Home Eurolega Zagklis parla del sodalizio tra NBA e FIBA: “C’è un chiaro interesse”

Zagklis parla del sodalizio tra NBA e FIBA: “C’è un chiaro interesse”

di Carmen Apadula

Ormai, la voce gira. E da un bel po’ anche.

Dunque, mentre la fine dell’anno solare si avvicina lentamente, Andreas Zagklis ha voluto chiarire alcune cose. Grazie ad una conferenza stampa che includeva i media di tutto il mondo, il Segretario Generale della FIBA, dopo aver citato le vendite record di biglietti per le Olimpiadi di Parigi e la finestra FIBA di febbraio, ha affrontato le voci riguardo l’espansione della NBA in Europa e la misura in cui ciò può influenzare la struttura del basket europeo.

“Questa domanda dovrebbe essere posta prima di tutto alla NBA” ha risposto. “C’è un chiaro interesse e ci sono colloqui con la FIBA. Fa parte del nostro lavoro, abbiamo conversazioni aperte anche con persone dell’Eurolega. La FIBA ha sempre un approccio diretto, vogliamo sviluppare il nostro sport ma anche preservare l’ecosistema. Dovremmo rispettare le squadre nazionali, i campionati nazionali. Abbiamo un ecosistema ben sviluppato di competizioni e squadre nazionali, che ci danno 500-600 atleti. Non la chiamerei NBA Europe, perché quella c’è già, ma si tratta di un progetto che abbiamo in lista. È nostro compito discutere seriamente con tutti i partner”.


C’è poi la questione università. Sempre più giovani giocatori si iscrivono nei college americani e i club europei lamentano l’assenza di un sistema di compensazione adeguato in questi casi.

“Ci sono due aspetti: uno riguarda l’NBA, l’altro l’NCAA” ha detto Zagklis al riguardo. “Il primo è presente da molto tempo e ci stiamo lavorando, il secondo è qualcosa che sta cambiando. Quando parliamo di NBA, c’è un CBA e un compenso fisso che viene pagato. È una faccia della medaglia, l’altra è che i giocatori devono ottenere i documenti di autorizzazione dalla FIBA e la clausola di buyout deve essere pagata. Ora si tratta di capire se il giocatore riesce a pagare da solo il compenso o se viene negoziata in anticipo una clausola più bassa. Questo è un aspetto su cui stiamo attivamente lavorando per far sì che cambi. Qualche anno fa è stato stipulato un nuovo contratto collettivo, e ora siamo in una posizione migliore rispetto a prima. Quando si parla di NCAA, si tratta di una preoccupazione crescente. Per questo, secondo lo statuto della FIBA, abbiamo creato un gruppo di esperti che si occupa di questo problema. Se si considerano i numeri, nella NCAA ci sono oltre 800 ragazzi e altrettante ragazze che non provengono dagli Stati Uniti, ma da tutto il mondo. È un problema che dobbiamo affrontare attivamente, perché la situazione in cui si trovano i club non è buona, e non sono compensati nel modo giusto. Inoltre, bisogna tenere conto del fatto che oggi sempre più giovani vanno negli Stati Uniti non per l’istruzione, ma per il denaro. La NCAA è il regolatore principale, l’aspetto legale è il secondo. Dobbiamo difendere il nostro ecosistema, ma non impedire ai nostri cestisti di crescere ulteriormente. Ci lavoreremo a fondo e spero che in primavera avremo qualcosa di nuovo”.

Il greco ha infine affrontato il discorso dell’espansione della pallacanestro europea verso il Medio Oriente, dalla partecipazione alla ABA League di Dubai fino alla collocazione delle Final Four dell’Eurolega ad Abu Dhabi.

“Non posso parlare in maniera specifica delle Final Four, perché non c’è ancora la conferma ufficiale che si giocherà ad Abu Dhabi” ha affermato. “Se parliamo di altri progetti, invece, credo che in Europa ci sia un grande potenziale non sfruttato. Non sto puntando il dito contro nessuno, è solo un dato di fatto. Credo che la FIBA abbia mostrato le sue intenzioni riguardo l’aprire nuovi mercati in Europa, prima di guardarne altri. Voglio dire, ci sono molte cose in Europa centrale e occidentale di cui non stiamo beneficiando. Non siamo a Roma, non siamo in altre grandi città europee. Secondo me, questa dovrebbe essere la nostra preoccupazione quando parliamo dei piani della FIBA. Per questo ho applaudito i nostri colleghi della FIBA Europe quando abbiamo deciso di collocare a Saragozza le 3 prossime edizioni delle Final Four di Eurolega femminile. Non abbiamo pensato all’espansione, ma se dovesse avvenire spero che ciò abbia un impatto significativo sugli stipendi di tutte le giocatrici. Se e quando ciò accadrà, avrò altro da dire”.

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