Le partite contro gli Washington Wizards andrebbero contrassegnate con un asterisco, o non dovrebbero valere per le statistiche. Eppure valgono lo stesso, e gli Wizards non avrebbero potuto non essere gli sparring partner ideali per il career high di Victor Wembanyama che nella vittoria Spurs per 139-130 ha segnato 50 punti.
Wemby ha chiuso con 8 su 16 da tre continuando la sua impressionante striscia positiva al tiro, il francese ha segnato 20 triple nelle ultime tre partite e dominato il duello impari col connazionale Alex Sarr. Gli sventurati Wizards hanno subito 41 punti nel terzo quarto e rimediato la sconfitta numero 8 di una stagione in cui – va detto – stanno facendo talmente schifo che dovrebbero giocare in una lega a parte.
Jordan Poole è riuscito nell’impresa di segnare 42 punti con ottime percentuali al tiro (15 su 22) e terminare con un plus\minus negativo. Kyle Kuzma ha giocato 25 minuti con 9 tiri e 6 palle perse, Alex Sarr ha proseguito anche contro San Antonio a scagliare tiri da tre punti che non hanno la minima chance di entrare, 0 su 5 per la seconda scelta assoluta al draft 2024, che sta viaggiando per così dire col 18% dall’arco su quasi 5 tentativi di media a partita. Completamente dimenticato da Poole e compagni, Bilal Coulibaly ha finito con 5 tiri (gira a 16 punti di media in stagione…), Corey Kispert che è pià scafato ha approfittato di ogni pallone che capitasse dalle sue parti per segnare 19 punti con 5 triple.
Imbeccato da Chris Paul in primis, Wembanyama ha iniziato presto a segnare da tre. Il giocatore francese sta tirando con più fiducia e decisione anche da distanze considerevoli e i risultati sono lampanti, e se il tiro funziona, allora Wemby può attaccare i difensori in recupero e batterli in velocità se sono dei lunghi, e con l’altezza se sono delle guardie. Un’arma impropria.
Il resto lo ha fatto la difesa, comica, degli Washington Wizards. Wembanyama è diventato il quarto giocatore NBA più giovane di sempre a segnare almeno 50 punti in una partita, alle spalle di Brandon Jennings, LeBron James e Devin Booker, “ma il mio primo pensiero è, facciamo in modo che il resto delle partite che ci mancano e tutte le nostre prove siano meglio di questa di oggi. Voglio che in futuro questa sia considerata solo un’altra partita. Oggi celebriamo un poco ma siamo già concentrati sui Lakers. Di certo è un bel traguardo personale per me, faccio parte di un piccolo club esclusivo e ne vado fiero“.