Quest’estate Victor Oladipo è arrivato ad Oklahoma City, attraverso la trade che ha portato Ibaka a Orlando e Sabonis e Ilyasova (poi scambiato) a OKC. Inizialmente si pensava Oladipo occupasse un ruolo di contorno alle due stelle della squadra allora Westbrook e Durant; successivamente con la decisione di Durant di lasciare Oklahoma la sua posizione è cambiata significativamente. Victor si è ritrovato a fare il secondo violino dietro a Russell Westbrook a cui sono state affidate le chiavi della squadra.
Nei suoi primi anni in NBA Oladipo non ha soddisfatto a pieno le aspettative che c’erano nei suoi confronti. Quella che è mancata è stata soprattutto la continuità delle sue prestazioni e in questo inizio di stagione non si può dire che abbia cambiato i suoi standard.
L’incompatibilità con Westbrook e il rendimento altalenante
In questo inizio di stagione Oladipo ha una media di 15.2 punti a partita con un misero 40% dal campo; un po’ poco per un giocatore che dovrebbe essere il secondo faro offensivo della squadra. Ci si aspettava un salto di qualità da parte sua che fino a questo momento non è arrivato e l’ex Orlando ha palesato tutti i suoi limiti: in queste prime 11 partite non è mai riuscito a mantenersi costante anche solo nel corso del match. Nella maggior parte delle partite ha dato sprazzi del suo talento per poi eclissarsi per il resto della partita. Inoltre è apparsa evidente la sua scarsa alchimia con Russell Westbrook. Victor ha dimostrato di essere un giocatore molto anarchico tatticamente.
Nei momenti in cui Westbrook è stato tenuto a riposo e Victor ha avuto completa libertà offensiva non ha saputo guidare la squadra compiendo spesso scelte scellerate e con poca possibilità di essere portate a termine. Inoltre in alcuni momenti delle partite in cui avrebbe potuto mettersi in mostra ha preferito lasciare quasi tutto a Westbrook che si è ritrovato a dover fare tutto da solo. Un segno della sua immaturità e della sua scarsa personalità sul parquet.
Un’altro aspetto che ha evidenziato in queste partite è il suo rendimento diametralmente opposto nelle partite in trasferta. Ci si aspettava un salto di qualità da parte sua dal 34.5% dal campo in trasferta al 48% dentro le mura amiche. Un dato che fa riflettere sul suo rendimento quando non può contare sull’apporto dei tifosi.
É veramente Oladipo il giocatore di cui hanno bisogno i Thunder?
In questo inizio di stagione i Thunder avevano cominciato bene ma poi sono incappati in una serie di sconfitte consecutive che li hanno fatti scivolare fino al settimo posto nella Western Conference. Nelle prime undici partite l’unico giocatore che è riuscito a mantenere un rendimento costante è stato Westbrook: 32 punti 9.7 rimbalzi e 9 assist di media a partita. Tutto ciò però non è sufficiente se il supporting cast non garantisce un supporto adeguato. Nelle ultime partite è mancato soprattutto un giocatore in grado di contribuire in maniera consistente alle performance del numero zero. Oladipo non si è ancora integrato nei meccanismi offensivi e il suo stile di gioco non lo ha certo aiutato. É veramente il tipo di giocatore di cui hanno bisogno i Thunder?
Appena quindici giorni fa il prodotto di Indiana ha firmato un’estensione da $84 milioni di dollari per i prossimi quattro anni. La sua permanenza al momento non è in discussione ma, nel caso le sue prestazioni non dovessero salire di livello, il GM Sam Presti potrebbe valutare l’ipotesi di inserirlo in una trade. Uno dei grandi limiti di Oladipo, sebbene sia una guardia, è sicuramente il tiro dal mid-range, non proprio affidabile. Ai Thunder servirebbe un giocatore con un buon tiro dalla media-lunga distanza in grado di beneficiare delle assistenze di Westbrook.
Qualche giorno fa si erano diffuse delle voci che volevano Danilo Gallinari lontano da Denver: il ruolo di ala piccola, dopo la partenza di Kevin Durant, è uno dei tanti limiti della squadra e un giocatore come Gallinari potrebbe essere un innesto importante per puntare ad un buon piazzamento in classifica. Per il momento si tratta soltanto di un rumor ma chissà che nelle prossime settimane non possa diventare realtà. Oladipo ha tutto il tempo per farci cambiare idea e per i Thunder è di vitale importanza che riesca a imporsi come stella della squadra.