I Sacramento Kings sono arrivati a 40 vittorie. Una frase che di per se non dovrebbe voler dire molto, ma se invece si parla della franchigia della California ha un significato molto importante. Sì perché è dal 2006 che i Kings non ottenevano questo risultato e, dati tutti questi anni, è giusto dare merito al lavoro fatto da coach Mike Brown e il suo staff. Arrivato quest’estate per sostituire Alvin Gentry, l’ex assistente di Steve Kerr ai Golden State Warriors ha finora svolto un lavoro eccellente.
L’anno scorso Sacramento ha finito la regular season con un record di 30 vittorie e 52 sconfitte. Quest’anno, grazie alla vittoria contro i Phoenix Suns privi di Kevin Durant, i Sacramento Kings rimangono al secondo posto della Western Conference, al pari con i Memphis Grizzlies, con un record di 40 vittorie e 26 sconfitte. Con coach Brown in panchina sono arrivate già dieci vittorie in più di tutta la scorsa stagione, e mancano ancora 16 partite alla fine della regular season. “Sono davvero una bella squadra,” ha detto il coach dei Suns Monty Williams dopo la partita di stanotte. “Offensivamente segnano con il meglio che hanno, ma stasera abbiamo avuto molte colpe personali e coperture sbagliate.”
Proprio per quanto riguarda la vittoria di 40 partite, è sempre dal 2006 che a SacTown non arrivano i playoffs. Allora la franchigia finì la stagione con 44 vittorie e 38 sconfitte con l’Hall of Famer Rick Adelman in panchina. Nella storia della franchigia, da quando i Kings si sono spostati a Sacramento nel 1985, solamente due allenatori hanno vinto almeno 40 partite in una stagione: Adelman, per ben 7 volte, e Brown questa stagione. “Spero di non offendere nessuno, ma non vogliamo vincere solamente 40 partite,” ha detto l’ex coach dei Cleveland Cavaliers. “Quaranta non… non so come spiegarlo. Non provo nulla. Voglio solo vincere la prossima partita.”
Di altre parole è invece Chimeze Metu, ala nigeriana che finito la partita con 9 punti, 3 rimbalzi e 3 palle rubate. “È fantastico. Penso che ovviamente vincere aiuti molto. Questa è la squadra più unita in cui sia mai stato da quando sono qui e da quando sono nella NBA, davvero.”
