quando avevo 7 anni. Giocare a basket è ciò che ho sempre amato fare nella vita”.
Nonostante l’attrazione per il ritorno, la Taurasi è soddisfatta della sua decisione. Questo, però, non le ha impedito di tenersi in forma. Non le ha impedito di entrare nella palestra delle Mercury e di provare la fugace sensazione di voler giocare di nuovo. La Taurasi ha detto che si sta ancora allenando, quasi come se si stesse preparando per la stagione. E si aspetta di provare queste sensazioni “molto spesso”.
Diana non sa ancora cosa intende fare dopo il suo ritiro. Per ora, vuole stare di più a casa ed essere più presente per la sua famiglia. Ma un eventuale coinvolgimento nel basket dirigenziale, magari proprio con le Mercury, potrebbe essere un’ipotesi.
“Ad essere sincera, negli ultimi 30 anni sono stata così dipendente dal gioco che non ho pensato ad altro” ha detto l’ex giocatrice. “È l’unica cosa per cui mi sono preparata. È la cosa che mi ha motivato a diventare una persona migliore ogni giorno. E nelle ultime settimane ho capito cosa significa davvero essere a casa ed essere presente. Prima ero a casa, ma la mia mente pensava sempre alla prossima partita, alla prossima stagione, alla prossima firma in free agency, a tutte le cose che ti fanno alzare dal letto al mattino quando ci tieni davvero. E per quanto riguarda quello che farò, non lo so. Ovviamente la WNBA e, più in particolare, Phoenix è un luogo in cui mi piacerebbe essere coinvolta in qualche modo. Penso che il gioco stia andando in una direzione fantastica. C’è una tale energia e un tale slancio che è l’unica cosa che conosco probabilmente meglio di qualsiasi altra. Quindi, spero di poter usare un po’ di questa esperienza per aiutare, soprattutto qui”.