L’impatto di Giannis Antetokuonmpo sulla lega non lo scopriamo di certo ora. Un dominio del genere su ambo i lati del campo è molto raro, anche se guardiamo molto indietro nel tempo. I Milwaukee Bucks ringraziano e si godono le prime posizioni della Eastern Conference e la candidatura a contender per il titolo NBA. In questa settimana di From the Corner, parleremo dell’ascesa del Greek Freak e di come stia diventando sempre di più una delle star indiscusse dell’intera NBA.
From The Corner #8: senza paura
Ci sono determinate caratteristiche ed eventi che hanno determinato l’efficacia di Antetokounmpo, fin dai primi passi nella lega. Seppur sgraziato e confusionario, infatti, il greco non ha mai fatto mancare quell’intensità e quella verticalità che gli sono valsi la quindicesima scelta al draft NBA 2013.
In molti conoscono la sua storia complicata, con il difficile ambientamento della sua famiglia in Grecia, dopo il terribile viaggio della speranza dalla Nigeria, e gli anni della giovinezza passati ampiamente sotto la soglia di povertà. Queste avversità hanno portato il buon Giannis a superare i propri limiti, come uomo e come atleta. Non poteva quindi spaventare questa nuova avventura, che ha portato una meritata tranquillità sotto l’aspetto economico per lui e per la sua famiglia.
L’esplosione
Antetokounmpo è passato dai quasi 7 punti di media del primo anno, ai 12 punti del secondo, poi diventati 16 e via via in crescendo fino agli attuali 31.7 punti, che possono diventare il punto di svolta della sua carriera. Giannis ha fugato ogni dubbio con una crescita costante, sia come numeri, che come leadership, diventata ormai tangibile sul terreno di gioco. Non avrà la potenza di LeBron, o la tecnica di Durant, ma rappresenta il prototipo del super atleta, in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, dominando fisicamente gli avversari più piccoli o facendo mangiare la polvere a quelli più grossi. Inoltre, il greco è fondamentale anche in fase difensiva, dove le lunghe (molto lunghe) leve gli permettono di difendere su qualsiasi giocatore, di qualunque ruolo.
La testa c’è, il fisico pure, di talento non ne parliamo… chi può fermarlo?
Back to Back MVP?
Se dovessimo puntare un centesimo, lo faremmo su di lui. Vuoi perché già l’anno scorso, con numeri inferiori, lo ha già vinto, o perché alcuni top player non si stanno esprimendo al meglio. Ma in realtà, Giannis sta dominando la scena. Il greco ha raggiunto una consapevolezza nei propri mezzi invidiabile, è una forza della natura. La difesa avversaria conosce i suoi movimenti, e spesso li anticipa, ma niente, non si ferma quando ti punta in uno contro uno alla sua maniera.
Quando attacca l’area è davvero difficile fermare Giannis.
Inoltre quest’anno c’è una novità. L’unico vero punto debole di Giannis era uno, il tiro da tre punti. Una meccanica di tiro rivedibile, ed un fondamentale totalmente trascurato per tutti gli anni in Grecia, non potevano aiutare, e nella NBA le difese ci hanno messo poco a capire che era meglio battezzarlo dalla lunga, piuttosto che sfidarlo nell’uno contro uno. Il grosso problema adesso è che Giannis (dopo anni di duro allenamento), ha aggiustato la mira e sta tirando dall’arco di più (circa 5.1 tentativi a partita) e soprattutto con la seconda migliore percentuale in carriera (32.1%).
La sensazione è che siamo davanti ad un atleta senza limiti, che grazie alla sua storia, al suo talento ed alla sua intelligenza, può raggiungere vette che pochissimi hanno raggiunto nella storia dello sport professionistico. E non vediamo l’ora di gustarcelo.