Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Philadelphia Sixers, continuità e leadership per crescere ancora

Philadelphia Sixers, continuità e leadership per crescere ancora

di Salvatore Caligiuri
ben simmons

Ben SimmonsJoel Embiid e Jimmy Butler ma anche JJ Redick e TJ McConnell. Si perchè ai Philadelphia 76ers quest’anno non c’è solo un leader in grado di guidare la squadra ma tanti (almeno cinque) in grado di dare la scossa nei momenti decisivi. I primi tre ovviamente sono i leader tecnici del team mentre gli altri altre portano rispettivamente la giusta dose di esperienza ed energia.

PHILADELPHIA SIXERS: L’ASSE SIMMONS-EMBIID

Le chiavi del gioco sono in mano a Simmons, il quale sta disputando un’ottima stagione dopo aver conquistato l’anno scorso (anche se tra mille polemiche) il Rookie of The Year. L’australiano sta viaggiando ad una media 15.9 punti, 9.4 rimbalzi e 8.1 assist, condite da 5 triple doppie e giocate spettacolari.

Quando gioca in transizione, Simmons può essere davvero immarcabile.

Gli unici nei di quest’annata sono le percentuali in lunetta (solo il 59% su 177 tentativi), anche se in leggero miglioramento, e la mancanza totale del tiro da tre punti, entrambi aspetti che in una serie playoff combattuta potrebbero risultare fatali per la squadra. Importante sarà il rapporto tra lui e Joel Embiid soprattutto nei minuti finali delle partite che con le loro combinazioni nelle situazioni di pick and pop possono risolvere il match in qualsiasi momento. Il prodotto di Kansas sta disputando una stagione da candidato ad MVP su entrambi i lati del campo. Sta mettendo a referto una media di 26.5 punti, 13.3 rimbalzi e 1.9 stoppate con picchi di qualità veramente alti come nella partita contro gli Indiana Pacers conclusa con 40 centri e 21 carambole. Nonostante l’importante struttura fisica, il camerunense è in grado di segnare da fuori oltre che ovviamente ad essere efficace nel pitturato.

Al fianco dell’australiano, gioca da guardia JJ Redick, tiratore implacabile da fuori, il quale è stato promosso in quintetto dopo le prime 14 partite quando il record dei Sixers era di solo 8 vittorie e 6 sconfitte. L’ex Los Angeles Clippers si è reso protagonista di un buon inizio, assicurando sempre la nota precisione dell’arco (37.1% in stagione).

ESPERIENZA NEL FRONTCOURT: BUTLER E DAVIS

A guidare il frontcourt ci sono Jimmy Butler, arrivato via trade dai Minnesota Timberwolves a stagione in corso, Wilson Chandler, sbarcato a Philadelphia anche lui quest’estate dai Denver Nuggets, e proprio Embiid, probabilmente il vero leader tecnico di questa squadra.

Il primo si è dovuto ambientare prima di trovare il giusto ritmo in attacco e i risultati fino ad ora stanno dando ragione alla dirigenza dei Sixers che lo hanno voluto fortemente considerando il sacrificio di Dario Saric e Robert Covington, due giocatori chiave dei successi della scorsa stagione. L’ex Chicago Bulls ha aggiunto il mid range game nel gioco della sua nuova squadra che fino allo scorso anno non era stato molto utilizzato, privilegiando di gran lunga il tiro da tre. Il nativo di Houston ha dichiarato di trovarsi bene a Philadelphia e di essere intenzionato a rifirmare la prossima estate per poter arrivare a traguardi importanti.

Chandler è arrivato un po come una mina vagante ma si sta ritagliando il suo spazio proprio dopo la partenza di Saric e Covington. L’ex New York Knicks è tornato da un infortunio al ginocchio e sta mettendo al servizio del team le sue qualità di tiratore sugli scarichi e di buon difensore perimetrale.

L’unica nota veramente negativa di questa stagione è la situazione di Markelle Fultz, fermo ormai da più di un mese e senza ancora una data di rientro definitivo. Recentemente, però, il suo agente ha rilasciato alcune dichiarazioni secondo le quali la prima scelta del draft 2017 tornerà a giocare durante questa annata.La vera chiave per raggiungere risultati significativi già da quest’anno per Philadelphia sarà essere continui sia in attacco che in difesa (dove a volte registrano delle pause) per poter mantenere il ritmo già molto elevato della squadra (settimi nella lega e 101 possessi a gara) e cercare di identificare il leader nei momenti decisivi delle partite importanti.

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