Pictures of the Week: Tim Duncan

di Luca Ruscalla

Nato a Christiansted il 25 aprile 1976, Tim Duncan, è da sempre stato un punto fermo per la squadra che, anche quest’anno, era tra le migliori contender per il titolo NBA, ovvero i San Antonio Spurs di Popovich. Per chi non lo conoscesse, cosa che risulta difficile per chi segue il basket, Duncan è l’ Ala Grande degli Speroni, 5 titoli NBA, bronzo alle olimpiadi di Atene 2004 con la nazionale degli Stati Uniti con cui ha giocato dal 1994 al 2004. E’ arrivato nel 1997 agli Spurs ed è stato MVP della regular season per due volte, del 2002 e del 2003, oltre che per tre volte MVP delle finali nel 1999, nel 2003 e nel 2005 . E’ da sempre stato una pedina fondamentale del suo team e, alla bellezza di 39 anni, quest’anno ha giocato ancora minuti importanti e di qualità. Riviviamo i momenti salienti della sua carriera in alcuni scatti.

Arriva in NBA tramite Draft: Tim Duncan sbarca nella lega con la numero uno assoluta ai San Antonio Spurs nel 1997.

E’ sempre stato quel tipo di giocatore a cui non interessano particolarmente le statistiche personali e questo, insieme ad altri fattori non meno importanti, ha fatto sì che la sua squadra trionfasse così spesso. Un giocatore per la squadra, un giocatore di squadra.

San Antonio Spurs forward Tim Duncan, left, hugs Los Angeles Clippers guard Chris Paul after the Clippers won Game 7 in a first-round NBA basketball playoff series, Saturday, May 2, 2015, in Los Angeles. The Clippers won 111-109. (AP Photo/Mark J. Terrill)

Tim Duncan, sinistra, abbraccia Chris Paul, destra

Draft Prima scelta assoluta TIm Duncan

Draft Prima scelta assoluta TIm Duncan

Rispettoso e praticamente ineguagliabile nelle sue caratteristiche, dall’animo gentile e umile. Ha iniziato a giocare a basket a 14 anni, relativamente tardi per un ragazzo che sbarcherà nella maggiore lega cestistica mondiale.

Oltre a questo, ha un lato che lo rende davvero un giocatore che molti, quasi tutti gli appassionati del mondo NBA apprezzano: la sua “bontà d’animo”.

Un gesto in particolare caratterizza The Big Fundamental, così come lo ha soprannominato per primo Shaquille O’Neal, abbraccia giocatori avversari, a fine partita. Negli anni ha fondato la “Tim Duncan Foundation” che promuove progetti comunitari rivolti ai bambini.

Può anche non essere un grande insegnante durante gli allenamenti perché, come egli stesso afferma, trova difficoltà a parlare con i giovani ragazzi che si approcciano all’NBA, ma le sue giocate dovrebbero essere prese come spunto da chiunque voglia dare professionalità ed efficacia alle proprie giocate nel ruolo di AG e, in questo modo, Tim riuscirebbe comunque a essere un insegnante di grande livello.

Poche parole sono riduttive per celebrare un personaggio così importante per il basket mondiale. Ci vorrebbe qualcosa di più. Bisognerebbe averlo visto giocare nel corso degli anni per capire bene di chi si sta parlando.

I suoi premi individuali:

2002, 2003
1999, 2003, 2005
1998, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2013, 2015
First Team: 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2007,2013
Second Team: 2006, 2008, 2009
Third Team: 2010, 2015
  • NBA All-Defensive Team:
First Team: 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2005, 2007, 2008
Second Team: 1998, 2004, 2006, 2009, 2010, 2013, 2015

I San Antonio, quest’anno, sono stati eliminati dagli Oklahoma City Thunder ai playoff e, data la veneranda età, una domanda sorge spontanea: avremo visto le ultime giocate di Duncan? Non c’è ancora nulla di certo. Ciò che conta veramente è il fatto che Tim Duncan sia e sarà sempre un giocatore inimitabile e umano. Quello a KD è stato il suo ultimo abbraccio ed atto nella lega di basket americana? Lo sapremo tra qualche mese. Intanto Grazie di tutto Tim.

Tim Duncan & Kevin Durant dopo la sconfitta degli Spurs in gara 6

Tim Duncan & Kevin Durant dopo la sconfitta degli Spurs in gara 6

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