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Il Pride perduto – Jae Crowder

Se durante la passata stagione i Celtics potevano contare su Jae Crowder come un valore aggiunto, durante la stagione corrente devono fare i conti con un giocatore che sta vivendo un preoccupante periodo di involuzione.
Il numero #99 a disposizione di coach Stevens, negli ultimi mesi, è passato dall’essere una pedina fondamentale nella metà campo difensiva ad essere un giocatore poco incisivo nella propria metà campo. Il prodotto di Marquette, inoltre, sembra aver dimenticato di avere un bagaglio offensivo, ostinandosi a prendere troppe volte il tiro da 3 punti, rinunciando a qualunque altra soluzione.

Come cambia il gioco dei Celtics?

Da quando Crowder è entrato in questo periodo buio, precisamente dopo l’infortunio di inizio stagione, il gioco disengnato da coach Stevens risente tantissimo della poca incisività dell’ex Mavs. In fase difensiva, l’ala piccola biancoverde perde spesso il suo diretto marcatore, soprattutto se sfidato in 1 vs 1; mentre in fase offensiva la testardaggine di Crowder pesa parecchio quando Thomas è assente. Quando il numero 4 dei C’s non è in campo, infatti, il quintetto base di Stevens tende a non prendersi viaggi in lunetta.

Questo tipo di gioco può funzionare contro franchigie di media-bassa classifica, ed è valido solo quando le percentuali di tiro sono ottime. Come si è visto molto spesso nella prima parte di stagione, la mancanza di un giocatore che sappia guadagnare molti liberi (oltre ad IT#4) pesa parecchio nella manovra offensiva biancoverde, che oltretutto non ha dei lunghi con attitudini particolari a rimbalzo. In questo senso, Crowder, almeno fino allo scorso anno, aveva parzialmente limato questa lacuna sfruttando la sua forza fisica e guadagnandosi spesso dei preziosi giochi da 3 punti.

Il pubblico del TD Garden applaude Hayward: Crowder manifesta la sua frustrazione

Le cose poi, pare abbiano preso una piega peggiore dopo la vittoria dei Celtics sui Jazz nell’ultimo scontro disputato dalla compagine del trifoglio. Il pubblico del TD Garden, infatti, ha riservato un’ovazione per Gordon Hayward, SF dei Jazz e prossimo Free Agent, nonché ex allievo di coach Stevens a Butler.

La reazione di Crowder, non tarda ad arrivare: il ragazzo, nel post partita (gara dove tralaltro ha fatto registrare più di 20 punti), confessa ai microfoni di CSNNE.com:

Ho sentito il tifo per Hayward prima della partita, e non mi è piaciuto affatto. Credo che sia stata una mancanza di rispetto nei miei confronti da parte dei tifosi, il che ha scatenato il fuoco dentro di me.

Poche ore dopo, l’ala arrivata nell’ambito dello scambio di Rajon Rondo due anni fa, si scatena su Twitter:

Dopo questo Tweet ed una serie di botta e risposta con alcuni fans, tra cui una provocazione in cui Crowder avrebbe detto di non aver problemi a lasciare Boston, coach Stevens sembra aver fatto rientrare l’allarme.

Stevens: “Sono sorpreso”

Pur non nascondendo lo stupore che lo ha pervaso nel leggere i Tweet di Crowder, coach Stevens, secondo quanto riportato due giorni fa da A. Sherrod Blakely su CSNNE.com, avrebbe detto:

Sono rimasto un po’ sorpreso a leggere quello che scritto Jae su Twitter. Abbiamo parlato questa mattina, abbiamo parlato di cosa significhi essere un Celtic e quanto lui ci sia grato di questo, e ogni volta che parliamo di quanto bisogna lavorare duro per essere amati qui, penso che Jae faccia tutto questo molto bene.

Coach Stevens, che si sta dimostrando cresciuto anche in queste situazioni, gestendole al meglio, avrebbe poi aggiunto:

La prima cosa che Jae mi ha detto, ovviamente, è stata che non avrebbe voluto esprimersi in quel modo. Poi abbiamo parlato per tutto il tempo delle aspettative che si creano attorno ad un atleta qui a Boston, perché io credo che questa città rappresenta una realtà sportiva non indifferente, e la gente qua si aspetta che tu dia il massimo ogni volta che si va in campo. Molti dei nostri ragazzi stanno facendo questo, e non credo che qualcuno abbia fatto ciò più di Jae negli ultimi anni.

Uno sguardo alla Free Agency: Hayward obbiettivo numero uno?

Gordon Hayward, ex allievo di Brad Stevens a Butler University, in canotta Jazz

Secondo CSNNE.com e non solo, l’obbiettivo numero uno della Free Agency 2017 sarà Gordon Hayward. Con le nuove regole salariali, introdotte di recente in accordo con il sindacato dei giocatori, la via per arrivare ad una Superstar tramite Free Agency appare sin troppo tortuosa. Secondo una nuova regola in particolare, infatti, coloro che faranno parte di un All-NBA Team a fine anno potranno godere della DPE, ovvero un’opzione secondo la quale ogni franchigia acquisisce il diritto di firmare un contratto di sei anni ad un giocatore del proprio roster che entri a far parte di un All-NBA Team.

Proprio per questo motivo, al quale aggiungiamo il rapporto tra Stevens ed Hayward, si ipotizza che l’ala dei Jazz possa essere l’obbiettivo principale della dirigenza del Massachusetts. Hayward, però, entrando in un All-NBA team, potrebbe guadagnare il diritto alla DPE, complicando così il mercato in casa bianco-verde.

Duttilità, difesa e tiro da 3: il prototipo di ala moderna

D’altra parte, si sa, coach Stevens ha da sempre un debole per i giocatori come Hayward. L’esterno dei Jazz può infatti ricoprire tutti e tre i ruoli da piccolo (PG, SG, SF) e metterebbe al servizio di coach Stevens una certa dose di punti, che è ciò che manca più di tutto alla manovra biancoverde. Tanta difesa e una discreta attitudine al rimbalzo, oltre al tiro da 3 marchio di fabbrica del giocatore, sono inoltre prerogative che non farebbero rimpiangere un’eventuale partenza di Crowder in casa Celtics.

Hayward sarà Free Agent in estate, cosa che metterà il GM Danny Ainge in condizioni di non dover spendere assets importanti (a meno di Sign & Trade da parte dei Jazz). Cosa ancora più importante, poi, è che l’enorme quantità di scelte e di contratti “low-cost” confezionati da Ainge permettono al GM di mantenere una flessibilità salariale tale da permettere la firma di almeno due max-deal durante l’estate.

Allarme Crowder rientrato? Intanto a Boston guardano già al futuro prossimo che li vedrà impegnati in un back-to-back alla portata con Philadelphia e New Orleans.

Per NBAPassion.com,
Gabriel Greotti (@GabrielGreotti on Twitter)

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