Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Gli Warriors non si danno per vinti e passano in gara 5, serie sul 3-2

Gli Warriors non si danno per vinti e passano in gara 5, serie sul 3-2

di Riccardo Rivoli
Warriors lakers gara 5

Grande prova dei Golden State Warriors, che con le spalle al muro hanno vinto in casa gara 5 106-121, portando la serie sul 3-2 a favore dei Lakers. Stanotte non c’è stato solo Curry, ma è stata una prestazione corale a battere i gialloviola, che si sono sciolti a inizio terzo quarto.

Non solo Curry, ma il numero 30 ha comunque fatto la sua partita: 27 punti, 8 assist, 12 su 24 dal campo, 3 su 11 da 3 punti, 2 palle perse, 0 falli e +12 si plus-minus. Steph continua a giocare tanto con la palla in mano e i suoi pick and roll sono difficilmente difendibili per i Lakers. La situazione tipica è questa: Green blocca e il suo difensore, di solito Davis, esce a raddoppiare Curry, disinteressandosi di lui. Curry, di cui giustamente si teme il tiro, è anche un ottimo passatore e trova sempre una linea di passaggio impossibili per rompere il raddoppio. In questo modo Green ha una prateria per penetrare a canestro e schiacciare, mentre Wiggins taglia a canestro per dare il layup o il passaggio schiacciato a terra come alternative a Dray.

Proprio Draymond è stato protagonista anche offensivo, con 20 punti totali, di cui 8 nel solo primo quarto. Per lui anche 10 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 1 stoppata, 7 su 11 al tiro, 5 perse e 3 falli. Andrew Wiggins è stato il secondo terminale offensivo degli Warriors. L’ex Wolves può crearsi tiri dal palleggio, in post, in catch-and-shoot, da rimbalzo, facendo valere centimetri e atletismo. La sua pericolosità non ha permesso a AD, che spesso lo marcava, di occupare l’area come fa sempre. Per lui 25 punti, 10 su 18 dal campo, 2 su 5 da 3, 5 assist, 7 rimbalzi.

In partita anche Payton II e Looney, che hanno raccolto 14 rimbalzi, di cui 7 in attacco e segnato rispettivamente 13 e 4 punti. E’ stato scelto nuovamente Payton in quintetto per provare a tenere Davis e James lontani dal pitturato, abbassando un po’ il quintetto, ma inserendo un giocatore più basso e dinamico di Looney e che comunque prende tanti rimbalzi. Il numero 8 difende alla grande sulle guardie e Looney fa valere la sua fisicità nella sua area.

Meno in partita Klay Thompson e Jordan Poole, che in questa serie sono i due che stanno faticando di più. Klay, dopo una buona gara 1 e un’elettrizzante gara 2, ha smesso di segnare. Stanotte ha messo 10 punti tirando 3 su 12 dal campo e 33.3% da 3. In difesa l’11 non è più abbastanza prestante da reggere l’1vs1 contro chiunque, come faceva qualche anno fa. In attacco spesso forza: nei primi minuti ha fatto 0/4 tentando tiri complessi per entrare a tutti i costi in partita. Poole sta giocando dei playoffs osceni: 10.6 punti, 34.4% al tiro, 26.7%, mille scelte sbagliate, tiri difficilissimi, difesa inesistente… A volte sembra voler fare il Curry della situazione, senza potersi permettere di farlo. Thompson e soprattutto Poole a oggi sembrano i due più staccati dal resto della squadra e che più faticano a entrare in partita e prendersi i tiri giusti.

I gialloviola continuano a non trovare una vera e propria soluzione per fermare Steph Curry, che continua a fare performance devastanti. Per ora lee prestazioni scarse del resto della squadra li aveva aiutati a portarsi sul 3-1, ma non puoi scommettere sulle percentuali contro gli Warriors. 28 minuti per Walker IV, che non è un difensore entusiasmante sono troppi e forse 10 per Vanderbilt sono pochi. L’ex Jazz stanotte ha fatto grande fatica su ambedue i lati, spendendo 3 falli e segnando ben 0 punti, quindi Lonnie dovrebbe darti qualcosa in più dal punto di vista dello scoring. Ma l’ex Spurs è un solista e, dopo aver preso fiducia in gara 4, oggi ha preso tiri che forse sarebbe meglio lasciare a mani più esperte. Ha chiuso con 4 punti e 4 assist col 2 su 6 dal campo.

Ma il vero problema dei Lakers, anche se il punteggio alto, non lo suggerirebbe, è l’attacco. Nei primi a LeBron e AD entrava il tiro,  Reaves riusciva a giocare 1vs1 contro Curry, sfruttavano i lanci lunghi per giocare in contropiede. tra la fine del secondo quarto e l’inizio del terzo l’attacco di LA si è inceppato. I tiri difficili, le palle perse, l’attacco che stagna hanno aiutato Golden State a creare quel vantaggio di 16 punti che poi hanno solo dovuto gestire fino a 2:47 dalla fine, quando coach Ham ha messo su le riserve.

Sembra che i Lakers non abbiano un’idea di gioco, delle indicazioni, una gerarchia su chi deve gestire i possessi chiara, come invece hanno per esempio i Sixers. Ogni possesso contro la difesa schierata sembra improvvisato. La palla si muove troppo poco e se lo fa, lo fa lentamente, senza muovere la difesa. Difficilmente LA trova tiri aperti, che siano da 3 o da sotto canestro.

23 punti, 10 su 18 dal campo, 9 rimbalzi, 3 perse, 4 falli, 0 stoppate per Anthony Davis. Il numero 3, come è giusto che sia, si è preso tanti tiri nel primo tempo e li ha pure segnati con buone percentuali. A 7.34 dalla fine della partita ha subito una botta in faccia a rimbalzo e da quel momento non è più tornato in campo. Non dovrebbe essere grave, ma semplicemente Ham ha preferito non rischiare di rimetterlo in campo.

Ancora una volta LeBron è il top scorer della squadra con 25 punti, conditi da 9 rimbalzi, 3 assist, 2 palle rubate, 1 stoppata, 4 perse. Ha tirato divinamente nel primo tempo (3 su 4 da 3) e sembrava che finalmente il suo tiro avesse iniziato a entrare. Le percentuali sono comunque rimaste alte (53.0% dal campo, 42.9% da tre), ma sono leggermente scese nel secondo tempo, come quelle di tutti i Lakers. Come sempre è un James che si accontenta di più del tiro da fuori e che lascia fare tanto alle guardie o a Davis. Forse è ancora in risparmio energetico, forse soffre ancora l’infortunio della regular season o forse è semplicemente la nuova versione del Re, l’ultima da giocatore ancora dominante.

Russell e Reaves hanno fatto il loro, segnando 15 punti a testa, con percentuali molto buone (60.1% e 50% da tre per DLo, 41.7% e 50% da tre per Reaves). Anche Schroder ha contribuito con 14 punti, tirando col 54.6% dal campo. Difensivamente non hanno fatto disastri, ma tutti quanti hanno fatto una fatica immane quando si sono ritrovati a marcare Stephen Curry

Per gara 6 si torna a Los Angeles, dove i Lakers hanno conquistato 2 vittorie. Per LeBron e compagni sarà il secondo match point e gli Warriors saranno nuovamente costretti a vincere. I Lakers la chiuderanno in 6 o serviranno 7 partite per decretare una vincitrice?

Gara 6 si giocherà alla Crypto.com Arena di Los Angeles sabato 13/5 alle 4:00 italiane.

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