L’ala 24enne dei San Antonio Spurs Kawhi Leonard ha appena ricevuto il secondo titolo consecutivo di miglior difensore dell’anno, che va ad aggiungersi al titolo di MVP delle Finals 2014 nella bacheca dei riconoscimenti personali. Ciononostante c’è chi pensa che l’astro nascente dei nero-argento non sia rispettato come si converrebbe ad un giocatore del suo calibro. A parlare è Tim Duncan che spiega come le difese avversarie siano diventate più aggressive nei confronti del giovane compagno di squadra, dopo le frequenti dimostrazioni di strapotere offensivo dello stesso, senza però essere sanzionate in modo proporzionale dagli arbitri. In breve, Duncan crede che a Leonard non vengano fischiati tutti i contatti proibiti che il ragazzo subisce ad ogni partita.
Commento tecnico del diretto interessato? “Non mi interessa. Non gioco per subire falli.” A supporto della tesi del veterano degli Spurs, però, c’è il comportamento dello stesso Leonard nei confronti degli arbitri: a detta degli addetti ai lavori, quest’anno il miglior difensore della Lega ha avuto da ridire con i direttori di gara più di una volta, abbandonando, seppur raramente e brevemente, la maschera del ragazzo silenzioso ed introverso per discutere delle decisioni arbitrali. L’atteggiamento non sembra però aver aiutato Kawhi ad attirarsi le “simpatie” arbitrali, infatti è 31° in Regular Season per tiri liberi tentati a partita, con 4.6, e la situazione non cambia in ambito Playoff (23° con 4.5). Se però approfondiamo la nostra ricerca scopriamo che Leonard tira più “liberamente” rispetto ai suoi diretti avversari: se prendiamo come paragone giocatori più o meno simili all’ala della franchigia texana (Damian Lillard, Kevin Durant, Paul George e DeMar DeRozan) scopriamo che è l’unico dei 5 a concentrare la maggior parte dei propri tiri (41.8%) in situazioni di Open Shot, cioè quando il difensore più vicino si trova a 1-2 metri di distanza.
Gli avversari sopra citati concentrano invece le proprie realizzazioni in situazioni di marcatura più stretta (0.5-1 metri) che, inevitabilmente, comportano una maggior probabilità di subire un fallo da parte dei difensori. Il perché di questi numeri può avere diverse spiegazioni, ad esempio il fatto che il movimento di palla nel sistema Spurs aiuti i giocatori a prendersi tiri più “aperti”; oppure che le difese non reputino Leonard la principale minaccia dell’attacco degli speroni.
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