Nonostante tre vittorie nelle ultime quattro partite e un Anthony Davis in gran spolvero, la stagione dei Los Angeles Lakers è ancora da considerarsi ampiamente sottotono. Con un record di 5 vittorie e 11 sconfitte i gialloviola occupano attualmente la penultima posizione della Western Conference. Con un LeBron James 37enne, attualmente infortunato e purtroppo in declino, non rimane molto tempo alla dirigenza per cercare di costruirgli attorno una squadra da titolo come fatto nella stagione 2019-20. Ecco, come suggerisce Bleacher Report, una trade che trasformerebbe la franchigia di Los Angeles da squadra da lottery a contender per il titolo. Premessa: questa trade non si potrebbe fare prima del 15 dicembre, data in cui possono essere scambiati i free agent che hanno firmato in estate.
- I Los Angeles Lakers ricevono: Kyrie Irving, Bojan Bogdanovic, Alec Burks e Nerlens Noel
- I Brooklyn Nets ricevono: Patrick Beverley, Kendrick Nunn e due prime scelte future via Lakers (2027 e 2029)
- I Detroit Pistons ricevono: Russell Westbrook e una/due seconde scelte future via Lakers
I molti credono che Rob Pelinka non sia disposto a cedere ciò che più di tutto vale per i Lakers, ovvero quelle due prime scelte, per dei giocatori che non gli farebbero fare subito quel salto di qualità. Questa trade potrebbe essere quella giusta per far ciò che questo accada.
Perché funzionerebbe per i Los Angeles Lakers?
La franchigia di Jeanie Buss è ultima nella lega per quanto riguarda il tiro da tre punti e liberarsi del 23.8% di Beverley, il 29.5% di Nunn e il 33.3% di Westbrook, potrebbe solo far bene alla causa. Nonostante sembri che Westbrook abbia trovato finalmente il suo ruolo all’interno della franchigia come sesto uomo, il suo stile di gioco non si complementa comunque ancora abbastanza con quello di James da rendere i Lakers una valida contendente.
Al suo posto arriverebbe un giocatore come Kyrie Irving che, come visto nel 2016 con i Cavaliers, sa già come vincere un titolo con LeBron. In più, James ha già espresso più volte la volontà di voler tornare a giocare con il suo ex compagno di squadra, attualmente alle prese con la sospensione a causa di alcuni commenti antisemiti. Un trio Irving-James-Davis andrebbe un po’ a ricreare il trio Irving-James-Love capace di portare a Cleveland il primo titolo della sua storia.
Da non sottovalutare sono anche i possibili arrivi da Detroit. Bojan Bogdanovic è già stato un obbiettivo dei Lakers in estate e potrebbe diventarlo nuovamente dati i suoi 20.6 punti a partita e il suo 40.2% da tre punti. Alec Burks, che andrebbe a ricoprire il ruolo di point guard di riserva, porterebbe alla corte di Darwin Ham i suoi 16.2 punti di media e un 39.3% da tre punti che sarebbe utilissimo per i Lakers di adesso. Nerlens Noel, invece, andrebbe ad aggiungersi al reparto lunghi e potrebbe dare buoni minuti difensivi in uscita dalla panchina. Per poter finalizzare questo scambio i Los Angeles Lakers dovrebbero però liberare un posto a roster. Questo vorrebbe dire tagliare un giocatore o aggiungerne uno alla trade.
Perché funzionerebbe per i Brooklyn Nets?
Kevin Durant si è reso protagonista di una recente intervista secondo cui il supporting cast a sua disposizione non sarebbe di alto livello. Per questo l’aggiunta di due solidi giocatori come Patrick Beverley e Kendrick Nunn farebbe solo del bene ai suoi Brooklyn Nets. Un altro aspetto importante, questa volta per quanto riguarda l’aspetto dirigenziale, sarebbero le finanze del club. Oggi come oggi i Nets sarebbero costretti a pagare una somma attorno ai 293.1 milioni di dollari, formata dai contratti dei giocatori e le varie tasse da pagare (inclusa la luxury tax). Liberarsi del contratto di Irving da 36.9 milioni sarebbe già un buon inizio per cominciare a risparmiare qualcosina. In più, a Brooklyn rimarrebbe una trade exception da 18.7 milioni da poter utilizzare prima della trade deadline, al draft, in free agency e fino al primo mese della stagione 2023-24.
Oltre a queste motivazioni, il vero motivo per cui i Nets dovrebbero fare questa trade è che si libererebbero una volta per tutte di Kyrie Irving e risanerebbero un pochino un ambiente che a tutti gli effetti sta diventando, o è già diventato, tossico.
Perché funzionerebbe per i Detroit Pistons?
Con l’infortunio di Cade Cunningham che sembra si protrarrà per un periodo di tempo abbastanza lungo, le possibilità per una lotta almeno per i play-in per i Detroit Pistons sono state ridotte al minimo. In più, il secondo peggior record della lega dopo gli Houston Rockets non aiuta alquanto alla causa. A tutto questo bisogna aggiungerci la vera possibilità di pescare un talento generazionale come Victor Wembanyama al draft del prossimo anno.
Nonostante il rinnovo di contratto di Bogdanovic, sia lui che Burks sono due giocatori che hanno ampiamente superato l’età media della squadra e Noel rientra a malapena nella rotazioni di coach Dwane Casey. Nel caso riuscissero ad ottenere una o due seconde scelte e Westbrook da questo scambio, potrebbero considerarsi soddisfatti. Per quanto riguarda l’ex giocatore dei Wizards, potrebbe diventare un ottimo mentore per le giovani guardie di Detroit. A partire da Cunningham fino ad arrivare al rookie Jaden Ivey. Nel caso più estremo in cui l’esperimento “Russell Westbrook Mentore” non dovesse funzionare, i Pistons potrebbero sempre adottare la tattica del buyout e lasciar andar via il giocatore tenendosi il suo contratto comunque solo fino a alla fine della stagione.