Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsCleveland Cavaliers La trade è servita: cosa ci guadagnano e perdono i Knicks, i Thunder e i Cavs?

La trade è servita: cosa ci guadagnano e perdono i Knicks, i Thunder e i Cavs?

di Luca Mazzella

Nella notte della Befana  arriva la trade che non ti aspetti. I Knicks, impegnati a capire come gestire la situazione di Carmelo Anthony e del suo ginocchio, OKC intenta a giocare 5-6 partite consecutive con Westbrook e Durant, e i Cavs, stando a radiomercato, perennemente alla ricerca di un rim protector per ovviare alle lacune difensive di Kevin Love su tutti. Queste erano le necessità palesate nell’ultimo periodo.  A spostarsi invece sono stati altri giocatori.

Che Waiters fosse in uscita da Cleveland lo sapevano tutti, ma anziché portare il tanto desiderato centro difensivo sono arrivati in Ohio Iman Shumpert (attualmente out a tempo indefinito per un problema alla spalla) e Jr Smith, sesto uomo dell’anno nella passata stagione. Nella trade però sono entrati anche i Thunder, che hanno preso Waiters da Cleveland e hanno girato a loro volta Lance Thomas a New York, che ha ricevuto anche Amundson , Alex Kirk, una seconda scelta 2019  dai Cavs e Lance Thomas da OKC. OKC che ha anche spedito una prima scelta protetta 2015 al team di Gilbert . Schematizzando il tutto:
CLEVELAND riceve: J.R. Smith e Shumpert (NYK) + protected 1ºround pick 2015 (OKC)

OKLAHOMA riceve: Waiters (CAVS)

NEW YORK riceve: Amudson, Kirk e 2ºround pick 2019 (CAVS) + Thomas (OKC)

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Leggiamo la trade a seconda di quelle che erano le necessità dei team coinvolti. Diciamo che almeno sulla cartasembra risolvere problemi di tutti, in base alle circostanze che caratterizzavano l‘attuale situazione di 3 franchigie in 3 momenti storici particolari: i Knicks reduci da 11 sconfitte di fila, 3° peggior striscia della storia; OKC alle prese con i problemi fisici di Durant e Westbrook e alla disperata ricerca di una guardia con punti nelle mani a guidare la second-unit; Cavs in confusione dovuta anche alle assenze di Varejao e Lebron, oltre a una struttura difensiva che manca proprio del capitale tecnico necessario per il sistema di Blatt.

I Knicks in questo modo generano 2 trade exceptions, una di 5.9 milioni per Jr Smith e una di 2.6 per Iman Shumpert, liberando spazio anche in vista della prossima estate in cui Stoudemire e Bargnani saluteranno, assieme ai loro quasi 30 mln occupati sul CAP, e dichiarando ufficialmente la volontà di tankare per pescare una buona scelta e dare il tempo a Melo di capire come curare i fastidi al ginocchio (e a Jackson di comprendere se vale la pena insistere sul giocatore). New York  poteva anche ascoltare altre proposte per Shumpert, ma l’opportunità di liquidare contemporaneamente Jr Smith che aveva un’opzione di 6,3 milioni per il prossimo anno, è stata troppo ghiotta. Da Luglio, infatti, i Knicks avranno 34 milioni a libro paga e altri 30 abbondanti da investire nel rebuilding. Contestualmente alla trade, NY ha anche tagliato Dalembert, ma essendo garantiti solo 1.8 dei 4 milioni fino al 10 gennaio, era comunque nell’aria il taglio dell’ex Mavs. In totale, Phil Jackson riesce a ottenere altri 6,4 milioni dalle operazioni Smith-Shumpert-Dalembert (al netto di quanto i Knicks hanno già oltre il Cap) da aggiungere ai 30 di Stat e Mago, per un’estate che si preannuncia focosa. “D’ora in avanti cercheremo solo giocatori adatti allo stile di gioco che vogliamo mostrare ai nostri tifosi – è stato il commento alla trade dell’ex coach di Lakers e Bulls ora Presidente di New York. Inoltre abbiamo aumentato la flessibilità del nostro roster attuale e quella del salary cap per il futuro”.

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Oklahoma, ancora alla ricerca dell’assetto ormai perduto causa rotazioni perennemente riviste per i tanti infortuni, con Waiters aggiunge una bocca di fuoco sull’arco e tanta versatilità con un giocatore che però, oltre a uno scarso IQ cestistico, ha finora mostrato crepe difensive e instabilità caratteriale notevole. Il tutto, senza sacrificare Reggie Jackson almeno per ora, anche se fonti interne parlano di un ulteriore affondo prima della deadline di Febbraio. “Faremo sentire Waiters il benvenuto. Non credo si sia sentito così negli ultimi anni” è l’accoglienza di Kevin Durant al nuovo arrivato.

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I Cavs, che finora navigano attorno al 50% e in preda a diverse difficoltà fisiche dei giocatori chiave, guadagnano un ottimo asset difensivo in Iman Shumpert, sperando che anche lui non si aggreghi alla lista infortunati, e si giocano la carta Jr Smith, giocatore che ha già dimostrato di potersi alzare dalla panchina e farne 20 in scioltezza, ma altro atleta dal carattere ballerino. Coach David Blatt avrà ulteriori problemi a ridisegnare il minutaggio di tutti i giocatori, anche perché dalla firma di Giugno ad oggi sono cambiati 2/3 del roster e questo non aiuta. “Con la loro stazza e versatilità, pensiamo che possano aiutarci in entrambi i lati del campo” ha dichiarato il GM Griffin ufficializzando la trade. E non è finita qui, perché ai Cavs resta la disabled player exception dovuta alla rottura del tendine d’achille di Varejao: 5 milioni abbondanti con cui si tenterà l’affondo al neo FA Samuel Dalembert, al rientrante Jermaine O’Neal o ai sempre in voga Koufos o Mozgov. La vera lacuna resta infatti quella di un lungo capace di rimediare alle tante amnesie di Love e alla scarsa tenuta difensivafinora dimostrata anche dagli esterni, ma pare che Griffin abbia intuito e compreso le difficoltà e stia agendo per il meglio.

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Insomma, vista la situazione delle 3 franchigie, l’impressione è che questa mossa sia perfetta da qualsiasi prospettiva la si voglia guardare.

OKC senza spendere nulla prende la 4° scelta del 2012 e rischia visto il carattere, ma potenzialmente aggiunge un altro ottimo giocatore nella speranza di trovarsi un altro Harden in casa. New-York accelera la ricostruzione, e i Cavs aggiungono quello che serviva per il loro obiettivo primario, cioè vincere e farlo in fretta, centro permettendo.

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