LeBron James, Steph Curry, Kevin Durant, Russell Westbrook, James Harden, sono solo alcune delle superstar NBA presenti nella lega. Tutti veterani, con anni alle spalle nel campionato di basket americano, indubbiamente tra i migliori interpreti odierni della pallacanestro mondiale.
Ma se vi chiedessero di fondare oggi una franchigia su un giocatore, superstar NBA attualmente o che studia per diventarlo su chi andreste a giocarvi la vostra scelta? Abbiamo selezionato alcuni giocatori su cui fondare un futuro davvero luminoso.
#6 Kristaps Porzingis
Beh l’Unicorno sta facendo vedere che Phil Jackson quando diceva che non poteva essere un vero leader si sbagliava, ma di grosso… I Knicks giocano di squadra, Kristaps è il leader maximo, è cresciuto ulteriormente responsabilizzato dall’addio di Melo. Età? 22 anni, in NBA dalla stagione 2015-2016: ha incrementato i suoi numeri e la sua confidenza con il basket americano anno dopo anno.
Da 14 punti di media a 28.9 quest’anno passando per i 18.1 della scorsa regular season. Preso alla numero 4 dai Knicks è un giocatore in grado di stoppare (2.2 di media), tirare praticamente in qualsiasi situazione si trovi, da tre punti (40%), da due (49%), dalla lunetta (82%) abile a rimbalzo offensivo. Insomma un giocatore totale, in grado di fare davvero la differenza.
Contratto? Attualmente percepisce 4.5 milioni di dollari l’anno (rookie contract) fino a salire ai 7.5 della stagione 2019-2020 ma una estensione è in arrivo per il lettone e molto ricca…
#5 Ben Simmons
Passando per Philadelphia abbiamo tenuto fuori Joel Embiid, per motivi esclusivamente fisici. Costruire una franchigia attorno al centro dei Sixers è molto rischioso, ma c’è un altro giocatore a Philadelphia su cui vale davvero la pena puntare… Ben Simmons. Si un rookie (fermo il suo primo anno ed ora pronto a giocare ad altissimi livelli). Sembra un veterano, ha movenze incredibili, visione di gioco, qualità fisiche impressionanti, difesa, attacco, assist, punti, schiacciate incredibili, stazza superiore alla media per il ruolo in cui viene impiegato, grande duttilità ed un tiro da tre punti ancora da costruire… 21 anni per il rookie, ma i suoi numeri parlano già per lui: 17.8 punti, 7.7 assist e 9.2 rimbalzi. Da LSU, i Sixers con la prima chiamata assoluta hanno pescato veramente un fenomeno, che gioca come point guard ma che può praticamente fare tutto in campo.
Si è presentato come una superstar NBA già alla prima gara: 18 punti, 5 assist, 2 palle rubate, 1 stoppata tirando col 50% dal campo e raccogliendo 10 rimbalzi contro i Wizards, poi è esploso fino a 24 punti, 9 assist, 7 rimbalzi contro i Rockets ed infine la prima tripla doppia. 21-10-12 contro Detroit, alla quarta gara nella lega.
#4 Kawhi Leonard
Non ha ancora giocato in stagione ma il suo rientro sembra essere in arrivo. Il numero 2 degli Spurs è nella lega da 6 anni, ha avuto una evoluzione dall’anno da rookie davvero pazzesca ed i suoi margini di crescita probabilmente non sono ancora terminati… Da 7.9 punti a 25.5 passando di anno in anno ad una crescita graduale. 11.9 il secondo anno, 12.8 il terzo, 16.5 il quarto, 21.2 il quinto e 25.5 il sesto. E’ in grado di fare entrambe le fasi del gioco come nessun altro. Attacco, difesa e di nuovo attacco. Lo stop fisico subito durante i playoffs ha fatto fuori gli Spurs da una serie davvero potenzialmente bellissima contro i Warriors.
I suoi guai fisici stagionali lasciano però qualche dubbio sulla scelta e lo posizionano così in alto nella classifica soprattutto per un giocatore che atleticamente ha dominato in questi anni nella lega proprio per questo suo aspetto del gioco.
#3 Kyrie Irving
Uncle Drew voleva la sua franchigia, voleva essere il primo violino in una squadra giovane, da portare sulle spalle e l’ha ottenuta sicuramente in estate dopo la trade con Boston. I Celtics hanno preso una della migliori point guard, abilissimo nel creare punti, tirare fuori dal cilindro grandissime giocate. E’ campione NBA come Leonard, ma ha un anno di meno.
Quest’anno è arrivato ad una grande maturazione: con l’infortunio di Hayward alla prima gara stagionale è rimasto a tirare la carretta da solo? Niente affatto ma ci ha messo sicuramente del suo per far giare al meglio il team. Sta mantenendo una media di 20 punti per gara con una gestione del minutaggio intelligente: 30 minuti per sfida, contro i 35 della passata stagione. Migliorato in palle rubate, si è calato nella sua parte creando tantissime situazioni offensive di alto livello. Cosa può fare Kyrie in attacco? Cosa non può fare… Migliorando anche difensivamente può diventare un giocatore assoluto…
#2 Anthony Davis
Un veterano? No ha solo 24 anni… L’obiettivo quest’anno è centrare sicuramente i playoffs, per farlo avrà finalmente al suo fianco Rajon Rondo (di rientro dallo stop fisico) e DeMarcus Cousins oltre ad Holiday. Da anni ci si aspetta l’esplosione definitiva che tarda ad arrivare. Ma i Pelicans, nonostante una conference impossibile ed una division molto dura, sono in zona playoffs al momento con un record positivo. In questi anni a New Orleans non è riuscito a fare molto ma era una impresa difficile riuscire a giocare ad alti livelli con Solomon Hill, Toney Douglas, Norris Cole. A meno che non ti chiami Lebron James…
Perché puntare su AD? E’ stato definitivo “unicorno prima dell’unicorno”: jump-shooting, shot-swatting, ball-handling, jab-stepping. E numeri niente male. 25 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate a partita.
Superati gli stop fisici della passata stagione (75 gare giocate) è l’uomo giusto su cui fondare una franchigia…
#1 Giannis Antetokounmpo
Dulcis in fundo: arriviamo alla Superstar NBA del momento… Il Greco, il Dio greco. Giannis Antetokounmpo
Istinto da point guard
Punti nelle mani come una ala (da migliorare c’è sempre e per tutti e Giannis deve crescere sotto il profilo dei tiri da tre punti)
Corpo e fisico spaventosi.
Antetokounmpo è il leader dei Bucks, una franchigia molto giovane come età media e che ha un progetto a lungo respiro. Ha solo 22 anni, è uno dei migliori 10 giocatori della lega, candidato serissimo per il premio di MVP della stagione. Quello che più impressiona dopo questa presentazione? La sua crescita, i suoi margini di miglioramento, la sua voglia di imparare, migliorare giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento.
Fino a che punto potrà spingersi? Margini di crescita ce ne sono come detto, la sua capacità difensiva di cambiare marcatura, stoppare, recuperare palla rapidamente viste le sue lunghe leve è incredibile. Offensivamente guida la manovra con intelligenza, istinto e forza fisica. La lega per i prossimi anni dovrà passare per le sue mani…