Come sono andate le due prime partite di Chet Holmgren con gli Oklahoma City Thunder? In linea con le aspettative oseremmo dire. Benino nella prima partita contro i Chicago Bulls, molto meglio nella seconda contro i Cleveland Cavaliers, dove ha chiuso con una grande doppia doppia fatta da 16 punti, 13 rimbalzi, 2 assist e ben 7 stoppate. Un qualcosa che per Holmgren può essere ordinaria amministrazione. Ma che non lo è dopo un infortunio che l’ha tenuto fuori tutta la scorsa stagione.
Thunder, le impressioni di Holmgren dopo le prime due partite
Dopo un esordio NBA abbastanza difficile, con Nikola Vucevic e Andre Drummond (autore di un pallone rubato proprio a Chet e di un ankle-breaker ai danni di quest’ultimo) a contenerlo in ogni modo, Holmgren ha cambiato passo contro i Cavaliers. Partita nella quale ha fatto registrare ben 7 stoppate, record di franchigia per un rookie. Lo stesso Holmgren ha poi postato sul profilo X la seguente frase: “ho lavorato molto duramente per questo”, sostenendo che le sue stoppate effettive contro Cleveland siano state di più.
L’infortunio patito durante la preparazione alla scorsa stagione, vissuta da Chet completamente fuori dal campo, ha portato il prodotto di Gonzaga prima a lavorare per ristabilirsi fisicamente per poi essere ancora più pronto all’esordio in NBA. Già in preseason Chet ha fatto vedere di potersi caricare Oklahoma sulle spalle, facendo da terzo violino accanto a Shai Gilgeous–Alexander e Josh Giddey.
Da qui alla fine della stagione regolare, ci sono ancora ottanta partite. L’obiettivo di Oklahoma è quello di ben figurare nel corso dell’anno, ottenendo un posto ai playoffs. Il gruppo ha enorme talento e in panchina, a tenere uniti tutti, c’è coach Mark Daigneault. Sarà una lunga stagione a Oklahoma.