Nella partita di questa notte tra i Golden State Warriors ed i Sacramento Kings, il playmaker dei campioni in carica ha nuovamente battuto un record. Stephen Curry ha infatti giocato la sua 100esima partita da almeno 30 punti e 7 triple. In una gara punto a punto contro la squadra di Sacramento, la sua prestazione (da 33 punti e un 7 su 12 dall’arco) è stata fondamentale per la vittoria.
Il numero 30 di Golden State è uno dei giocatori più forti della storia della pallacanestro, e con il tempo siamo stati abituati a numeri insensati da parte sua. La stagione è iniziata da pochissimo e Steph non ha esitato a mettersi già in mostra, registrando 33.5 punti di media e il 44% dalla linea dei tre punti. Il suo approccio alla partita è un qualcosa che coinvolge tutti i ragazzi della squadra e, nonostante i titoli e le vittorie degli anni passati, il team allenato da Kerr non sembra volersi fermare. Inoltre, le tensioni della preseason non sembrano aver ostacolato la loro fluidità in campo.
I punti di forza dei Golden State Warriors
Il già citato Steph Curry è sicuramente il leader dei ragazzi, ma la vera forza della squadra è la coesione del gruppo. Nel corso degli anni, gli Warriors hanno subito moltissimi cambiamenti all’interno del roster. Ma ciò che li ha sempre contraddistinti è la capacità di Kerr di coinvolgere ogni giocatore sul parquet, dalla superstar al rookie. E’ proprio grazie a questa caratteristica che giocatori come Wiggins hanno avuto la possibilità di giocare e affermarsi nel corso del tempo.
Klay Thompson, Draymond Green e compagni dimostrano che nel basket vince il gruppo e non le prestazioni individuali. Mostrano che la qualità di una dinastia sta nel rinnovarsi anno dopo anno, evolvendosi e mantenendo allo stesso tempo i fondamentali e la mentalità di sempre. In un ambiente dove c’è attitudine alla vittoria, in cui ad ognuno viene data fiducia, i grandi risultati sono una naturale conseguenza.