New York si appresta a una stagione molto interessante che sia in positivo o in negativo. Cerchiamo di analizzare il roster dei Knicks e il mercato effettuato, cercando di comprendere le ambizioni della franchigia e se queste sono realizzabili o meno.
Roster New York Knicks
I Knicks versione 2016-2017 sono una squadra che, in determinate condizioni, possono arrivare ai playoff. Diamo una occhiata al quintetto titolare: Rose, Lee, Anthony, Porzingis, Noah. Il quintetto è davvero competitivo: parliamo dell’Mvp del 2011 della stagione regolare, di una superstar assoluta e di un centro affidabile e con esperienza, a cui si aggiungono una grande risorsa, sopratutto in prospettiva, come il lettone, e una guardia capace, se in serata, di segnare più di 15 punti (come la partita contro Memphis, in cui ne ha messi 16 a referto) e che è “un collante importante del quintetto base”, parole di Jeff Van Gundy. Quindi, analizzando il quintetto potremmo dire che i Knicks possono andare agevolmente ai PO. Il problema però è che sarà difficile che in tutte le 82 partite ci sarà questo quintetto alla palla a due: il problema dei giocatori menzionati è la loro propensione agli infortuni. Noah è stato fuori 4 mesi per la lussazione alla spalla che ha rimediato nella partita tra Chicago e Dallas; Rose purtroppo lo conosciamo, sappiamo dei suoi numerosi infortuni al ginocchio e di come sia irrimediabilmente stato condizionato da questi nei movimenti, con la conseguenza che le prestazioni hanno subito un calo evidente rispetto all’annata 2010-2011 (senza contare il problema giudiziario, visto che la sua ex fidanzata lo ha accusato di stupro); lo stesso Melo Anthony ha avuto problemi fisici frequenti negli ultimi anni( ricordiamo, tra le altre, la stagione 2014-2015 con sole 40 partite all’attivo); e infine Brandon Jennings , che a Detroit nel 2014-2015 ha subito la rottura del tendine d’Achille, e ha fatto soltanto 41 partite. Insomma, 3 titolari più un sesto uomo importante nella dinamica delle partite che sono molto propensi ad infortuni, più o meno seri. Questo purtroppo spinge coach Hornacek a trovare soluzioni alternative, pescando dalla panchina. Quest’ultima formata principalmente, oltre dal già nominato Jennings, da Vujacic, Lance Thomas, Hernangomez e Kuzminskas. Questa è una onesta panchina, ma sinceramente nulla più. Quindi chiaramente il baricentro della stagione dei Knicks riguarda il fattore infermeria.
Nuovo coach, nuovo periodo di ambientamento
I Knicks sono stati molto attivi sul mercato questa estate: Phil Jackson ha cambiato 3 dei 5 titolari del quintetto base ( con gli innesti di Lee, Noah e derrick Rose) e l’allenatore. Nello specifico si è passati da Fisher a Hornacek, reduce dall’esperienza negativa (anche se non solo per colpa sua) di Phoenix. Il nuovo coach è contrario all’uso del triangolo in attacco, schema che Phil Jackson ha usato (e tanto) nella sua carriera con ottimi risultati e che difende strenuamente (vedasi licenziamento di Derek Fisher): Hornacek ha dichiarato di poter anche usare il “triangolo”, visto che Phil Jackson gli ha dato parecchia libertà sul come utilizzarlo e con quali varianti. Hornacek è invece conosciuto per la velocità con cui giocano le loro squadre, per l’utilizzo frequente del tiro da 3, dei tiri in transizione, e a ciò dobbiamo inevitabilmente associare la possibilità che i Knicks usino spesso il quintetto “small”, magari con Jennings, Rose, Lee, Anthony da 4 e Porzingis da 5: si perde l’intelligenza cestista e la solidità del franco-statunitense Noah, ma si guadagnerebbe in versatilità e nella velocità dell’azione offensiva e del ribaltamento da una azione difensiva a una offensiva.
In definitiva possiamo dire che questi Knicks sono da Playoff, ma, oltre all’importanza che avrà la salute dei giocatori (soprattutto dei titolari), sarà fondamentale trovare la giusta alchimia tra il presidente dei Knicks e Hornacek, che dovranno condividere gli schemi offensivi e difensivi applicati in campo.