“He’s a shooter. He’s nothing I haven’t seen. You know him, (Damian) Lillard, guys like that can shoot the basketball from four or five feet behind the three. You gotta do a little different job, just be physical.”
Dopo queste dichiarazioni noi tutti abbiamo pensato che Russell Westbrook stesse giocando col fuoco, fin ora però ha avuto ragione lui.
Dopo Gara 3 infatti la serie si trova sul 2-1 per i Thunder ma la cosa più spaventosa è stato il modo perentorio in cui Durant e compagni hanno ottenuto questa vittoria: quello di 80-117 sarebbe già infatti un punteggio clamoroso per una partita di questo tipo, ciò che lo rende strepitoso è pensare che la squadra di coach Donovan lo abbia ottenuto dopo 36 minuti, alla fine del terzo quarto. Questo punteggio rappresenta il terzo distacco più grande della storia NBA alla fine del terzo quarto in una qualsiasi finale di Conference o NBA al pari di Boston- Philadelphia del 1982 in gara 1, dove dopo il terzo parziale il punteggio diceva 93-56, preceduto solamente da Gara 3 del 1990 tra Phoenix e Portland, col punteggio di 103-60, e da Gara 3 di Lakers- Golden State del 1973, dove il terzo quarto terminò 89-50. Anche i 117 punti segnati valgono il terzo posto all-time ai Thunder, superati solo dai 124 dei Milwaukee Bucks del 1970 e dai 120 dei Dallas Mavericks nel 1987.
Tra due giorni si giocherà Gara 4 ma Draymond Green potrebbe non essere della partita: il motivo è questo brutto fallo su Adams nel secondo quarto (il punteggio diceva 40-48 per i Thunder, poi c’è stato il tracollo e proprio questo episodio potrebbe averlo scatenato) che a partita in corso gli è valso un flagrant di tipo 1 ma potrebbe costargli una squalifica di una partita. I Warriors ovviamente non possono permettersi di andare in svantaggio sul 3-1, solo nove squadre sono riuscite a vincere una serie partendo da questo passivo e in Oklahoma non sembrano minimamente intenzionati a lasciare niente per strada. Si sente solo un rumore nei cieli del vecchio West: il rombo di tuono degli Oklahoma City Thunder.